Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Gran Public e ad Alice nella Città, Per te è il nuovo film di Alessandro Aronadio, che torna dietro la macchina da presa per raccontare una storia vera di straordinaria potenza emotiva. La sceneggiatura è firmata dallo stesso regista, insieme a Ivano Fachin e Renato Sannio.
Al cinema con Piper film.
Per te è un film che racconta la famiglia, la malattia e il legame profondo che tiene unite le persone anche quando la memoria inizia a sgretolarsi.
Con Edoardo Leo nel ruolo del protagonista e Teresa Saponangelo accanto a lui, il film porta sullo schermo la vicenda vera di Mattia Piccoli, nominato nel 2021 Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella “per l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre”.
Un amore profondo nonostante le difficoltà
Paolo ha poco più di quarant’anni quando riceve una diagnosi che cambia radicalmente la sua vita: una rara forma di Alzheimer precoce. Al suo fianco, ad affrontare l’imprevedibilità della malattia, ci sono la moglie Michela e il figlio Mattia, di appena undici anni. Di fronte a una realtà tanto destabilizzante quanto irreversibile, la famiglia sceglie di non cedere alla paura, ma di ricostruire, giorno dopo giorno, una nuova forma di equilibrio, realizzata attraverso gesti semplici e significativi.
Determinato a lasciare un’eredità affettiva al figlio, Paolo annota su un quaderno tutto ciò che non vuole dimenticare e cerca di trasmettergli, con pazienza e amore, tutto quello che un padre desidera insegnare: come farsi la barba, cucinare, persino guidare. Mattia inizialmente non comprende il motivo di quelle attenzioni, ma presto intuisce che qualcosa sta cambiando. Quando il padre, con dolcezza, gli rivela la verità, prende forma tra i due un percorso condiviso di consapevolezza, cura e amore profondo.
Edoardo Leo e Javier Francesco Leoni in una scena del film
La forza inarrestabile di Michela
Michela, interpretata da una straordinaria Teresa Saponangelo, è una delle presenze più significative e risonanti della storia. È lei il punto fermo della famiglia, il sostegno invisibile che tiene insieme i frammenti di una realtà che va disgregandosi. Aronadio la tratteggia con delicatezza e profondità: Michela è fragile, si spezza, ma non si arrende. L’amore per il marito la guida, anche nei momenti di sconforto più profondo.
In uno dei momenti più intensi del film, Paolo le chiede, un giorno, di rifarsi una vita. Michela lo ascolta, ma non vuole questo: lei ricorderà tutto, anche per lui.
“Tu dimenticherai, ma io ricorderò ogni cosa”
Uno sguardo registico intimo e attento
La regia di Alessandro Aronadio si contraddistingue per un approccio misurato e profondamente empatico, in grado di restituire la complessità emotiva della storia. La messa in scena è sobria, calibrata, guidata da una costante attenzione al dettaglio visivo e narrativo.
Le inquadrature ravvicinate – mai invasive – colgono con precisione ogni emozione, ogni pensiero, ogni paura, trasformando i silenzi e gli sguardi in veri e propri elementi drammaturgici. La fotografia, curata con eleganza, e le musiche coinvolgenti e incisive, rafforzano l’intento di creare un’atmosfera raccolta e sospesa, che accompagna lo spettatore nel cuore della vicenda, amplificandone l’impatto emotivo senza sovraccaricarlo.
Aronadio costruisce così un linguaggio visivo coerente con il tema centrale del film: un racconto che parla di perdita e memoria, ma lo fa con pudore, con accuratezza e senso della misura.
Un cast in stato di grazia
Edoardo Leo offre una delle sue interpretazioni più mature e commoventi, riuscendo a restituire la complessità di un uomo che perde sé stesso ma non il proprio amore. Teresa Saponangelo, al suo fianco, è perfetta nel ruolo della moglie combattuta tra disperazione e resistenza. Il giovane Javier Francesco Leoni sorprende per intensità e naturalezza, riuscendo a portare sullo schermo tutta la delicatezza di un figlio che ama senza riserve.
Anche i ruoli secondari, affidati a Giorgio Montanini, Eleonora Giovanardi, Guia Jelo e Daniele Parisi, contribuiscono a rendere credibile e umanamente ricca la cornice narrativa del film.
Un inno all’amore familiare
Per te è un inno all’amore familiare, alla dedizione silenziosa nei momenti più difficili e alla forza disarmante della purezza infantile. Mattia è un bambino che non ha potuto vivere pienamente la sua infanzia, costretto a crescere troppo in fretta per affrontare la malattia del padre. Eppure, è proprio lui a incarnare la forma più autentica e resistente dell’amore: un affetto puro, incondizionato, capace di superare ogni barriera generazionale.
Il suo legame con il padre Paolo è il centro emotivo più profondo del film — un rapporto costruito su piccoli gesti, sguardi, silenzi e complicità. Mai retorico, sempre sincero, commuove nella sua verità. In una delle scene più toccanti, Paolo si confida con il figlio e gli dice:
“Dimenticherò tante cose, ma non l’amore che provo per voi.”
Una frase semplice, eppure potentissima, che racchiude l’essenza del film: quando tutto svanisce, l’amore resta.