Mord (Our Lovely Pig Slaughter) di Adam Martinec, presentato in anteprima ed in concorso a Karlovy Vary nel 2024, dove ha vinto una Menzione speciale, è ora in concorso nella sezione lungometraggi della 36ma edizione del Trieste Film Festival.
Il film ceco è presentato come un’ode tragicomica alle faide familiari e alle tradizioni che scompaiono nel mondo rurale, in particolare il tradizionale rito contadino dell’uccisione del maiale, che le leggi europee hanno recentemente proibito; sottotraccia, il classico plot in stile “parenti serpenti”, laddove tra i preparativi ed i festeggiamenti emergono tensioni e segreti.

Mord: la tradizionale uccisione del maiale
Karel e la sua famiglia si riuniscono, come ogni anno, nella casa dei nonni a Osoblaha, per la tradizionale macellazione del maiale da loro allevato nella fattoria proprio a questo scopo; un rito familiare molto sentito e praticato nelle zone rurali della Repubblica ceca, nonostante sia stato messo al bando da una recente disposizione europea. Ma il confine tra legalità e illegalità è labile, e l’uccisione (Mord significa omicidio) del maiale è un rito di passaggio nelle famiglie contadine oltre che un’occasione per riunirsi e stare tutti insieme.
Un rito in via di estinzione, gravato non solo dalle proibizioni comunitarie ma finanche dalla realtà di un mondo che sta scomparendo.

Una storia familiare tra commedia e dramma
La riunione familiare annuale di Karel è densa di cose non dette e tensioni sottese: il nonno suo suocero è alle prese con la difficile decisione di porre fine a questa tradizione, perché allevare un maiale è diventato troppo gravoso, Lucia è in crisi con il marito, il macellaio Tonda arriva con le cartucce impregnate di acqua, il vicino decide di denunciare il maltrattamento del maiale alla polizia locale…
Con Mord, il regista descrive una giornata che mette a dura prova i legami familiari, in un racconto che alterna dramma e commedia, momenti intensi ed ilari, mentre emergono forza e fragilità delle relazioni umane fondate sulla tradizione e sull’amore. Se la famiglia ne esce indenne, altrettanto non si può dire per quelle che sono le vittime eccellenti della giornata, due grossi maiali scelti per la tradizionale uccisione annuale. E sebbene il colpo sia indolore (una pallottola dritta in testa), le crude scene della macellazione non lasciano indifferenti gli animi più gentili.
“Quando ho iniziato a lavorare a Mord, volevo indagare sulla complessità dei rituali che scompaiono, sulla solitudine e sulle relazioni familiari. Ispirandomi in parte alla nová vlna cecoslovacca, ho cercato di creare una storia che fosse una sfida e, al tempo stesso, si connettesse emotivamente con il pubblico. Attraverso una miscela di umorismo e disperazione, ho cercato di creare uno scenario in cui gli spettatori potessero riflettere sulle proprie esperienze. Spero che questo film riesca a coinvolgere il pubblico, offrendogli nuove prospettive sulla tradizione ceca della macellazione dei maiali, sulla dinamica delle relazioni e sull’inevitabile declino della vita umana.” – (A. Martinec)