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Anticipazioni

Al di là dell’America: Tom Cruise tra carriera e futuro

L'attore ha condiviso alcuni aneddoti sulla sua carriera e i progetti per il futuro nell'intervista al British Film Institute condotta da Edith Bowman.

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Mancano pochi giorni alla 78 edizione del Festival di Cannes e tra gli innumerevoli volti che sfileranno sulla passerella ci sarà anche Tom Cruise. L’attore parteciperà per la terza volta al Festival per presentare Mission: Impossible – The Final Reckoning, l’ottavo capitolo della celebre saga d’azione. 

Durante la sua recente intervista sullo stage del British Film Institute, la star ha parlato della sua carriera, rivelando alcuni aneddoti sulla sua formazione e sui film che lo hanno reso celebre. 

Il ruolo da produttore

Il primo progetto a cui ha lavorato l’attore hollywoodiano come produttore è stato proprio  Mission: Impossible (1996). 

“Volevo capire come potevo cambiare il genere d’azione”

La sua ricerca è iniziata studiando gli stunts e i tipi di inquadratura; l’obiettivo era quello di far evolvere il genere d’azione per intrecciarlo ad una narrazione carica di emozioni. La tenacia e la determinazione lo hanno portato a produrre i restanti film del franchise, creando così una saga degna di nota. Ad oggi, è una delle serie di film con il maggior incasso di tutti i tempi (con oltre 4 miliardi di dollari a livello mondiale). 

La colonna sonora è, inoltre, una tra le più famose e memorabili, e a detta di Cruise è stata proprio la musica a fargli accettare il ruolo per il film. 

Tom Cruise in Mission: Impossible – Fallout

La “sua” scuola di cinema

Quando era ancora giovane, Cruise ha rivelato di non aver mai preso lezioni di teatro, né di essersi formato professionalmente. Nel corso degli anni, ha creato la sua “scuola di cinema”, studiando le carriere di grandi attori, registi e direttori della fotografia e chiedendo loro consigli man mano che la sua carriera cresceva. 

“Ho avuto la possibilità di intervistare Scorsese, Hoffman, Newman e Spielberg. E ad ogni passo, ho studiato i film e ho studiato il sistema degli studios e la distribuzione“

Molte volte l’attore costringeva gli studios per cui lavorava a mandarlo in giro per il mondo, dedito ad imparare come venivano realizzati i film al di fuori dell’America. Contribuì in modo significativo all’idea dei Red Carpet internazionali, proprio per non smettere di viaggiare e di continuare a lavorare anche quando era lontano da casa. 

Gli aneddoti sui film e i progetti per il futuro 

Cruise ha raccontato di come abbia deciso di accettare il ruolo da protagonista in Top Gun a patto di assistere all’intera produzione del film. Ha dichiarato poi di aver rifiutato innumerevoli volte di partecipare ad un sequel della pellicola.

“Volevano davvero che facessi altri film di Top Gun. Ma io volevo sviluppare il mio talento in aree diverse e volevo altre sfide”

L’attore americano ha parlato poi di alcuni aneddoti sulle riprese del film Codice d’onore (A Few Good Men), diretto da Rob Reiner e a cui ha preso parte anche Jack Nicholson. Cruise ha descritto il lavoro insieme al protagonista di Shining “un’esperienza straordinaria” e ha ricordato come il set cinematografico fosse gremito di gente

“La città sapeva che stavamo girando e venivano solo per vederci all’opera”

Tom Cruise in Top Gun

La star di Hollywood ha affermato di avere “obiettivi infiniti” per il suo futuro ma il sogno nel cassetto rimane la produzione di un musical. Il progetto è ancora lontano dal prendere vita ma la possibilità di vedere Tom Cruise lavorare ad una pellicola lontana dai suoi generi prediletti, instilla curiosità e forte interesse. 

Fonte: Deadline