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Carlotta Gamba, l’attrice rivelazione del nuovo cinema italiano

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C’è un’intensità rara nel modo in cui Carlotta Gamba abita i personaggi. Uno sguardo che cattura, una presenza scenica che comunica anche nel silenzio.
Nata a Torino nel 1997, con alle spalle una solida formazione teatrale culminata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Gamba ha trovato nel cinema il luogo ideale per esprimere il proprio talento. Una vocazione che ha preso forma concreta sul set di America Latina, esordio folgorante diretto dai fratelli D’Innocenzo, presentato in concorso alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. L’anno successivo interpreta Beatrice in Dante di Pupi Avati e Livia in Amusia, per la regia di Marescotti Ruspoli.

Da quel momento il suo percorso è stato segnato da una crescita costante.
Nel 2024 è protagonista di tre progetti molto diversi tra loro: Gloria! di Margherita Vicario, presentato alla Berlinale, in cui Carlotta Gamba offre una prova attoriale brillante; Vermiglio di Maura Delpero, film delicato e potente premiato con il Leone d’Argento a Venezia e scelto come candidato italiano agli Oscar 2025; e L’albero di Sara Petraglia, presentato alla Festa del Cinema di Roma, dove recita accanto a Tecla Insolia. Proprio per questo ruolo riceve anche il Premio Casa Rossa come miglior attrice al Bellaria Film Festival, a conferma della sua forza espressiva anche nel panorama indipendente.

Nel 2025 riceve il David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars ai Premi David di Donatello, un riconoscimento che conferma l’attenzione crescente nei suoi confronti.

Di recente ha preso parte alla serie diretta da Marco Bellocchio dedicata alla vicenda di Enzo Tortora.

La sua collaborazione con Damiano e Fabio D’Innocenzo continua nella serie Dostoevskij, in cui Carlotta Gamba torna a lavorare con i registi che l’hanno scoperta, offrendo una performance magnetica e disturbante che le vale una candidatura ai Nastri d’Argento come miglior attrice non protagonista.

Vermiglio (2024)

In Vermiglio, la giovane attrice interpreta Virginia: una ragazza fuori dagli schemi che scuote l’equilibrio di un piccolo villaggio di montagna, nell’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale. In un microcosmo quasi interamente femminile, segnato da regole rigide e convenzioni sociali, il suo personaggio incarna un forte desiderio di libertà e cambiamento. La sua presenza incrina la stabilità di una grande famiglia tradizionale, trascinando una delle giovani figlie verso un mondo più istintivo e libero.

Gloria! (2024)

In Gloria!, l’attrice dà vita a Lucia, primo violino dell’orchestra dell’Istituto Sant’Ignazio, una giovane donna decisa a rompere le barriere dell’oppressione e a far emergere la propria voce attraverso le note innovative e rivoluzionarie della musica pop. La sfida principale è stata imparare a suonare il violino in modo credibile, coordinando la recitazione con la mimica musicale, nonostante le parti suonate siano affidate a musicisti professionisti. Lucia è un personaggio determinato e diretto, e nel darle corpo Carlotta Gamba ha scoperto lati di sé che non sapeva di avere, al punto da sentirla ancora vicina anche dopo la fine delle riprese.

L’albero (2024)

Nel film L’albero l’artista interpreta Angelica, una giovane ventenne che vive con Bianca in un appartamento nel quartiere Pigneto di Roma. Un racconto intenso sul rapporto tra due amiche, attraversato da amore, noia e droga.

Un talento solido e in evoluzione

Il percorso di Carlotta Gamba racconta una crescita solida, costruita passo dopo passo con attenzione, sensibilità e una visione chiara del proprio mestiere. In ogni ruolo porta autenticità e profondità, riuscendo a rendere ogni personaggio un terreno di scoperta, mai scontato. La sua presenza scenica, intensa e misurata, la distingue in modo naturale.
Recitare, per Carlotta Gamba, non è mai stato solo un mestiere,  ma un modo per esplorare a fondo la complessità dell’animo umano. C’è un istinto raffinato nel suo modo di affrontare i personaggi, quasi a volerli ascoltare più che costruire.

“Il cinema l’ho imparato facendolo.”

ha raccontato l’attrice in più occasioni — e forse la sua forza più grande risiede proprio in questa disponibilità a lasciarsi attraversare dalle storie.

In un panorama cinematografico in costante trasformazione, la sua identità artistica si fa sempre più riconoscibile. E se il talento è evidente, è la coerenza con cui lo coltiva a renderla una delle interpreti più interessanti del suo tempo.

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