Addio a Stefano Landini.
È di oggi, 7 febbraio 2025, la notizia della scomparsa a 61 anni del regista, sceneggiatore e montatore romano. Stefano Landini, ammesso al Centro Sperimentale di cinematografia, si diploma nel 1990. Tra i suoi insegnanti ci sono Gianni Amelio e Furio Scarpelli.
In queste ore, colleghi e amici esprimono tutto il loro dolore, ricordando l’amato regista che, nel 2007, aveva esordito con il lungometraggio 7/8 – Sette Ottavi. Co-prodotto da Rai Cinema e da Film Commission Torino Piemonte, il film racconta le storie dei musicisti jazz italiani a Torino tra il 1940 e il 1943 e vince il 61° Festival Internazionale del cinema di Salerno.
Gabriella Buontempo, come Presidente del Centro Sperimentale, lo ricorda: “La scomparsa di Stefano Landini è per chiunque lavori e abbia vissuto il Centro, una perdita dolorosa, sia sul piano professionale che umano.”
Un suo collega di corso al Centro Sperimentale, Fabio Rosi, ricorda:
“Stefano era una delle anime più belle fra tutti quelli che hanno popolato e permeato di sé il Centro Sperimentale di Cinematografia, Stefano era l’allegro sorriso e la disarmante bontà sempre presenti. Cineasta e cinefilo, da bambino faceva cortometraggi in Super 8 e giocava ai soldatini con i fotogrammi dei film, come Spielberg e Tornatore. Ma la sua smisurata passione era per Kubrick, cui aveva dedicato scritti e documentari.”
Dopo il diploma non ha mai abbandonato il Centro, prima come collaboratore e poi come dipendente. Persona dalle grandi capacità e risorse, continua la sua attività di organizzazione ed assistenza tecnica ai Corsi, anche con i singoli allievi. Lascia un vuoto lavorativo e umano indelebile.
Si era occupato anche del settore comunicazione del CSC, impegnandosi a filmare e montare interviste e incontri. I suoi lavori restano negli archivi per documentare la storia del Centro Sperimentale e del cinema italiano stesso.
Anche il regista Pupi Avati esprime un pensiero:
“Stefano ha vissuto gli ultimi tempi della sua vita solo per portare a conclusione il suo film dandogli le sempre più esigue energie. Ho vissuto con lui la nascita di quel progetto al quale presi parte, ho vissuto con l’ultima proiezione di Stolen Moments in un Cinema stracolmo di amici. Al termine ci siamo abbracciati con la sensazione che lui aveva portato a compimento quel piccolo film che per ingenuità è poesia lo avrebbe rappresentato per sempre. Se ne è andato uno degli esseri umani migliori fra i tanti che ho conosciuto nella mia lunga vita“.
