Fino al 2010 si chiamava The Auteurs ma oggi nel mondo è conosciuta come MUBI, la piattaforma di streaming dedicata a film d’autore e di nicchia.
Seguendo l’esempio delle altre piattaforme leader come Netflix, Prime Video e Disney+ (per citarne alcune), MUBI vuole crescere e per farlo deve imparare a coprire tutte le fasi della filiera distributiva.
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Il percorso di MUBI
Fondata da Efe Cakarel (CEO di MUBI) nel 2007, la piattaforma aveva come obiettivo iniziale permettere la visione del capolavoro poetico di Wong Kar-wai, In The Mood for Love (2000). Oggi sulla piattaforma non solo possiamo vedere i mondi notturni e malinconici del regista ma anche perle di un cinema a volte dimenticato o messo da parte, veri e propri capolavori mondiali del cinema.
Al tempo MUBI era l’unica nonché la prima piattaforma di streaming. Netflix è arrivata poco dopo, dal 2008 era possibile utilizzare il servizio di streaming on demand, poiché all’inizio Netflix è nata come azienda per il noleggio di DVD e videogiochi) e ad oggi possiamo definirla un grande impero.
MUBI ha sempre dovuto competere con parecchi rivali nel settore, così per non lasciarsi scappare i film migliori che spesso vengono acquisiti da piattaforme più grandi e competitive come Netflix ad esempio, la piattaforma dedicata ai film d’autore nel 2016 ha iniziato il suo percorso di mutamento, diventando anche lei un distributore internazionale.
A piccoli passi, MUBI ha cominciato a conquistare sempre più territori, partendo dal Regno Unito, Germania, Paesi Bassi e America Latina, per arrivare poi al difficile mercato degli Stati Uniti d’America.
Ad oggi MUBI ha fatto passi da gigante, la valutazione della società è di un miliardo di dollari. Questo la rende, insieme a A24 e Neon, uno dei tre soggetti più grandi nel mondo del cinema d’autore.
Distribuzione Internazionale
Il nuovo ruolo della piattaforma, che comunque rimane un valido ed eccellente mezzo on demand per guardare titoli introvabili, è quello di distributore. Ma cosa significa? Semplicemente MUBI si occuperà anche di far arrivare i film in sala e promuoverli.
The Substance – un ottimo investimento
MUBI si era già avviata verso l’acquisto di alcuni diritti di distribuzione, in particolare nel 2024 ha comprato per 12 milioni di dollari The Substance di Coralie Fargeat, il film vede protagoniste Demi Moore, Margareth Qualley e Dennis Quaid.
The Substance inoltre non era passato inosservato, al Festival di Cannes l’anno scorso aveva ottenuto il premio alla miglior sceneggiatura e durante la notte degli Oscar ha ottenuto il premio nella categoria trucco e acconciatura.
Fu grazie all’acquisto di The Substance, film che ha diviso la critica, che MUBI ha potuto guadagnare e recuperare l’investimento, ma sopratutto porre le basi per la sua società di distribuzione, da ora è in grado di competere con i colossi del mondo.

The Substance
MUBI a Cannes
La piattaforma e società di distribuzione si è messa già all’opera durante il Festival di Cannes appena concluso. MUBI ha acquistato i diritti di ben 10 film su 21 in concorso, un numero davvero rilevante che dimostra quanto punti in alto la società. MUBI si occuperà quindi della loro distribuzione, anche in Italia, tra i vari titoli figurano film come: Sentimental Value del regista norvegese Joachim Trier, The History of Sound di Oliver Hermanus, con Paul Mescal e Josh O’Connor nei ruoli principali, e Die My Love diretto da Lynne Ramsay, con protagonisti Jennifer Lawrence e Robert Pattinson.
Alcuni titoli accattivanti, ma sopratutto film che non vediamo l’ora di vedere, MUBI ha messo in atto davvero un’ottima strategia.
La novità – MUBI in Italia
L’annuncio ufficiale è stato fatto il 29 maggio 2025, come riportano le fonti a Il Post. MUBI aprirà una società di distribuzione anche in Italia, il nostro paese continua ad ottenere successo ed importanza in Europa riguardo il servizio di streaming.
Gabriele D’Andrea, già direttore marketing e della distribuzione in sala per Lucky Red, è stato scelto per un nuovo ruolo importante ed impegnativo, ovvero sarà vicepresidente e managing director per MUBI in Italia. Il suo contributo sarà fondamentale per la crescita della piattaforma, avendo D’Andrea già ben 13 anni di lavoro nel settore alle spalle.
Efe Cakarel ha dichiarato a Variety, la strategia e l’obiettivo della società, ovvero distribuire 15 film all’anno, circa uno al mese, investendo tra i 5 e i 25 milioni di dollari.
Complice la pandemia
Il periodo del Covid-19 è stato un momento devastante e oscuro per l’umanità intera, eppure la pandemia ha permesso alle piattaforme di streaming di affermarsi sempre più. Soprattutto MUBI ne ha riscontrato un forte vantaggio durante quel periodo.
Nel 2020 gli abbonati alla piattaforma sono aumentati considerevolmente, il pubblico doveva restare inevitabilmente a casa ma voleva pur sempre guardare cinema di qualità.
Il 2022 di MUBI
Il 2022 per MUBI è stato un anno molto produttivo, la piattaforma e società ha ottenuto i diritti del film Decision to Leave del regista Park Chan-wook, icona del cinema sud-coreano d’autore, ma non si è fermata qui.
Nello stesso anno, MUBI compra The Match Factory, uno dei più grandi venditori di cinema d’autore europeo, ovvero uno dei più grandi del mondo. Una mossa intelligente e soprattutto di grande astuzia. In questo modo la piattaforma può portare quei film d’autore a vari festival oppure venderli ad altri distributori, nonché mantenendo il diritto per lo streaming.
Infatti MUBI questo febbraio ha comprato i diritti di distribuzione del prossimo film del regista italiano Paolo Sorrentino: La grazia.
MUBI al momento non si occupa di produzione, ma chissà, sicuramente il suo marchio sarà presente su film e serie tv. Per adesso il suo ruolo rimane centrale, diventando a tutti gli effetti un coproduttore di titoli di successo. In qualche modo anche MUBI pensa al futuro e a creare quei “prodotti originali” come già Netflix e Disney+ continuano a fare. Basti pensare a quei titoli originali come Star Wars oppure le varie serie originali di Netflix, come ad esempio Squid Game, che non possono essere viste da nessun’altra parte, in questo modo anche MUBI ben presto avrà la sua buona parte di originals.
L’amore condiviso per il cinema
Ci piacciono i film
MUBI si impegna nel promuovere e distribuire prodotti di qualità, quei film da vedere assolutamente una volta nella vita. Nel suo catalogo potete trovate titoli come: Il posto delle fragole (1957) oppure Il disprezzo (1963).
C’è l’amore e una forte passione della piattaforma verso il cinema, e insomma per i film in generale di qualunque genere, lo si capisce fin da subito perché su MUBI trovate di tutto, dai cortometraggi all’animazione! Ma non solo, infatti in paesi come il Regno Unito, Germania e Stati Uniti, con una piccola aggiunta all’abbonamento si può ottenere un biglietto per il cinema a settimana (quando in Italia?).
Inoltre, MUBI si interessa di ampliare e migliorare la fruizione del cinema, ad esempio costruendo sale cinematografiche (Los Angeles e Città del Messico) e organizzando festival itineranti, a Milano nel dicembre scorso c’è stato il MUBI FEST.
Leggi il nostro articolo dedicato al prossimo MUBI FEST, in programma anche a Roma
fonte: ilpost.it