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Netflix Film

‘Rebel Ridge’: il ritorno al cinema di Jeremy Saulnier

Un action-thriller muscolare e sorprendentemente efficace

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Chi aveva perso fiducia in Jeremy Saulnier si dovrà ricredere. Dopo il deludente Hold the Dark, il cineasta americano noto per Blue Ruin e Green Room torna in grande stile con “Rebel Ridge”, un thriller d’azione compatto, teso e intriso di tensione sociale, che segna un convincente ritorno alla forma.

La pellicola, che ha debuttato su Netflix lo scorso settembre, supera le aspettative con una narrazione solida, personaggi ben costruiti e un comparto tecnico che riporta alla memoria i grandi action anni ’80 e ’90. Un mix di First Blood, Wind River e atmosfere da Jack Reacher, rielaborato in chiave moderna e personale.

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Rebel Ridge Trama e atmosfera: tra vendetta e denuncia

Protagonista della storia è Terry Richmond (interpretato da Aaron Pierre), un ex marine che si ritrova invischiato in un vortice di corruzione e violenza nella cittadina di Shelby Springs, dove un semplice tentativo di cauzione per suo cugino sfocia in uno scontro con lo sceriffo locale Sandy Burnne (un Don Johnson in grande forma).

Ne nasce un duello fisico e morale in cui Richmond, aiutato unicamente dalla giovane impiegata del tribunale Summer McBride (AnnaSophia Robb), scopre di essere al centro di una rete ben più oscura e letale. La giustizia diventa così una missione personale, alimentata dal passato e dalla necessità di sopravvivere.

Saulnier costruisce una narrazione che si muove tra thriller, dramma e azione, con un primo atto che omaggia i classici della vendetta e una seconda metà che vira verso la tensione cupa e paranoica di pellicole come Prisoners.

Regia, stile e interpretazioni

Dal punto di vista registico, Saulnier torna a essere preciso, essenziale e incisivo, evitando inutili orpelli visivi e lasciando che sia l’azione a parlare. Le scene di combattimento sono asciutte, coreografate in modo realistico, e soprattutto inserite in un contesto credibile.

Aaron Pierre si conferma una presenza magnetica, capace di portare in scena un personaggio tormentato ma risoluto. Accanto a lui, Don Johnson riesce a rendere credibile un villain vecchia scuola, ambiguo e spietato quanto basta per tenere alta la tensione fino all’epilogo.

I confronti tra i due, tanto verbali quanto fisici, sono il vero cuore del film, insieme a una messa in scena cruda ma mai gratuita.

Un ritorno in carreggiata

“Rebel Ridge” non rivoluziona il genere né cerca l’originalità a tutti i costi. Ma è proprio questa sua capacità di utilizzare codici noti in modo intelligente e coinvolgente a rappresentare il suo punto di forza. Jeremy Saulnier firma un’opera che dimostra maturità, consapevolezza e voglia di riscatto.

Pur con qualche lunghezza di troppo, il film mantiene una tensione costante e riesce a coinvolgere senza mai perdere ritmo, regalando sequenze ad alto impatto emotivo e fisico.

Con Rebel Ridge, Saulnier si rimette in carreggiata, dimostrando di non aver perso il tocco che lo aveva imposto come uno dei registi più promettenti del panorama indie americano. Il film non sarà un capolavoro, ma è un solido action-thriller con anima e carattere, in grado di intrattenere e, in alcuni momenti, colpire duro.

Un’opera consigliata agli amanti del genere, e a chi ha voglia di riscoprire un autore che – finalmente – sembra aver ritrovato la propria voce.

Rebel Ridge

  • Anno: 2024
  • Distribuzione: Netflix