Alice nella città

‘Hype’ La nuova serie che racconta generazioni e musicalità

Hype è la nuova serie firmata da Fabio Mollo e Domenico Croce, su RaiPlay dal 31 ottobre.

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Ad Alice nella Città 2025, nella sezione Panorama Italia Serie, arriva Hype di Fabio Mollo e Domenico Croce. Coprodotta da Rai Fiction e Fidelio con il contributo del Mic e con il sostegno della Regione Lombardia, la serie (in 8 puntate) è disponibile su RaiPlay dalla mezzanotte di venerdì 31 ottobre. L’ambientazione milanese e la musica rap caratterizzano il progetto, che vede protagonisti i giovani Martina Sini, Gabriele Careddu, Lorenzo Aloi, Luigi Bruno, Luka Zunic, Alessandro Tedeschi e Dalila De Marco.

Hype | La trama

Luca (Aloi), Anna (Sini) e Marco (Careddu) hanno realizzato il sogno di una vita, raggiungendo migliaia di visualizzazioni con un video sui social. Il loro brano, Gang, prende spunto dalla realtà che li circonda e in cui sono cresciuti. Nel quartiere milanese QT8, rigorosamente organizzato in base a una rigida classificazione (anche sociale), e definito una “Grande Mela di periferia”, tutti li conoscono e apprezzano.

Qua, da solo, non fa niente nessuno.

Grazie al successo mediale del progetto, una delle più importanti case discografiche, la Parsifal Records, ha deciso di proporgli un contratto. La firma avviene nel bar del padre di Luca, Carlo (Tedeschi), sebbene i due non abbiano esattamente un buon rapporto. L’inizio della collaborazione tra i giovani e i produttori però presenta però qualche ostacolo, risolvibile con compromessi di cui discutere. Peccato che, nel momento in cui il Luca, Anna e Marco prendono una decisione, una tragedia esplode a sconvolgere le loro esistenze.

La musica del quartiere

Sulla falsariga di un altro show di grande impatto quale Blocco 181 – di cui riprende la geografia del contesto e un trio di giovani protagonisti che finiscono nelle trame della malavita – Hype sfrutta tutte le carte in tavola per creare un prodotto il più appetibile possibile. Se il target di riferimento è sicuramente un pubblico più giovane, la bravura degli autori sta nell’usare il linguaggio più adatto. Il che significa andare anche a giocare con i testi delle canzoni, con lo stile e la poetica di tutto un genere che affonda le sue radici in una particolare realtà. Registicamente, Mollo e Croce sanno il fatto loro. Il bianco & nero di ogni inizio episodio conferisce una certa eleganza e originalità al progetto, che spesso mostra delle derive, giustamente, nel videoclip.

E per non farsi mancare nulla, ecco i classici messaggi di chat sullo schermo, come nella migliore delle tradizioni generazionali – si pensi a SKAM Italia. La musica è il motore e il cuore della narrazione, un filo invisibile che lega tutti i personaggi e li ancora a un sogno condiviso, oltre che a una via di fuga inaspettata ma preziosa. Luca, Anna e Marco provengono da mondi differenti, da famiglie che forse immaginavano già la strada che avrebbero preso i ragazzi. L’amicizia però va oltre qualsiasi tipo di limite o imposizione esterni e permette a ciascuno di essere se stesso fino alla fine.

Il quartiere è come un corpo.

L’importanza dell’altro non viene mai messa in discussione, ma anzi esaltata al massimo, fino a coinvolgere l’inrea comunità/quartiere, in un sistema di protezione e di fiducia assoluto. Interessante e apprezzabile, a tal proposito, la voce fuori campo che, di volta in volta, pone l’accento su un aspetto tematico delle varie puntate.

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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