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Giornate della Luce

‘Cuando Todo Arde’ condanna il capitalismo e la distruzione che causa

Il corto di María Belén Poncio concorre al Festival Le Giornate della Luce di quest'anno

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Dal 7 al 15 giugno di quest’anno in Friuli Venezia Giulia, tra Spilimbergo, Gorizia e Gemano del Friuli ritorna il festival Le Giornate della Luce, una celebrazione del cinema e, in particolare, agli Autori della Fotografia. L’evento si articolerà in premiazioni, attività che coinvolgeranno gli studenti, Masterclass e proiezioni, tra cui anche quella di alcuni progetti scelti dagli studenti della Ca’ Foscari. Tra i vari vi è Cuando Todo Arde (When Everything Burns) (2024) di Marìa Belén Poncio, già proiettato ad altri festival, come il Tribeca dello scorso anno.

La sinossi

Il corto si apre con un’immagine molto forte: un cartellone pubblicitario che brucia. La pubblicità in questione fa riferimento a un’agenzia immobiliare, coinvolta in incendi boschivi. La protagonista, Isabel (Anabella Bacigalupo), commette questo atto vandalico in nome dei suoi valori. La donna, però, viene in seguito ostracizzata dal gruppo dei vigili del fuoco di cui fa parte. Decide comunque di proseguire il suo lavoro, aiutando le persone a sgomberare le abitazioni. Incontrerà una persona che la porterà a mettere in discussione il suo atteggiamento.

La denuncia

Cuando Todo Arde (When Everything Burns) affronta un tema importante come quello dei danni che il capitalismo sta seminando sull’ecosistema ambientale. Ogni anno tra i 3,5 e i 4,5 milioni di chilometri quadrati di vegetazioni vengono incendiati per costruire centri commerciali e complessi immobiliari. E il fatto che gli imprenditori lucrino sui disastri ambientali non è l’unico problema: non vi è una legislatura che problematizzi a pieno e punisca queste iniziative e il cambiamento climatico è una delle innumerevoli conseguenze. 
Il capitalismo è un sistema economico, che non riesce ad attuarsi in modo responsabile e, sempre di più, non è semplice riuscire a far collidere due mondi opposti: quello economico e quello ambientale. Ma ci sono dei limiti che vanno rispettati assolutamente e l’uomo li sta distruggendo. La denuncia del film di Marìa Belén Poncio non è paragonabile alla sequenza surreale di First Reformed (2021), ma è comunque d’impatto.

Il fuoco e la desolazione

In Cuando Todo Arde (When Everything Burns) vi è un contrasto: la foresta lussureggiante da un lato e dall’altro ciò che le fiamme hanno raso al suolo. Questo conflitto sembra rispecchiare a pieno la condizione di Isabel, che vive una lotta interiore. La donna vorrebbe che gli incendi boschivi finissero per sempre e con essi le agenzie che lucrano su questa devastazione. Allo stesso tempo non vorrebbe spegnere le fiamme, perché vorrebbe causassero la fine degli imprenditori. Il film sembra voler richiamare lo spettatore e invitarlo a riflettere. Come la protagonista si mette in discussione e pondera l’eticità e la moralità del suo stesso attivismo, così dovrebbe fare il pubblico.

Marìa Belén Poncio realizza un film che si conclude lasciando spazio alla riflessione sull’attivismo e sull’impegno, e un perfetto esempio educativo che porta a pensare alla complessità della moralità individuale.

Cuando todo arde

  • Anno: 2024
  • Durata: 12
  • Regia: Marìa Belén Poncio