‘Non è vero! I fantasmi non esistono, li abbiamo creati noi, siamo noi i fantasmi.’
Questi Fantasmi!, adattamento televisivo dell’omonima commedia teatrale del 1945 di Eduardo De Filippo, è andato in onda il 30 dicembre 2024 su Rai 1. Adesso presente nel catalogo di RaiPlay, ha avuto un grande successo, raggiungendo il 17,36 % di share confermando la potenza delle opere eduardiane.
Prodotto da Roberto Sessa (Picomedia) in collaborazione con Rai Fiction, il film è stato diretto da Alessandro Gassmann e interpretato da Massimiliano Gallo, Anna Foglietta, Alessio Lapice e Maurizio Casagrande.
Gli adattamenti delle opere di Eduardo De Filippo, negli ultimi anni sono diventati una piacevole tradizione della programmazione natalizia di Rai 1. Dal 2020 al 2021 il regista Edoardo De Angelis ha diretto Natale in casa Cupiello (2020), Sabato, domenica e lunedì (2021) e Non ti pago (2021), tutti interpretati da Sergio Castellitto. Dal 2022 è Massimiliano Gallo a prestare il volto ai protagonisti maschili delle opere di De Filippo. Ha infatti interpretato Domenico Soriano in Filumena Marturano (Francesco Amato, 2022), Gennaro Jovine in Napoli Milionaria! (Luca Miniero, 2023), affiancato in entrambi le trasposizioni da Vanessa Scalera. In ultimo l’attore ha vestito i panni di Pasquale Lojacono in Questi Fantasmi!.
La trama
L’impresario teatrale Pasquale Lo Jacono (Massimiliano Gallo) e la moglie Maria (Anna Foglietta) versano in condizioni economicamente disagiate e anche il loro rapporto è in crisi. Nel frattempo, il Barone proprietario di Palazzo Elefante non riesce a vendere i grandi appartamenti presenti nell’immobile nobiliare perché si pensa sia infestato. Così Pasquale, in accordo con il Barone, decide di trasferirsi gratuitamente per 5 anni a Palazzo Elefante, controllato dal furbo portiere Raffaele (Maurizio Casagrande), per sfatare le voci sui fantasmi e creare una pensione.
Pasquale si imbatte immediatamente in Alfredo Marigliano (Alessio Lapice), il ricco e sposato amante della moglie che l’impresario scambia per un fantasma molto generoso. Alfredo infatti lascia dei soldi tra le sbarre della gabbia dell’uccellino per aiutare Pasquale nella sua nuova attività, vivere in una stanza nascosta e stare vicino a Maria. Ben presto però Pasquale si accorge che le cose non sono esattamente come sembrano.

La Napoli di ‘Questi Fantasmi!’
A introdurre il remake di Questi Fantasmi! è lo stesso Eduardo De Filippo nel preambolo alla versione per la tv del 1962. In questo modo si rende omaggio alla tradizione eduardiana, e si conserva anche il legame con la sua poetica. Il teatro di De Filippo, partendo da una dimensione privata, si occupa dalla società e delle sue contraddizioni in modo universale, pur rimanendo dentro i confini di Napoli.
Nella versione di Alessandro Gassmann, Napoli infatti è resa ancora più protagonista, non soltanto nel mantenere l’uso del dialetto o nell’arte del caffè spiegata nell’iconico monologo di Pasquale Lojacono. Napoli è anche nei luoghi. Nel film è presente Piazza Bellini con i resti delle mura della Neapolis greca. Palazzo dello Spagnolo è invece la location scelta per rappresentare Palazzo Elefante che si presta benissimo come luogo infestato.
In questo modo, Gassmann non solo omaggia la tradizione napoletana ma la rende protagonista attiva, capace di influenzare gli eventi e di portare con sé un’energia unica che permea ogni scena. Il dialetto, i luoghi, e i ritmi della comicità napoletana sono parte essenziale del film, facendo sì che Napoli diventi una vera e propria anima del racconto.

La modernità della regia Alessandro Gassmann
Alessandro Gassmann è legato da un punto di vista affettivo sia a Napoli che a Questi Fantasmi! poiché la trasposizione cinematografica nel 1967 ha avuto come interpreti principali il padre Vittorio Gassman e Sophia Loren. Inoltre il regista ha dichiarato in una intervista su Vanity Fair:
‘L’obiettivo era riuscire a dare una forma contemporanea all’opera teatrale, così che se un giovane si imbatte in Questi fantasmi! mentre lo stanno guardando i genitori in tv scelga volontariamente di restare a vederlo e scoprire un genio del passato, del presente e del futuro.’
La sceneggiatura di Massimo Gaudioso e Filippo Gili, insieme alla regia di Alessandro Gassmann riescono a rendere l’opera contemporanea. Il personaggio di Maria, a differenza di quello dell’opera teatrale, muove la storia. È lei che acconsente al trasferimento a Palazzo Elefante ed è sempre che cambia il finale della storia. Esprime con maggiore forza la difficoltà di rimanere incastrata nella propria vita, ed è lei che sceglie per se stessa. Mette in discussione quello che Pasquale e Alfredo decidono.
Anna Foglietta esperta nell’interpretare meravigliosamente donne ricolme di complessità, lo fa anche questa volta. Sempre nell’intervista a Vanity Fair, ha dichiarato:
‘È un dolore [quello di Maria] che l’autorizza a farsi venire dei dubbi, a porsi delle domande, che è ciò che ci rende umani. È un personaggio che non viene più agito, ma diventa a propria volta agente.’

Sospensione dell’incredulità in ‘Questi Fantasmi!‘
Nella versione di Alessandro Gassmann di Questi Fantasmi! viene inoltre modificata la percezione dello spettatore rispetto l’idea che il palazzo sia veramente infestato. L’opera eduardiana si apre con l’arrivo dei mobili di Lojacono nel Palazzo, dando al portiere Raffaele il compito di fare allusioni ai fantasmi, la cui esistenza può essere messa in dubbio. Nel film, invece, l’elefante che dà il nome al Palazzo, appare già nella prima sequenza. Ciò che nell’opera teatrale è un racconto, nel film viene mostrato diventando certezza indiscutibile. Quindi lo spettatore è spinto a credere che i fantasmi esistano davvero prima di rendersi conto di quale sia effettivamente il loro ruolo narrativo.
I personaggi eduardiani di Massimiliano Gallo
La poetica interpretazione di Massimiliano Gallo sembra mettere in risalto un aspetto più delicato e umano dei personaggi di Eduardo De Filippo dei quali ha vestito i panni, facendo emergere una dolcezza tragica.
Si discosta non poco dai personaggi maschili eduardiani interpretati da Sergio Castellitto. Quest’ultimi infatti si presentano con un’energia più conflittuale e arrabbiata, mostrando un lato oscuro che emerge con forza nelle sue performance. Castellitto trasmette un atteggiamento aggressivo e disperato, conferendo ai suoi personaggi un aspetto tormentato e problematico. Massimiliano Gallo invece li rende più puri, affabili, vulnerabili con una comicità naturale che non mostra alcuno sforzo recitativo. In sottofondo c’è sempre un dolore sordo che accompagna la loro storia, persino nell’egoista Domenico in Filumena Marturano.

Siamo noi ‘Questi Fantasmi!’
‘Io dico che i fantasmi siamo noi. Lo siamo quando non vogliamo credere che una realtà ci annienta anzi ci schiaccia. Ne consegue che per salvar la faccia, crediamo in tutto quello che può illudere.’.
Dichiara Eduardo De Filippo nel preambolo del 1962. Pasquale Lojacono è esattamente questo: un uomo che non ha la vita che vorrebbe, in difficoltà economiche e con una moglie infelice tanto quanto lui. Potrebbero in questo riconoscersi ma l’incomunicabilità tra i due, altro elemento dell’opera di Eduardo De Filippo, rende lei riottosa e lui arreso all’atteggiamento insofferente della moglie. Anche per questo i fantasmi sono loro.
L’illusione di poter cambiare la realtà che vivono è regalata ai due coniugi dalla stessa persona: cioè Alfredo. Amante per Maria, fantasma generoso per Pasquale. È ricco e per un po’ questo gli permette di gestire la propria di realtà. Ma nella versione di Alessandro Gassmann, il suo essere internamente un fantasma è molto più evidente. Anzi in certi momenti è come se ne vedessimo la trasformazione. E a differenza di Pasquale e di Maria, lui sembra l’unico che rimarrà un fantasma anche dopo la fine del film.

Un adattamento intimo e contemporaneo
Questi Fantasmi! di Alessandro Gassmann si conferma un riuscito adattamento che, pur rimanendo fedele alla tradizione eduardiana, riesce a dare nuova vita all’opera attraverso una regia moderna e un’interpretazione più intima dei personaggi. La Napoli protagonista del racconto diventa un’entità viva che permea ogni scena, e l’approccio contemporaneo riesce a rendere l’opera accessibile e rilevante anche per le nuove generazioni. La riflessione sui fantasmi si fa nuovamente profonda e universale. Sono le illusioni, le incomunicabilità e le realtà non accettate a tenere prigionieri i protagonisti, non le presenze sovrannaturali. Le quali sono una metafora delle contraddizioni degli esseri umani.