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FESTIVAL DI CINEMA

6a edizione Visioni Fuori Raccordo: “SMS – save my soul” di Piergiorgio Curzi (In Concorso)

L’amore ai tempi degli sms è cosa difficile da interpretare, da individuare, da scandagliare con la minuzia interpretativa. Questo lo si vede trasparire con nitidezza nella poesia virtuale di Nicolino Pompa

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Anno: 2012

Durata: 60’

Nazionalità: Italia

Genere: Documentario

Regia: Piergiorgio Curzi

L’amore ai tempi degli sms è cosa difficile da interpretare, da individuare, da scandagliare con la minuzia interpretativa. È piuttosto sfogo emotivo, fuga e ritrovo, è virtualità degli affetti e difficile presa di coscienza della mancata felicità di un passato il più delle volte troppo complicato per essere decifrato. Questo lo si vede trasparire con nitidezza nella poesia virtuale di Nicolino Pompa, poeta delle “esche amorose”, come egli stesso le ama definire. Il poeta si muove tra gli annunci di lavoro di Porta Portese, e dove vede una ricerca che lo ispira particolarmente, invia un sms con una sua breve poesia. A volte le donne rispondono, altre lo richiamano per non essere più disturbate. Qualsiasi sia la reazione, Nicolino annota tutto sul suo pc, in un file contenente più di 1500 conversazioni delle quali 150 in corso d’opera al momento delle riprese. Con alcune delle donne conquistate a suon di trilli e poesie, il protagonista ha avuto delle storie, platoniche la maggior parte delle volte.

Settantenne, con alle spalle una storia d’amore che lo ha molto segnato e con quattro figli con i quali intrattiene rapporti complicati, Nicolino Pompa ben rappresenta il bisogno di comunicazione ed affetto di uomo segnato dalla vita, felice di dare il suo contributo emotivo a tutte le persone con le quali intrattiene queste virtuali relazioni. Il regista Piergiorgio Curzi conobbe Nicolino Pompa diversi anni or sono nel locale trasteverino “Lettere e Caffè” nel quale il poeta si esibiva. L’amicizia tra i due presto si è trasformata in voglia di rendere visibile al mondo la vita e la poesia di quest’uomo eccezionale, capace di estrema dolcezza, di burbere reazioni emotive e ironia sferzante. Così Curzi segue il poeta nella sua casa e nei suoi spostamenti quando si reca a trovare i suoi figli, raccontandone la quotidianità senza ipocrisie e mettendo a nudo la complicata affettività del protagonista con estremo rispetto. A conferma di questo vi è la scena mai conclusa, durante la quale il poeta inizia a guardare le foto di famiglia. Nicolino guarda la foto della moglie e non regge l’emozione. Curzi taglia e non riprenderà mai più questo argomento preferendo un’estetica della sottrazione ad un accumulo di narrazione. Un documentario sicuramente unico, che con estrema cura dei sentimenti del protagonista, ci avvicina alla comprensione di quei piccoli gesti quotidiani che noi figli del silicio ormai diamo per scontati, dimenticando che dietro ogni sms, c’è una persona ed il suo mondo affettivo che aspetta di essere raccontato.

Fabio Sajeva

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