Settimana internazionale della Critica

Settimana Internazionale della Critica 2025: il programma completo della 40esima edizione

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All’alba del quarantesimo anniversario della Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la direttrice artistica Beatrice Fiorentino annuncia il programma di un’edizione che rinnova l’impegno nel lanciare prospettive cinematografiche urgenti, legate alle tensioni del nostro tempo e caratterizzate da un’occhio di riguardo per l’interpretazione dell’immagine.

Settimana Internazionale della Critica

“Il cinema del presente è giovane, coraggioso e potente. È libero. Fatto di contrasti, corpi in mutazione, immagini riflesse e di confini da oltrepassare. È un cinema che urla, scuote e reclama, abitato da ribelli per giusta causa, che rivendicano spazi di riscatto e rinascita.” 

Queste le parole con cui Beatrice ha raccontato, nella conferenza stampa di presentazione, l’idea di cinema che viene portata avanti dalla SIC, il cui sguardo ai talenti internazionali del presente rappresenta il cuore pulsante del futuro del cinema nel mondo. 

Nella scelta dei film, Beatrice è accompagnata dagli altri membri del comitato di selezione: Matteo Berardini, Marianna Cappi, Francesco Grieco e Marco Romagna.

Cosa c’è in palio?

Una giuria internazionale assegnerà il Gran Premio IWONDERFULL, del valore di 10.000 euro, al miglior lungometraggio in concorso, mentre il pubblico in sala si occuperà di votare il proprio personale vincitore, a cui saranno destinati i 3.000 euro del Premio del Pubblico.

In aggiunta ai premi canonici della SIC, ognuno dei sette film selezionati per la competizione gareggia anche per il prestigioso Leone del Futuro, ovvero il premio opera prima “Luigi de Laurentis”, assegnato al termine della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia al miglior debutto di tutto il festival; in questo caso, il montepremi ammonta a ben 100.000 dollari! 

Fuori Concorso: le proiezioni speciali della Settimana Internazionale della Critica

La competizione della Settimana della Critica, in linea con i loro obiettivi di scoperta di nuovi talenti, è aperta solamente ai debutti, ma nel programma ci vengono presentate anche due proiezioni speciali, rappresentanti rispettivamente i film di apertura e chiusura di questa edizione.

Il film di apertura: Stereo Girls

Sarà Stereo Girls, scritto e diretto da Caroline Deruas Peano, ad inaugurare le danze di questa 40esima edizione. La regista francese ha alle spalle numerosi cortometraggi di successo, ma ha anche contribuito alla sceneggiatura di alcuni film con Philippe Garrel, tra cui Il Grande Carro, vincitore dell’Orso d’Argento alla Berlinale 2023.

La storia ruota attorno a Charlotte e Liza, diciassettenni inseparabili che nel Sud della Francia vivono per il brivido della musica, e su di essa costruiscono i loro sogni per il futuro. Quando le vicende del film si scontrano con l’ascesa del partito di destra nella loro città natale, le ragazze iniziano a pensare di trasferirsi a Parigi, ma un’inaspettata tragedia anticipa i loro piani.

Charlotte e Liza vivono l’istante come se fosse eterno; la loro amicizia ci riporta ai gloriosi anni Novanta, tra tinte accese, glitter e registratori a cassette. Con loro ci abbandoniamo a uno spensierato sogno pop che sa di adolescenza e di libertà. Un coming-of-age dal sapore analogico, tra segreti condivisi sui banchi di scuola e i primi battiti del cuore.” – Beatrice Fiorentino

Il film di chiusura: 100 Nights of Hero

Poche ore dopo l’annuncio del programma, 100 Nights of Hero è già il film più chiacchierato di questa edizione. Non poteva essere altrimenti, con un cast che vanta l’inclusione di Charlie XCX, Maika Monroe (Longlegs), Emma Corrin e Nicholas Galitzine. Compare anche Felicity Jones, che dopo la candidatura agli Oscar per il suo ruolo in The Brutalist, conferma per la seconda volta la sua presenza nella stagione 2025; questo autunno la vedremo infatti anche su Netflix con Train Dreams.

Ma le virtù attoriali non sono l’unico motivo dei riflettori. Il secondo lungometraggio di Julia Jackson propone infatti una trama brillante ed ironica, che intreccia la consapevolezza politica al piacere narrativo.

La storia è ambientata a Darkly End, realtà parallela governata dal dispotico Birdman. In questo mondo, Cherry è infelicemente sposata con Jerome, il quale non sembra avere alcun interesse per lei. L’unico barlume nella vita di Cherry è Hero, la sua cameriera, facente parte di una società segreta votata a rintracciare le storie di tutte le donne che si sono ribellate, con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo del loro sacrificio. Le donne sono infatti sempre in pericolo a Darkly End, e Cherry potrebbe essere la prossima.

Tratta dall’omonima graphic novel, una spassosa commedia in costume che rilegge la figura di Sherazade in chiave queer, modernista e femminista. In un mondo che le vorrebbe mute e sottomesse, le due protagoniste affrontano ogni notte come atto di resistenza e di desiderio. Il linguaggio si fa liberazione, l’immaginazione diventa strumento di emancipazione.” Beatrice Fiorentino

I film italiani selezionati per la competizione

AGON di Giulio Bertelli è il primo contributo italiano a questa edizione. 

Un film sperimentale che ci immerge nelle storie di tre diverse atlete, che ruotano tutte attorno ai fittizi Giochi Olimpici di Ludoj del 2024. Traendo ispirazione dalle figure storiche di Giovanna d’Arco, Cleopatra e dell’ufficiale di cavalleria russa Nadezhda Durova, il regista milanese si interroga sulle contraddizioni odierne di questi tre sport –  nati come allenamento per le pratiche belliche e poi evolutisi in discipline di intrattenimento.

“Atmosfere vagamente distopiche incorniciano i giochi olimpici, dove si gareggia – senza spettatori – in un cortocircuito paradossale tra ideali di fratellanza e brutalità dell’agone. Tra sport movie, video-saggio e cinema processuale, prende forma un film-dispositivo che attraversa i generi e scava nella carne e nell’immagine, sfidandone i limiti.”Beatrice Fiorentini

Il secondo (e ultimo) film italiano in concorso è il documentario Ore di Veglia (Waking Hours), diretto da Federico Cammarata e Filippo Foscarini. Siamo nel territorio Afgano al confine con l’Europa, dove un clan locale di traghettatori vive nell’attesa di persone che necessitano aiuto per la difficile traversata notturna.

Un’eco orwelliana attraversa il film: non nell’ideologia, ma nella consapevolezza che ogni limite fisico è anche strumento di potere. Cinema purissimo, di luce e di buio, dove l’urgenza politica si traduce in esperienza ipnotica.” – Beatrice Fiorentino

I titoli internazionali in concorso

Le restanti cinque opere di finzione hanno richiamato il contributo produttivo di ben 10 paesi differenti, evidenziando l’importanza della collaborazione per permettere alle nuove voci di costruirsi una cassa di risonanza nel panorama cinematografico.

Cotton Queen di Savannah Mirghani è una delicata storia di emancipazione femminile ambientata nei campi di cotone di un villaggio matriarcale del Sudan. Quando un giovane uomo d’affari arriva dall’estero con un nuovo piano di sviluppo e un cotone geneticamente modificato, l’adolescente Nafisa si ritroverà al centro di un gioco di potere che deciderà il futuro della comunità.

Dalla Grecia arriva Gorgonà di Evi Kalogiropoulou, che riscrive il mito delle gorgoni in chiave contemporanea. Al centro di questa rielaborazione femminile, due personaggi femminili esplosivi: Maria ed Eleni. La storia è ambientata in una città-stato dominata da un’imponente raffineria di petrolio, dove gli uomini esercitano un potere assoluto. Il leader Nikos, gravemente malato, sta preparando la sua successione e crea scompiglio quando include nella rosa dei contendenti la sua protetta.

“Un film che travolge come una tempesta: viscerale, provocatorio e dannatamente sexy.“ – Beatrice Fiorentino

A rappresentare il Regno Unito c’è ISH di Imran Perretta, il racconto di formazione di Ish e Maram, due ragazzi musulmani che crescono nella periferia di Londra. Alla soglia dei 12 anni, i giovani faticano a mantenere saldo il loro legame a seguito di una traumatica perquisizione da parte della polizia.

Poetico e lucidissmo. La metropoli si fa metafora dell’Occidente, e coi suoi confini invisibili, diventa mappa emotiva e campo di conquista: il luogo in cui imparare a crescere in una società che esclude.” – Beatrice Fiorentino

Ci spostiamo su territori vagamente horror con Roqia di Yanis Koussim, regista algerino che propone un’esperienza catartica tra spiritualità e violenza.

La trama segue l’incidente d’auto che ha causato un’amnesia ad Ahmed, che torna al suo villaggio natale per stare con la sua famiglia. Il figlio più piccolo, spaventato dal volto bendato di Ahmed, lo teme profondamente. Nel frattempo, ogni notte degli strani visitatori sussurrano litanie in una lingua sconosciuta. Chi sono? Ma soprattutto, perché ad Ahmed manca l’indice della mano destra?

Infine, uno dei titoli dalla premessa più sorprendente dell’intera selezione. Straight Circle di Oscar Hudson racconta la bizzarra avventura di due soldati nemici di stanza sul remoto confine di un un deserto vasto e senza nome, che improvvisamente si dimenticano quale sia la propria fazione.

La direttrice artistica lo ha definito come “Lynch che scrive sulle zone di guerra”, aggiungendo che siamo in presenza di un “esordio folgorante che è già nella Storia.”; in sostanza, c’è abbastanza materiale per incuriosire chiunque.

Non solo lungometraggi: i cortometraggi della 40esima edizione

La quarantesima ricorrenza della SIC non è l’unico traguardo a venire festeggiato quest’anno. L’edizione 2025 segna infatti la decima collaborazione tra Short Italian Cinema e Settimana Internazionale della Critica, che completano la realtà di SIC@SIC.

Di seguito, l’elenco dei 7 cortometraggi selezionati per il concorso tra gli oltre 300 presi in considerazione:

  • Arca di Lorenzo Quagliozzo (Italia)
  • Festa in Famiglia di Nadir Taji (Italia)
  • Marina di Paoli de Luca (Italia)
  • La Moto di Matteo Giampietruzzi (Italia)
  • The Lost Child di Paolo Baiguera (Italia)
  • The Pornographer di HARIEL (Italia)
  • Sante / Saints di Valeria Gaudieri (Italia)

Fuori concorso troviamo:

  • Restare di Fabio Bobbio (Italia)
  • Confini, canti di Simone Massi

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