Connect with us

In Sala

‘Una battaglia dopo l’altra’: la rivoluzione secondo Anderson

Un cast stellare per un film "rivoluzionario" che ridefinisce il concetto di "eroe americano"

Pubblicato

il

Una battaglia dopo l’altra box office

Il nuovo film di Paul Thomas Anderson segue le vicende rocambolesche di un (anti)-eroe americano deluso da i suoi ideali rivoluzionari. Un’opera stratificata e complessa che mescola generi e tematiche, avvalendosi di un cast stellare: Leonardo DiCaprio, Sean Penn e Benicio Del Toro. In sala dal 25 settembre, distribuito da Warner Bros.

Una battaglia dopo l’altra: la storia

Liberamente ispirato al romanzo Vineland di Thomas Pynchon, Una battaglia dopo l’altra racconta la storia di Bob Ferguson (Leonardo DiCaprio), attivista rivoluzionario detto Ghetto Pat che, negli anni ’90, guida un movimento di lotta armata pro-immigrazione dal nome French 75, al fianco della sua compagna Perfidia Beverly Hills (Teyana Taylor), nel contesto di un’America dilaniata dalle divisioni sociali e razziali.

Rimasto solo, con una figlia da crescere, Bob abbandona le sue battaglie ideologiche per calarsi a tempo pieno nel suo ruolo di padre. Sedici anni dopo, il passato torna prepotentemente nella sua vita quando un suo vecchio nemico, il colonello dell’esercito suprematista bianco, Steven J. Lockjaw (Sean Penn), rapisce sua figlia Willa (Chase Infiniti), ormai adolescente.

Da quel momento in poi, Bob affronta la sfida più pericolosa della sua vita per trovare la ragazza, affidandosi al maestro di arti marziali Sensei Sergio (Benicio Del Toro). Una folle corsa, senza esclusione di colpi, in un climax crescente di eventi che riaccende l’istinto rivoluzionario di Bob.

Il viaggio epico del nuovo eroe americano

Una battaglia dopo l’altra è un’opera ambiziosa sia dal punto tematico che squisitamente cinematografico. Il merito di Anderson è sicuramente quello di aver saputo mescolare sapientemente generi e toni, mantenendo una certa coerenza narrativa. Dramma politico, satira sociale, conflitti familiari e generazionali confluiscono in un’opera epica sempre attraversata da un umorismo brillante e da un ritmo serrato, scandito dalle note di Jonny Greenwood.

Girato in Vistavision per garantire allo spettatore un’esperienza immersiva, Anderson ci regala momenti visivamente folgoranti; attinge al vasto immaginario del grande cinema americano, tra gli sconfinati e desolati paesaggi statunitensi, sotto il sole bruciante della California, sulle “montagne russe d’asfalto” dell’Arizona. Alla guida un DiCaprio (in stato di grazia) trasandato, in vestaglia e occhiali scuri come il Drugo de Il Grande Lebowski, che reinterpreta il mito dell’eroe americano, conferendogli nuove sfumature e calandolo nella contemporaneità.

Bob è un combattente che alla lotta civile ha preferito il divano, al ruolo di rivoluzionario quello di padre. Questo non lo rende meno forte ma reale, imperfetto. È passato il tempo dell’eroe americano alla Tom Cruise (lo dice lo stesso DiCaprio nel film), ultimo baluardo di una visione cinematografica artificiosa di prodezze e acrobazie circensi. L’idea del superuomo non rispecchia più la contemporaneità che si spoglia (per fortuna, aggiungerei) del culto machista. L’eroe odierno non è più la versione in carne e ossa di un fumetto ma un uomo ordinario, magari in vestaglia.

Si alternano una carrellata di personaggi di ispirazione tarantiniana non solo nel nome: il colonnello Lockjaw, il maestro Sensei, la rivoluzionaria Perfidia. Volutamente estremi, ai limiti della caricatura, irresistibilmente esilaranti.

Anderson, come il suo protagonista DiCaprio, spinge sull’acceleratore, costruisce un film che è una vertigine immaginativa, ipercinetica.

Nonostante il regista realizzi un’opera corale in cui si distingue ogni singola voce, con una chiara visione politica e sociale dell’America e un’estetica raffinata, guadagnandosi gli elogi di due maestri come Spielberg e Scorsese, il film rischia di risultare sovraccarico di temi, personaggi, generi e toni.

Una densità narrativa sorretta da una scrittura brillante e un impianto visivo superbo dove l’impronta dell’autore è riconoscibile: dai piani sequenza alla scena adrenalinica dell’inseguimento.

Una battaglia dopo l’altra è un film sulla memoria politica e la disillusione, sul rapporto padre/figlia, con uno sguardo rivolto all’America contemporanea, alle sue fratture e alle sue contraddizioni. La sensazione, però, è che tutto resti in superficie e che la riflessioni lasci spazio al puro divertissement.

Un capolavoro dimenticabile?

Nonostante l’indubbia potenza emotiva del film, l’alternanza di personaggi, idee e sotto trame rischiano di frammentare la narrazione, creando un disequilibrio tra le varie parti, prediligendo l’azione alla riflessione. Una serie di suggestioni più che analisi strutturate che disorientano lo spettatore. Certo, lo intrattengono sempre, per tutti i 170 minuti, e non è poco. Alla fine della proiezione resta, però, sospesa una domanda: qual è il vero fulcro del film? E soprattutto cosa resta dopo la visione?

Di sicuro, ricorderemo i personaggi, memorabili, grazie a un’ottima caratterizzazione e alle prove attoriali eccellenti dei loro interpreti; ricorderemo l’inseguimento al cardiopalma tra Bob e i suoi nemici, il lungo piano sequenza in una scena surreale con DiCaprio e Del Toro, le espressioni di Penn che incarna uno dei villain più credibili e sfaccettati degli ultimi anni.

A ben vedere, è proprio quest’ultimo a tenere unite le varie componenti del film, è lui il fulcro del conflitto. Il suo personaggio non solo dà concretamente vita all’azione ma contiene e abbraccia tutti gli aspetti dell’opera, quello politico, quello satirico e grottesco. Lockjaw è la perfetta antitesi del protagonista e dei suoi ideali, incarna l’ottusità, la follia e la stupidità del Male, assumendo tratti quasi macchiettistici, senza perdere credibilità.

Gli (anti) eroi  americani di Anderson sono vivi e reali, pericolosi e ridicoli, violenti e fragili. In altre parole, umani. Si muovono tra quello che sono stati, quello che si sono lasciati alle spalle e il futuro. Le nuove rivoluzioni e le nuove battaglie da combattere.

Una battaglia dopo l'altra

  • Anno: 2025
  • Durata: 170'
  • Distribuzione: Warner Bros.
  • Genere: Dramma, azione, satira
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Paul Thomas Anderson
  • Data di uscita: 25-September-2025