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Irish Film Festa

‘Ag Lor Hy – Brasil’: il documentario in concorso all’Irish Film Festa

Straordinaria, misteriosa isola di Hy - Brasil. Il lungometraggio di Martin Daneels 'Ag lor Hy - Brasil' arriva alla sedicesima edizione dell'Irish Film Festa. Natura e uomo sono da sempre la soluzione perfetta per conquistare il mondo

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Ag Lorg Hy-Brasil

Meravigliosa, sconfinata, inesistente. Stiamo parlando della leggendaria isola di Hy-Brasil in Irlanda. Le sue acque cristalline e l’operosità degli isolani la rendono un posto ai confini del mondo-sociale e naturalistico. Il regista Martin Danneels ci porta con lui in un viaggio suggestivo, con il suo film ‘Ag Lor Hy – Brasil’, proiettato quest’anno  all’Irish Film Festa .

All’Irish Film Festa il film di Martin Danneels

L’Irish Film Festa (Festival dedicato al cinema e alla cultura irlandese) di quest’anno si svolge a Roma, alla Casa della Musica dal 26 al 30 marzo 2025. In questa speciale occasione arrivano tanti racconti cinematografici in onore dell’isola verde: l’Irlanda. Per la sezione Lungometraggi di Finzione, ‘In Search of Hy – Brasil / Ag Lor Hy – Brasil’ di Martin Danneels. Il documentario riprende le rocce frastagliate dell’isola di Hy-Brasil, al largo della costa del Connemara. La fotografia straordinaria, curata da Geoff Power, incasella piccoli quadri del luogo mitico, inframmezzandoli con i ritratti in primissimo piano dei suoi abitanti. Un affresco suggestivo in cui natura e uomo diventano un connubio difficile da separare. Il film vuole costruire una narrazione binaria in cui la città di Venezia e Hy – Brasil dialoghino fino alla commistione finale: un’istallazione ispirata all’isola misteriosa.

Alla ricerca dell’isola di Hy-Brasil

Il titolo del film , Ag Lor Hy-Brasil, significa in Irlandese Alla ricerca di Hy-Brasil. Si tratta infatti di un’isola leggendaria che si pensava esistesse nell’Oceano Atlantico. Per secoli si ritenne certa la sua esistenza, tanto che molti geografi la disegnarono sulle loro carte fino alla seconda metà dell’Ottocento. Secondo i marinai del diciannovesimo secolo, l’isola avrebbe sempre avuto la magica capacità di comparire ogni sette anni. Tra leggenda e mistero, attraversiamo i secoli fino ad arrivare al 2023: anno in cui la Biennale di Architettura di Venezia ospita nel padiglione irlandese un’istallazione proprio ispirata a quest’isola. Tra le reti abbandonate dei pescatori e la lana delle iconiche pecore irlandesi nasce un’opera architettonica che ricorda il lavoro manuale dell’Irlanda e la suggestione delle sue secolari leggende.

“Il mare è tutto attorno a noi e noi dobbiamo conviverci”

Il racconto fotografico di Martin Daneels

Ciò che rende intensa la narrazione creata dal regista Martin Daneels è il tema centrale del suo lavoro. Fatto di silenzi e paesaggi a strapiombo, Ag Lor Hy-Brasil  ci ricorda cosa abbiamo perso. Gli isolani raccontano, tramite le interviste dirette, come il mare e la vita sull’isola influenzino le loro abitudini. Il mare dà e sottrae, stimola la loro creatività manuale e regala pace dal caos che si percepisce in una città. “Il silenzio è rotto solo raramente, e se succede è il mare a farlo… o il vento”, dice un’abitante dell’isola. La natura è congeniale all’uomo, dandogli tutto ciò che serve per una vita piena. Nonostante la marginalità della vita, le persone sono ricche di gratitudine e ricoprono il luogo di sentieri incastonati a mano, castelli, e casette in pietra.

Nativo di Bruges, Martin Danneels si è trasferito in Irlanda nel 1998. Dopo un periodo a TV3, ha co-fondato la Red Pepper Productions nel 2000, dirigendone la maggior parte dei documentari. Martin ha un interesse molto spiccato per le tematiche sociali e per la complicata relazione che esiste fra gli esseri umani e l’ambiente naturale. Ecco che riaccende i riflettori sull’Irlanda come luogo emblematico dello sposalizio uomo-natura, che toglie comodità ma che ridà all’uomo l’abitudine di cantare:

“Su un’isola è difficile comprare o progettare strumenti, di qui la tradizione irlandese di cantare… e il mare è al centro di molte canzoni”

Il privilegio della sottrazione al cinema

Il documentario propone qualcosa a cui non siamo abituati: vivere di sottrazione. Al cinema molti film degli ultimi anni hanno posto l’attenzione su questo tema: dalla vita in camper di ‘Nomadland’, alla bellezza delle piccole azioni quotidiane in ‘Perfect Days’, passando per il silenzio introspettivo del mare in ‘Parthenope’, fino all’autoctono racconto umano de ‘Gli spiriti dell’isola’. Nella società delle reti mediatiche, un cinema che ricordi la bellezza della quotidianità semplice è ciò che ci fa remare contro i ritmi nevrotici dell’esistenza. L’uomo, con i suoi desideri, traumi, talenti e peculiarità ritrova il baricentro, quando possiede meno e pensa di più. Il racconto di Ag Lor Hy-Brazil toglie ogni artificio e velocità della narrazione, e ritrova una condizione dell’umano sempre più difficile da riattivare. Il cinema, come in questi film citati, può ancora stimolare una simile riflessione.

Un film per chi va oltre

Chi ha la fortuna di assistere alla proiezione del documentario apprezzerà il racconto corale e fotografico di Martin Danneels, che fa riflettere lo spettatore su uno stile di vita che ci renderebbe più presenti a noi stessi. Salpiamo per uno spazio fisico e metaforico, che non intende rivelarsi a tutti, ma solo a chi fissa con attenzione l’orizzonte: proprio come fa, nascondendosi, questa leggendaria isola.

 

 

 

 

 

 

'In Search of Hy – Brasil / Ag Lor Hy – Brasil'

  • Anno: 2025
  • Durata: 84'
  • Genere: documentario
  • Nazionalita: Irlanda
  • Regia: Martin Danneels
  • Data di uscita: 28-March-2025