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Linea d'Ombra Festival

‘Unsinkable’ e l’inaffondabile desiderio di ricercare la verità

Il film 'Unsinkable', prodotto e girato in Danimarca, è stato presentato al Festival di Salerno- Linea D'Ombra, nella categoria Passaggi D'Europa.

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Unsinkable, letteralmente “inaffondabile” in lingua danese, dopo il thriller None Shall Sleep, è il secondo lungometraggio del regista Christian Andersen, in concorso al Linea D’Ombra Festival. Il film, ispirato a eventi reali, narra la vicenda della scialuppa di salvataggio RF2, che, nel 1981, affonda tragicamente durante una delle sue prime missioni di soccorso, causando la perdita di nove vite.

Henrik (interpretato da Sylvester Byder), il figlio del capitano della RF2, avvia un’indagine poiché suo padre è ritenuto responsabile dell’incidente. Tuttavia, il protagonista si scontra con la resistenza dei pescatori della città, preoccupati per la possibile perdita dei loro posti di lavoro. E delle autorità, che temono uno scandalo pubblico. Nel frattempo, il dolore incombe sulla famiglia di Henrik, minacciando di dividerla.

Il film è un progetto molto personale per l’autore, ispirato al reale incidente della RF2 avvenuto nella parte settentrionale della Danimarca, dove la madre perse il marito, prima che lui stesso nascesse. Un evento che, dunque, ha avuto un profondo impatto sulla vita del regista, influenzando profondamente la sua comprensione della perdita e del dolore. E con Unsinkable, Andersen desidera raccontare le vicende ambientate in questa piccola città. Dove la vita è intimamente legata al mare, che sa sia dare che togliere.

Unsinkable: il dramma di un figlio nella disperata ricerca della verità

Henrik è un giovane uomo profondamente scosso dalla tragedia che ha segnato non solo la sua famiglia, ma anche l’intera comunità marittima di Hirtshals. La perdita del padre, capitano della scialuppa di salvataggio RF2, e il peso delle accuse mosse contro di lui, lo spingono in un percorso di ricerca della verità che diventa ben presto una questione personale di giustizia e integrità. Ed Henrik si ritrova così in una lotta impari contro forze più grandi di lui, in una cittadina dove il mare è tanto fonte di vita quanto simbolo di una solidarietà a volte soffocante e silenziosa.

L’indagine di Henrik non viene accolta favorevolmente dai pescatori locali, che vedono il giovane come una minaccia al loro fragile equilibrio economico. Il mare è per loro l’unica fonte di sostentamento e, se si scoprisse che il progetto dell’RF2 è stato compromesso o che sono stati trascurati importanti aspetti di sicurezza, le autorità potrebbero decidere di interrompere le operazioni di soccorso. O addirittura di ridurre le risorse destinate al porto.
La paura di perdere il lavoro, in una comunità dipendente dalla pesca e dalle attività connesse, crea un clima di diffidenza e ostilità verso chiunque cerchi di mettere in discussione l’operato delle autorità locali. Henrik viene visto non come un figlio in cerca di risposte, ma come un elemento di disturbo. Pronto a scoperchiare verità che in molti preferirebbero sepolte.

L’opposizione delle autorità locali si rivela altrettanto insidiosa. E fin dall’inizio, il protagonista capisce che il suo desiderio di riabilitare il nome del padre va contro la volontà delle figure influenti della comunità, che temono che un’indagine approfondita possa mettere in luce negligenze o errori nella progettazione dell’imbarcazione. Gli ufficiali e i politici locali sono difatti preoccupati per l’impatto che una tale scoperta avrebbe sulla reputazione della città e sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni marittime. E temono che lo scandalo possa allontanare i finanziamenti e attirare l’attenzione dei media nazionali, con conseguenze devastanti per l’economia e la stabilità sociale della cittadina.

La necessità del riscatto sociale per colmare il peso della memoria

Henrik è spinto da una forza interiore che va oltre la semplice ricerca della verità. Con il peso della memoria di suo padre e il desiderio di riscattarlo.
Questa è una battaglia non solo per giustizia, ma per la dignità di un uomo e la protezione di una famiglia spezzata. Ed è disposto a sacrificare la propria reputazione e a sfidare l’ostilità della comunità pur di ottenere chiarezza. Ogni ostacolo che incontra rafforza la sua determinazione, trasformando la sua ricerca in una sorta di lotta contro il destino. E contro tutto ciò che sembra voler celare e mantenere nascosta la verità nelle profondità del mare. Proprio come il relitto dell’RF2.
Questa sua perseveranza, però, non è priva di conseguenze sulla sua vita personale. Perché la tensione si fa sentire anche nei rapporti familiari, con membri della sua stessa famiglia che dubitano della saggezza e ostinazione. La madre e i fratelli, già devastati dal dolore, temono che questa ricerca ossessiva possa portare soltanto altro dolore e altre divisioni. Ed Henrik, in una spirale di dolore e determinazione, si trova così sospeso tra l’onere di portare avanti la memoria del padre e la necessità di rispettare i sentimenti della famiglia, che anela solo alla pace e alla possibilità di andare avanti.

Resistenza della comunità e tensioni sociali in rapporto a un dramma familiare stratificato

Unsinkable mette in luce anche le tensioni all’interno della piccola comunità di pescatori, i cui membri vedono nell’indagine di Henrik una minaccia per la stabilità economica della città. E questo lato del film esplora i legami di solidarietà e l’invisibile codice d’onore che lega le persone di mare. Così come anche i sacrifici che queste persone sono disposte a fare per proteggere il loro modo di vivere, insieme all’indagine della tragedia e del lutto di una famiglia. Trasformando, Christian Andersen, con la sua sensibilità, il film in una storia di verità e profondo dramma umano.

L’impatto del film e il successo internazionale

Unsinkable ha attirato grande attenzione non solo in Danimarca, ma anche a livello internazionale. Il pubblico e la critica lo hanno accolto come un’opera che riesce a unire il dramma personale a una critica sociale.
Le intense interpretazioni e la regia attenta di Christian Andersen rendono Unsinkable un film memorabile, che fa riflettere su famiglia e verità. E riesce a trasformare una tragedia del mare in un racconto di resilienza, coraggio e amore familiare. La pellicola omaggia la memoria di chi è scomparso in mare e riflette sulle dinamiche sociali e psicologiche post-disastro.

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Unsinkable

  • Anno: 2023
  • Durata: 102 minuti
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Danimarca