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Personaggi

Tilda Swinton: una filmografia da Oscar da vedere assolutamente

Una carriera unica nel panorama cinematografico internazionale

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Tilda Swinton

Tilda Swinton ha costruito una carriera unica nel panorama cinematografico internazionale, attraversando la varietà di generi, linguaggi e forme espressive.

Dal teatro sperimentale degli esordi alle collaborazioni con alcuni dei più significativi registi contemporanei, la sua filmografia si distingue per la capacità di assumere identità molteplici, esplorando territori narrativi e visivi sempre diversi.

Tilda-Swinton-Orlando

Tilda Swinton in “Orlando”

Gli inizi: Tilda Swinton in “Orlando” e la collaborazione con Derek Jarman

Tilda Swinton ha costruito la sua carriera sulla trasformazione e sull’esplorazione dei confini dell’identità. Nata nel 1960 in una famiglia aristocratica scozzese, Swinton frequenta Cambridge e si laurea in scienze politiche, prima di avvicinarsi al mondo del teatro. I suoi primi passi sono legati alla Royal Shakespeare Company, ma è l’incontro con Derek Jarman a segnare l’inizio della sua carriera cinematografica. Con il regista britannico, Tilda entra nel cinema sperimentale e di ricerca, partecipando a film come Caravaggio (1986) e The Last of England (1987). I film di Jarman mescolano arte, politica e estetica underground.

Il vero debutto al grande pubblico arriva con Orlando (1992), diretto da Sally Potter, film che diventerà fondamentale nella sua carriera. Basato sull’omonimo romanzo di Virginia Woolf, Orlando racconta la storia di un personaggio che attraversa secoli e cambia sesso, esplorando la fluidità dell’identità. Swinton incarna Orlando con una grazia inaspettata, creando un’icona di libertà e trasformazione. In un’intervista al Guardian, l’attrice ha dichiarato:

«Orlando è un personaggio che non ha paura di essere chiunque, di vivere qualunque cosa. È una rappresentazione fantastica di una fluidità che è parte della vita di tutti noi, anche se non sempre la vediamo.»
(Tilda Swinton – The Guardian, 15 gennaio 2009)

Questa performance le garantisce una visibilità internazionale e la introduce nel panorama del cinema d’autore.

Tilda-Swinton-Luca-Guadagnino

Luca Guadagnino e una sorridente Tilda Swinton

 “I Am Love” e “A Bigger Splash” e “Suspiria”: i film di Luca Guadagnino da vedere assolutamente

Tilda Swinton partecipa a diversi film di Luca Guadagnino che hanno messo in evidenza le diverse sfaccettature della sua recitazione, spingendola ad esplorare nuovi territori artistici. Il primo incontro tra i due risale a I Am Love (2009), un film che racconta la storia di una donna che, pur vivendo in una famiglia benestante e rispettabile a Milano, inizia a scoprire una passione che cambierà la sua vita. 

Swinton, in questo ruolo, offre una performance intima e misurata, riuscendo a trasmettere tutta la complessità del suo personaggio con una forza che non richiede parole.

In un’intervista a The Guardian, Tilda ha raccontato la sua esperienza con Guadagnino:

«Luca ha questa visione unica del cinema. Sa sempre cosa vuole, ma lascia a noi la libertà di esplorare. Mi ha dato l’opportunità di dare vita a un personaggio che cresce e cambia, proprio come la sua regia.»
(Tilda Swinton – The Guardian, 9 ottobre 2009)

A Bigger Splash: una collaborazione in evoluzione

Con A Bigger Splash (2015), un remake del film francese La piscina (1969) di Jacques Deray, la collaborazione tra Swinton e Guadagnino si evolve ulteriormente. Qui Tilda interpreta una rockstar che si ritira su un’isola italiana per godersi un periodo di tranquillità, ma la sua vita viene sconvolta dall’arrivo di vecchi amici. La sua interpretazione dona un tocco ironico in contrasto con un paesaggio statico, e mostra una nuova faccia della sua recitazione, più disinvolta e giocosa.

Guadagnino ha commentato l’approccio di Tilda a questo ruolo:

«Tilda ha una capacità incredibile di rendere il personaggio in modo complesso e, allo stesso tempo, di giocare con l’ironia. A Bigger Splash è un film che non si prende mai troppo sul serio, e Tilda ha saputo perfettamente equilibrare la drammaticità e la leggerezza.»
(Vogue, 20 aprile 2015)

Suspiria: il remake di Luca Guadagnino con Tilda Swinton da vedere 

Nel 2018, la loro collaborazione raggiunge un nuovo livello con Suspiria, un altro remake, questa volta del grande classico di Dario Argento. Guadagnino trasforma la storia originale in una narrazione più complessa, ambientata nella Berlino degli anni ’70. 

Tilda interpreta due ruoli, uno come direttrice di una scuola di danza e uno come strega. Il film gioca con la dualità dei personaggi, e Swinton affronta una metamorfosi fisica e psicologica che la porta a esplorare territori oscuri e inquietanti.

Tilda Swinton ha raccontato della sua esperienza con Suspiria:

«Luca è sempre stato incredibilmente stimolante, ma con Suspiria ha veramente portato l’aspetto fisico della recitazione a un nuovo livello. Mi sono completamente immersa nei personaggi, e non è stato facile, ma è stata una delle esperienze più gratificanti della mia carriera.»
(Variety, 27 ottobre 2018)

L’esplorazione dell’assurdo: Tilda Swinton nei film di Wes Anderson e Jim Jarmusch

Nel corso della sua carriera, Tilda Swinton ha avuto l’opportunità di lavorare con registi noti per la loro visione distintiva e per l’abilità nel creare mondi cinematografici unici. Due dei registi che più hanno messo in luce il suo lato assurdo e la sua versatilità sono Wes Anderson e Jim Jarmusch, entrambi con uno stile visivo fortemente riconoscibile. 

Wes Anderson: Moonrise Kingdom (2012) e The Grand Budapest Hotel (2014)

Con Wes Anderson, Swinton ha trovato un terreno fertile per esplorare personaggi di natura surreale ed eccentrica. In Moonrise Kingdom (2012), Tilda interpreta la signora Bishop, un ruolo in apparenza secondario ma perfettamente in linea con l’estetica e l’umorismo dell’universo di Anderson. La sua interpretazione è discreta ma al contempo memorabile, grazie alla sua capacità di creare un personaggio che, pur rimanendo sullo sfondo, riesce a lasciare un’impronta distintiva.

Il sodalizio tra Swinton e Anderson continua in The Grand Budapest Hotel (2014), dove Tilda interpreta l’anziana e misteriosa Madame D. Il suo personaggio, seppur comparsa di poco spazio, è centrale nella presentazione dell’universo e del mood del film, portandone subito in evidenza il tratto comicamente grottesco.

Tilda-Switnon-Grand-Budapest-Hotel

Tilda Swinton in una scena di “Grand Budapest Hotel”

 “The Limits of Control” e “Only Lovers Left Alive” : Tilda Swinton e Jim Jarmusch

Anche con Jim Jarmusch, Swinton ha avuto la possibilità di esplorare la propria versatilità, ma questa volta in contesti più malinconici e riflessivi. In The Limits of Control (2009), un film denso di enigma, Tilda interpreta una figura misteriosa che interagisce con il protagonista interpretato da Isaach De Bankolé. 

Il sodalizio tra Swinton e Jarmusch raggiunge il suo apice in Only Lovers Left Alive (2013), un film che esplora la vita di due vampiri immortali, interpretati da Tilda e Tom Hiddleston. Swinton veste i panni di Eve, una vampira intellettuale e disillusa che ha attraversato secoli di storia. Il film, caratterizzato da un tono gotico e romantico sempre in chiave assurda e paradossale, ha messo in evidenza l’abilità di Swinton nell’interpretare personaggi in grado di rimanere eterei e profondi, ma con una leggera ironia che caratterizza ogni scena.

Tilda- Swinton - Intervista- Filmografia

Tilda Switnon durante un’intervista

«Recitare non è diventare qualcun altro, è trovare parti di sé che normalmente restano invisibili.»(Tilda Swinton – The Guardian, 26 novembre 2011)

Impegno politico: l’arte come strumento di denuncia

Tilda Swinton ha più volte utilizzato la sua visibilità per indirizzare l’attenzione verso temi politici e sociali. 

Nel 2018, durante il Festival di Berlino, Tilda ha tenuto un discorso in cui ha denunciato le ingiustizie globali e la necessità di un cambiamento radicale nel sistema politico e sociale.

«Viviamo in un momento in cui la paura è usata come strumento di potere. Ma l’arte ha il compito di dire la verità e di resistere all’oppressione.»
(Tilda Swinton – Berlinale, 2018)

Nel 2016, Swinton è stata anche protagonista di un altro momento significativo, questa volta durante gli Academy Awards, dove ha partecipato alla protesta contro la mancata diversità nelle nomination agli Oscar. La sua dichiarazione, pur non ufficiale, aveva sottolineato l’importanza di una maggiore rappresentazione e inclusione nel mondo del cinema. Questi interventi testimoniano il suo impegno costante a favore di una cultura cinematografica più inclusiva e socialmente responsabile.

«L’arte ha il potere di spezzare i silenzi e di scuotere le coscienze. Non possiamo più ignorare le disuguaglianze che ci circondano.»
(Tilda Swinton – The Guardian, 2016)

Tilda Swinton e le Arti Visive

Tilda Swinton non si limita solo al cinema. La sua passione per l’arte visiva è forte e la porta a lavorare con diversi artisti contemporanei: ha collaborato con Markus Schinwald e Sam Taylor-Johnson, mettendosi a servizio di installazioni e performance che mescolano arte e cinema. Sebbene non sia una pittrice o una scultrice professionista, Tilda sa come diventare una “musa” in progetti che sfidano il pubblico a vedere le cose da un’altra prospettiva.

Premi e riconoscimenti: Tilda Swinton dall’Oscar al Leone d’Oro

Tilda Swinton vince, nel 20008, l’Oscar come miglior attrice non protagonista per Michael Clayton di Tony Gilroy. Nel film interpreta Karen Crowder, responsabile legale di una multinazionale spietata e inquieta, in un ruolo misurato ma carico di tensione. Nel suo discorso di ringraziamento, Swinton ironizzò sull’aspetto della statuetta (“It’s so cold and heavy, just like the man it’s based on”) riferendosi scherzosamente al produttore Jack Warner.

Nel 2020 ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia, uno dei riconoscimenti più prestigiosi del panorama europeo. In quell’occasione ha dichiarato:

“Viva Venezia. Cinema, cinema, cinema. Wakanda forever. Nothing but love.” – Tilda Swinton

Oltre a questi due momenti simbolici, la sua carriera è costellata di premi e nomination. È stata premiata o candidata in festival come Cannes, Berlino, Locarno, San Sebastián e Toronto, e ha ricevuto riconoscimenti da critici internazionali (BAFTA, British Independent Film Awards, European Film Awards). Spesso le sue interpretazioni sono state notate per ruoli non convenzionali, in film d’autore e opere ibride.

Il suo nome compare in molte selezioni d’onore, dalle classifiche delle migliori interpretazioni dell’anno a premi speciali alla carriera o per il contributo all’arte cinematografica. Nonostante non cerchi mai il consenso, è diventata un riferimento per chi vede nel cinema un terreno di libertà e ricerca.

Tilda Swinton