Il celebre nome Emmanuelle torna sugli schermi cinematografici, non come una reliquia di un erotismo passato, ma come una figura sorprendente e ridefinita di capacità di azione femminile, complessità e desiderio.
Nel primo trailer ufficiale di Emmanuelle (2025), la regista Audrey Diwan e la protagonista Noémie Merlant rivendicano coraggiosamente il celebre titolo per esplorare la sensualità non come spettacolo, ma come introspezione, e il risultato è visivamente sontuoso, emotivamente profondo e politicamente incisivo.
Una nuova donna per un nuovo mondo
Noémie Merlant (Ritratto della giovane in fiamme, TÁR) interpreta Emmanuelle, non un passivo oggetto del desiderio, ma un’abile responsabile della qualità per una catena alberghiera di lusso. Arrivata a Hong Kong per lavoro, si immerge in un mondo di estetica controllata e indulgenza ricercata, finché un incontro magnetico con Kei (Will Sharpe) non la catapulta in un regno di risveglio interiore.
Il suo viaggio non è di sottomissione, ma di riconquista del piacere alle sue condizioni. Questa è Emmanuelle per il XXI secolo: meno eccitazione, più liberazione.
Audrey Diwan (Happening), co-sceneggiatrice con Rebecca Zlotowski, riconfigura l’ossatura del classico del 1974 in qualcosa di più psicologico, più intimo e molto meno legato allo sguardo maschile. Il film promette non solo sensualità visiva, ma anche una trama emotiva: una donna che esplora lo spazio tra compostezza professionale e desiderio personale.
Casting Desire: da Naomi Watts a Will Sharpe
Oltre alla protagonista complessa di Merlant, il cast riunisce Naomi Watts nei panni di Margot, l’enigmatica direttrice dell’hotel, e Will Sharpe, che trasuda un carisma sobrio nei panni di Kei. La loro alchimia innesca la tensione emotiva centrale del film. Jamie Campbell Bower, Chacha Huang e Anthony Wong completano un cast costruito non solo per orbitare attorno a Emmanuelle, ma per sfidarla, rifletterla e confrontarla.
L’hotel stesso – con i suoi interni vetrati, l’illuminazione soffusa e il lusso atmosferico – diventa un personaggio silenzioso, un mondo in cui l’intimità è al tempo stesso nascosta e amplificata. La regia di Diwan è meticolosa, sensuale nella sua sobrietà, elegante nel suo rifiuto di esagerare.
Una rivisitazione cinematografica dell’erotismo
In sostanza, Emmanuelle (2025) non è solo un dramma erotico; È una critica e una ridefinizione del cinema erotico stesso. Presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián, il film ha suscitato reazioni contrastanti: alcuni ne hanno elogiato il lato intellettuale, altri hanno mancato la provocazione dell’originale.
Ma forse è proprio questa l’intenzione di Diwan: far interrogare gli spettatori su cosa possa essere il cinema erotico quando è plasmato attraverso una lente femminile, quando il desiderio non è una performance ma una domanda.
Uscita e aspettative
Previsto per il 6 giugno 2025 da Decal Releasing, Emmanuelle potrebbe essere un punto di riferimento per ripensare i confini di genere. Prodotto da Audrey Diwan e supervisionato da Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome, Challengers), il film non è nostalgia, è reinvenzione. È uno specchio sensuale che riflette la sete di piacere della nostra epoca, non solo di piacere, ma di significato nel piacere.
Il trailer anticipa una storia avvolta nell’eleganza, intrisa di desiderio e raccontata attraverso una donna che osa provare emozioni profonde. Emmanuelle non è più qualcuno che osserviamo: è qualcuno che seguiamo, nelle profondità del suo desiderio, e forse anche del nostro.
Fonte: IndieWire