La miniserie Ilary disponibile su Netflix è il sequel del documentario Unica, del 2023. La conduttrice tv, all’indomani della separazione dal calciatore Francesco Totti, ha promesso al pubblico di fan, e non, per la prima volta, di “portarlo dentro la sua vita”.
Ora non è più tempo di parlare della sua relazione sentimentale, ma solo e soltanto di lei. E di farlo davanti alla cinepresa di Tommaso Deboni.
Elogio della leggerezza
Ilary è a tutti gli effetti il racconto di una vita all’insegna dell’elogio del riso, della leggerezza e del divertimento. Ma non solo; anche elogio della spontaneità e della semplicità. Valori che appartengono a Ilary Blasi, come si può vedere nei cinque episodi da mezz’ora ciascuno di cui è composta la serie, fin da ragazzina.
È evidente che Ilary, pur attraversando un periodo di grandi e rilevanti cambiamenti, dentro, non sia mai davvero cambiata. Con le sue facce buffe, le sue battute dall’inconfondibile accento romano, e la sua nonchalance che non si capisce mai quanto sia reale e quanto invece costruita, Ilary sta confessando al pubblico una cosa sola. Le sue emozioni e reazioni sono immediate e sicuramente poco costruite; oltre che particolarmente divertenti.
In fondo Ilary ci sta dicendo che è ancora la ragazzina romana, semplice e spontanea, che però è diventata grande perché – grazie al cambiamento – ha saputo ritagliarsi il proprio personale spazio vitale.
Ilary Blasi e la sua nuova vita: cambiamento e spontaneità
Non è più tempo di liti in famiglia, separazioni, gossip, borse e orologi. Ora è il tempo, per Ilary, di mettersi a nudo di fronte al pubblico, e svelarsi – forse – per chi è veramente.
Ilary è semplice e ama fare cose semplici. Che si tratti di cene con le amiche, vacanze in gruppo, l’amore per il nuovo compagno, Bastian. Ancora, un corso di cucina, e qualche giornata spesa nella prova di uno sport, che chiaramente non avrà mai un seguito.
Il filo conduttore di tutte queste nuove semplici esperienze è sempre il tema del cambiamento, e la capacità della conduttrice di ricostruire la sua identità, la sua intera vita, la routine, e il suo mondo. É proprio lei che confessa i suoi pensieri: se il cambiamento fa paura, lei è più spaventata dalla possibilità di rimanere ferma. Il suo obiettivo? Lasciare andare il controllo, e navigare – finalmente – a vista.
È una Ilary nuova e luminosa che, incurante della possibilità di fallire, accetta sempre la sfida, con una buona dose di ironia e sarcasmo.
Un retrogusto dolceamaro
Non ci si aspettava certo la serie rivelazione dell’anno da Ilary, però la sensazione che ci sia qualcosa che non va, che stona, per tutta la durata delle puntate della serie, è forte.
Dopo qualche riflessione, è facile risolvere l’arcano. Se Ilary, fin dal trailer della serie, per ripeterlo nel primo episodio, promette al pubblico di farlo entrare nella sua vita, pare invece che gli sbatta sonoramente la porta in faccia.
Sì, perché quello che gli mostra, è solo ciò che lei vuole mostrare. L’operazione di importante selezione della parte di sé che si vuole condividere è oltremodo evidente. Ciò che si riesce a scorgere è unicamente la superficie di una vita, che dunque non viene affatto raccontata. Si ha la sensazione di grattare continuamente e unicamente quella superficie, senza però avere accesso a uno strato più profondo, che comporterebbe davvero la scoperta della persona e della personalità, che vi si cela sotto.
Non è presente alcun livello di profondità su temi quali quello della separazione, che viene appena sfiorato, della costruzione di una vita, della fatica – che sicuramente c’è stata – per rimettersi in piedi, e della forza di una donna, che ha dovuto fare tutto ciò, condividendo – volente o nolente – il suo racconto di vita con i media.
Ilary, in definitiva, non ha mantenuto la promessa fatta inizialmente al suo pubblico, limitandosi invece a mostrare quello che le persone già conoscevano e sapevano di lei e del suo mondo.
