Il Saturnia Film Festival, arrivato alla sua ottava edizione, continua a regalare sorprese. Decorato da una rosa gremita di visioni cinematografiche di qualità e di ospiti di rilievo, il festival toscano introduce per la prima volta la sezione Sguardi di Donne, una raccolta di racconti che pone al centro il mondo del femminile. Tra questi titoli trova spazio anche La Villa, cortometraggio thriller scritto e diretto da Alvaro Diamanti, con un folto cast composto da Francesco Rossini, Gabriele Valentini, Silvia Fiorentini, Monica D’Andrea, Claudio Barbieri, Davide Pula e Gabriele Lucentini.
I lugubri retroscena di una semplice villa
A cavallo tra gli anni ’80 e ’90, un’automobile viaggia in direzione di un’isolata villa, situata sulla riva del lago Trasimeno. A bordo dell’auto, un’autista (Davide Pula) scorta un misterioso uomo (Francesco Rossini), che deve portare a termine un’importante trattativa con il proprietario della villa, detto il Conte (Gabriele Valentini). Il loro incontro sarà solo la miccia di un turbinoso vortice che svelerà i segreti di questi personaggi e della misteriosa villa.

Una tensione che si taglia col coltello
La Villa accoglie lo spettatore con un’atmosfera che si presenta fin da subito lugubre e inquietante. La tensione è immediatamente percepibile, anche se per motivi che lo spettatore scoprirà a poco a poco durante la visione del cortometraggio. Tutto merito di un ottimo lavoro di regia generale da parte di Alvaro Diamanti, che gestisce la messa in scena, la direzione degli attori, la fotografia, il montaggio e l’uso della colonna sonora in maniera efficace, puntando alla creazione di una sensazione di perturbante e di spaesamento.
Una volta aperte le porte della villa che dà il nome al cortometraggio, ci si ritrova in un microcosmo popolato da personaggi bizzarri e grotteschi, che alimentano un clima di mistero dove a regnare è il non detto. Un non detto che cela numerosi segreti e che lega tutti questi personaggi da un filo invisibile e nascosto. Piano piano tutti questi segreti vengono svelati, in un turbinio di colpi di scena che esplodono vigorosamente in atti di violenza, mutando questo piccolo thriller ricco di suspense in una revenge story.

Un piccolo thriller sulla condizione femminile
Tutta questa tensione e questa suspense sono presenti non solo in funzione dell’affiliazione al cinema di genere, ma anche per raccontare in maniera pungente la condizione femminile contemporanea. Senza svelare troppo quelli che sono i misteri di questo tetro luogo, si può dire che La Villa è soprattutto un racconto che narra il contemporaneo, portando sullo schermo i temi della subordinazione sociale della donna e della sua emancipazione.
In questo senso, c’è da segnalare in particolar modo il ruolo del misterioso protagonista, interpretato da Francesco Rossini. Attraverso questo personaggio, infatti, si può infatti vedere una presa di coscienza su come il genere maschile perpetri questa stessa condizione di subordinazione della donna, mantenendo viva la fiamma della società patriarcale. Ma è proprio attraverso questa presa di coscienza che il protagonista, in seguito ai sensi di colpa, riesce a ribellarsi ai vecchi dettami sociali e a trovare una sorta di catarsi, ricevendo il perdono di un personaggio femminile particolarmente importante all’interno della vicenda.
