‘Io sono ancora qui’ lo struggente racconto di una storia familiare
«Quando ho letto per la prima volta Ainda estou aqui di Marcelo Rubens Paiva mi sono commosso profondamente». Walter Salles, il regista brasiliano de "I diari della motocicletta", accompagna così il suo film alla Mostra del cinema di Venezia 2024. 'Ainda estou aqui' arriva a distanza di 12 anni dalla sua precedente pellicola, incantando gli spettatori innanzitutto per la performance luminosa di Fernanda Torres nei panni della protagonista.. Tre nomination agli Oscar tra cui quella per il miglior film, al cinema dal 30 Gennaio
Dopo sette lunghi anni di lavorazione, Ainda estou aqui Io sono ancora qui, vede la luce durante l’81esima edizione della Biennale del cinema di Venezia, un luogo fortunato per il regista brasiliano, poiché gli valse il piccolo Leone d’oro nel 2002 con Disperato aprile.
Il film, candidato a tre premi Oscar 2025 (miglior film, miglior film straniero, miglior attrice protagonista) è al cinema dal 30 Gennaio.
Con Ainda estou aqui, premiato per la miglior sceneggiatura, Salles sceglie di raccontare la dittatura militare in Brasile da un’angolazione peculiare, quella della famiglia di Marcelo Rubens Paiva, presente anche in conferenza stampa a Venezia, che nel suo libro narra cosa accadde nel 1971 nella casa in Rio de Janeiro in cui viveva con genitori e sorelle. Una storia, per fortuna non isolata nel panorama cinematografico tutto, che persevera nel raccontare le drammatiche vicende dei migliaia di desaparecidos uccisi e fatti sparire dai regimi sudamericani. Questo film è per chi resta.
Nel cast di Ainda estou aqui, encomiabili le performance di Fernanda Torres Coppa Volpi 2024 e Golden Globe come miglior attrice ,nelle vesti di Eunice Paiva, protagonista della pellicola, e di Selton Mello, in quelle del marito Rubens Paiva.
Il film è prodotto da VideoFilmes, RT Features e MACT Productions. Distribuisce in Italia, invece, Bim Distribuzione.
La sinossi ufficiale di IO sono ancora qui
Brasile, 1971: un paese nella morsa sempre più stretta di una dittatura militare. Quando la vita della sua famiglia viene distrutta da un arbitrario atto di violenza, una madre è costretta a reinventarsi.
Le parole di Ruben Paiva, Selton Mello e D.Thomas (produttrice del film) in conferenza stampa
Marcello Rubens Paiva (autore del libro a cui il film è ispirato): abbiamo discusso molto del film per 8 o 9 anni. Abbiamo parlato tanto della mia famiglia. Io sono l’unico rimasto in Brasile più a lungo delle mie sorelle. Sono stato toccato particolarmente dal film, ho provato a non commuovermi. La casa nel film è esattamente com’era la nostra. Avevo una famiglia perfetta ed è stata distrutta da questa vicenda. Era questo il modo in cui volevo che venisse rappresentata la mia famiglia.
Selton Mello (attore): era per me un sogno poter lavorare con Walter. È stato molto difficile perché sapevo come sarebbe andata a finire, ma dovevo agire come se non fosse così e mantenere questa grazia del personaggio. Ero così sopraffatto. È stata un’esperienza che mi ha coinvolto come essere umano. Sapevo che avrei aiutato Fernanda quando non sarei stato più sullo schermo. Fernanda Torres è stata come la regina delle madri.
D.Thomas (produttrice): sapevo che questa storia andava raccontata e che era il momento giusto per farlo. il Brasile ha avuto 21 anni di dittatura, è accaduto anche a mio padre, anche se non è morto. Sconvolgere la vita di un’intera famiglia perché qualcuno si arroga il diritto di farlo è assurdo. Siamo tutti intimamente legati a questo film.
Dentro la storia di Ainda estou aqui
Se si pensa all’apprezzato Argentina, 1985 di Santiago Mitre, per citarne uno degli ultimi e più rilevanti, non si fatica a rintracciare nella cinematografia un tempo e uno spazio che per attinenza richiamano direttamente la matrice storica del film di Walter Salles. Ainda estou aqui si inserisce a pieno titolo in un percorso narrativo che inizia tempo fa e proprio con il regista brasiliano, quando sia con Central do Brasil che con I diari della motocicletta aveva cominciato a narrare gli orrori della dittatura brasiliana e dei suoi dispersi, vivi e morti. Walter Salles, forse sospinto dall’ultimo decennio politico in Brasile, torna dietro la cinepresa per mostra un’altra faccia della medaglia, vissuta “dal di dentro”, corpo e sentimenti, delle torture e delle sparizioni, nonché di ciò che resta alle famiglie quando nulla è confermato.
Tratto dal romanzo biografico-familiare di Marcello Rubens Paiva, uno dei protagonisti della vicenda reale, il film introduce la quotidianità dei Paiva nella loro casa di fronte al mare a Rio de Jainero, prima dopo e durante il sequestro e la conseguente sparizione dell’ex deputato laburista Rubens Paiva, assassinato dai membri dell’esercito golpista brasiliano. Una famiglia numerosa, indubitabilmente felice, cinque figli e una progettualità sempre in divenire. Quel mare è solo “acqua cheta”, quella in cui Eunice Paiva (Fernanda Torres) suole immergersi per lunghe nuotate. La vita procede quasi inconsapevole di quello che imperversa in Brasile, tranne che per gli elicotteri, la “resistenza” di Vera, le lettere di Rubens e lo sguardo preoccupato di Eunice. Quando Rubens viene improvvisamente prelevato a casa propria, tutto cambia o comincia semplicemente a deteriorarsi e nulla sarà come prima. L’epopea dei Paiva avrà fine solo decine di anni dopo.
Fernanda Torres nei panni di Eunice Paiva è la “regina delle madri”
Ainda estou aqui è una storia di resistenza guidata da una donna. Fernanda Torres incarna un’eroina alla ricerca della verità dichiarata – diversamente non sussiste – e di un modo per sopravvivere al drammatico epilogo del sequestro di suo marito. Eunice Paiva rappresenta in sé l’emblema del nodo che si crea tra personale e collettivo, intimo e politico, quando la propria vicenda personale e familiare diventa il motore per un agire civico. Come donna, madre e moglie, Eunice è pregna di dignità, vitalità e desiderio di giustizia, che la porta, tra l’altro, a laurearsi in giurisprudenza a 48 anni.
La scrittura del film di Salles consente questo: il racconto limpido e luminoso della famiglia Paiva si rimpicciolisce sempre di più fino a diventare un primo piano narrativo sulla figura di Eunice e sul dopo che non ci sarebbe stato senza questa maestra della libertà.
Ainda estou aqui è un’opera dall’impostazione classica, che bilancia perfettamente la forma misurata con un contenuto espressivamente travolgente. Il film cresce dentro lo spettatore senza sfociare nel melò, rischio possibile, e racconta una storia con rispetto e partecipazione, per guidare chi guarda in una visione impegnata.
Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers