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FESTIVAL DI CINEMA

L’era d’oro al RIDF

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L'era d'oro

L’era d’oro, presentato al Rome International Documentary Festival, è il primo lungometraggio documentario della regista Camilla Iannetti, presente in sala.

“La loro vita è in continua trasformazione”

Lucy, una giovane italo-inglese, ha lasciato Palermo da cinque anni e sta per dare alla luce una bambina. La madre e la sorella minore sono venute a trovarla a Hull, in East Yorkshire, per supportarla in questo momento speciale. Il padre della bimba è un ragazzo gambiano, Kitim. Il rapporto a distanza tra lui e Lucy è pieno di incertezze: i due si sono frequentati per un periodo breve l’estate precedente a Palermo e ora cercano di conoscersi attraverso lunghe videochiamate. Il primo periodo dopo la nascita di Futura è una parentesi di sospensione, prima che la madre e la sorella di Lucy tornino alla loro vita a Palermo e lei si ritrovi a fronteggiare la sua quotidianità da madre single e studentessa. La scelta di Lucy di tornare anche lei in Sicilia – dove Kitim l’aspetta – porta con sé molte sfide di crescita e trasformazioni.

La storia delle tre donne è raccontata da vicino, uno sguardo stretto, che lascia però largo spazio all’espressione delle protagoniste. E’ sottile, quasi impercettibile, la linea tra finzione e realtà. Le tre protagoniste sembrano quasi recitare una parte, completamente a loro agio di fronte allo sguardo della cinepresa, non hanno filtri, incarnano il personaggio pasoliniano per eccellenza. Una finzione, poi, talvolta voluta e cercata, per ricreare un atmosfera onirica che rispecchia a pieno quella che è la storia di Lucy.

Giovane mamma single e studentessa, Lucy deve far fronte anche alle problematiche economiche. La grande resilienza di questa donna, ed anche delle altre due donne della famiglia, arriva forte come un pugno nello stomaco. Tre donne autentiche, che continuano a sorridere, nonostante tutto. Inseguendo l’arte, in un continuo cambiamento, le tre donne resistono.

L’era d’oro è racconto quasi di cronaca, filtrato però dallo sguardo della regista Camilla Iannetti, che sceglie di unire ed alternare diversi passaggi della vita delle protagoniste, con cinque anni di distanza. Iniziando le riprese nel 2016 e riprendendole poi durante la gravidanza di Lucy nel 2022, rendendo protagonista la musica, arte che le tre donne inseguono con forte passione, ma anche l’arte della resilienza, di sorridere alla vita ed alle difficoltà.