Nodo alla gola (Rope), film del 1948, prima pellicola del regista in technicolor, che vede l’inizio della collaborazione con James Stewart, uno dei film più innovativi e rivoluzionari di Sir Alfred Hitchcock, è disponibile su Prime Video. Basato su Rope, dramma teatrale del 1929 di Patrick Hamilton, il regista prova a conservarne la natura costruendo l’architettura del film in un unico piano sequenza. Esperimento geniale se si pensa che in 80 minuti di pellicola il montaggio è stato di soli dieci piani sequenza.
Trama di Nodo alla gola
Diretto da Alfred Hitchcock, segue le vicende di Brandon Shaw (John Dall) e Phillip Morgan (Farley Granger), due giovani studenti dell’università di Harvard che condividono un appartamento a New York. Per dimostrare le loro teorie sul delitto perfetto decidono di strangolare, senza nessun movente, l’amico David (Dick Hogan). Nascosto il cadavere in una cassapanca in soggiorno, si apprestano ai preparativi della cena che avevano programmato. Tra gli ospiti ci saranno anche l’ex fidanzata di David, Janet (Joan Chandler) e il suo ex fidanzato Kenneth (Douglas Dick). Al party ci saranno anche il signor Kentley (Cedric Hardwicke), padre della vittima, sua zia Atwater (Constance Collier) e il professor Cadell (James Stewart).
Ignari di ciò accaduto poco prima, gli ospiti saranno invitati al ricco buffet apparecchiato proprio sul baule dove giace il corpo di David. Il comportamento dei due amici Brandon e Phillip però farà nascere dei sospetti nel professor Cadell.
“L’omicidio è un delitto per la maggioranza e una raffinatezza per pochi”
James Stewart (professor Cadell)
Perchè è un film rivoluzionario
Un film rivoluzionario per l’epoca, uno spartiacque che irrompe e rompe tantissime regole cinematografiche del tempo.
“Allora mi è venuta questa idea un po’ folle di girare un film costituito da una sola inquadratura. Ora, quando ci rifletto, mi rendo conto che era completamente senza senso, perché rompevo con tutte le mie tradizioni e rinnegavo tutte le mie teorie sulla segmentazione del film e sulle possibilità offerte dal montaggio“.
Alfred Hitchcock tratto dal libro “Il cinema secondo Hitchcock”, intervistato da François Truffaut.
Sir Hitchcock ci ha abituati alle innovazioni. Basti pensare ad altri suoi film, ad esempio Io ti salverò (Spellbound) dove trasforma totalmente le scene oniriche affidandosi all’arte di Salvador Dalì o a Vertigo (La donna che visse due volte) nei temi della spirale, dell’effetto visivo delle vertigini, nell’uso dei colori.
Nodo alla gola è esperimento unico nel suo genere, un thriller dove l’omicidio viene commesso fuori campo. Lo spettatore non vi assiste ma sa già chi sono gli assassini. Hitchcock ribalta le regole, mette nelle condizioni di essere complici, testimoni, di condividere questo segreto con i colpevoli. Lo spettatore assiste ad un grottesco e macabro ricevimento dato dai due protagonisti Farley Granger (Phillip) e John Dall (Brandon) a omicidio consumato.
Lo spettatore vede e non può ovviamente parlare. Un gioco che azzera la suspence del delitto usuale, ma scaturisce tanti interrogativi: scopriranno il corpo? Se sì, quando? Come? I due ragazzi verranno scoperti come i colpevoli?
Sarà abbastanza intuitivo James Stewart (il professor Cadell) nello scoprire le debolezze dei protagonisti, i dettagli o qualsiasi piccolo indizio?
Il genio di Hitchcock mette alla prova lo spettatore, potrà sentirsi tranquillamente complice per i due amici o parteggiare per l’improvvisato detective…
Accoglienza del film
Il film all’epoca non venne accolto molto bene dalla critica. Era fortemente antimoralistico e in più sottointendeva che i due amici fossero omosessuali, assolutamente proibito dal rigido codice di censura Hays. Ma Alfred Hitchcock conosceva già le rigide strutture, non era una novità la censura sui suoi film. Come nel 1941, quando ne Il sospetto il codice Hays vietò al regista di insinuare dubbi come colpevole sul protagonista Cary Grant, ritenuto per antonomasia gentleman e moralmente intoccabile.
Nodo alla gola rappresenta ancora oggi un film di rottura, sia dal punto di vista tecnico, sia nella letteratura dei classici thriller. Un capolavoro di un Maestro della regia che ha fatto scuola, ha rivoluzionato il Cinema e merita almeno una volta nella vita la visione.