Tra i tanti registi presenti alla Biennale sarà Pupi Avati con il suo L’orto Americano – tratta dall’omonimo libro sempre scritto dallo stesso regista – a chiudere la Mostra.
L’horror – di natura gotica – presenta un folto cast: Filippo Scotti, Roberto De Francesco e Armando De Ceccon prestano i volti al regista bolognese, seguiti da ChiaraCaselli, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, senza dimenticare Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani.
L’orto Americano – Il gotico, l’amore e la ricerca
A Bologna, ai tempi della Liberazione, un giovane problematico con aspirazioni letterarie si innamora al primo sguardo di una bellissima nurse dell’esercito americano. L’anno dopo, nel Mid West americano, lui andrà ad abitare in una casa contigua a quella della sua amata, separata solo da un nefasto orto. Lì vive l’anziana madre, disperata dalla scomparsa della figlia che non ha dato più notizie di sé dalla conclusione del conflitto. Inizia così da parte del ragazzo una tesissima ricerca che gli farà vivere una situazione terrificante, fino a una conclusione in Italia del tutto inattesa.
“Ancora una volta affrontiamo il genere ‘gotico’, in questo caso non solo confermando quei luoghi della nostra regione che sono risultati così significativi, ma allargandoci per la prima parte del racconto a quell’America rurale che è del tutto simile alla nostra Emilia-Romagna”
Pupi Avati
L’orto Americano è una Produzione Duea Film, Minerva Pictures con Rai Cinema, prodotto da Antonio Avati, Gianluca Curti e Santo Versace. Il film uscirà in sala con 01 Distribution.
Pupi Avati
Nato il 2 novembre 1928 a Bologna, Pupi Avati è un noto regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano. La sua carriera cinematografica è molto prolifica e si estende per diversi decenni, durante i quali ha diretto e scritto numerosi film, spesso caratterizzati da un forte legame con la cultura e le tradizioni italiane, in particolare l’Emilia-Romagna.
Tra i suoi film più famosi ci sono La casa dalle finestre che ridono (1976), un thriller-horror diventato un cult, eRegalo di Natale (1986), un dramma che esplora le dinamiche di un gruppo di amici durante una partita di poker. Altri suoi lavori celebri includono Il cuore altrove (2003), La seconda notte di nozze (2005) e Gli amici del bar Margherita (2009).
Pupi Avati ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti durante la sua carriera, e il suo contributo al cinema italiano è considerato di grande importanza. Ha uno stile distintivo, spesso descritto come intimista e attento ai dettagli, con una grande capacità di raccontare storie profondamente umane.
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