L’iniziativa di co-sviluppo Alliance 4 Development, presentata al Festival del Film di Locarno, accoglie quest’anno una varietà di generi, dai drammi alle commedie nere e ai thriller, come sottolinea la project manager Francesca Palleschi. Tuttavia, gli 11 progetti provenienti da Austria, Francia, Germania, Italia e Svizzera condividono temi ricorrenti: identità, eredità storica, preoccupazioni ambientali, legami familiari, senso di appartenenza e sradicamento, dinamiche sociali e la disperata ricerca di attenzione.
Locarno Film Festival · World Capital of Auteur Cinema (locarnofestival.ch)
Tra i progetti selezionati, spicca I’m Not Here to Make Friends di Julia Niemann regista che ha recentemente ottenuto successo nel circuito arthouse con il controverso film Veni Vidi Vici. La Niemann esplora il mondo dei reality show, seguendo Emmy, una concorrente che partecipa a un programma di incontri, affrontando temi di narcisismo e ricerca di visibilità.
Un altro progetto interessante è Ithaca di Alessandro Grande che prende spunto da una storia vera avvenuta negli anni ’90 in Italia. Il film racconta la vicenda di un adolescente che scopre che i suoi genitori potrebbero non essere i suoi veri genitori, ma piuttosto i suoi rapitori. Chiara Cruciatti, produttrice del film, sottolinea l’importanza della relazione tra i protagonisti reali degli eventi e la loro collaborazione nella scrittura del film.
A Year Without the Summer di Flurin Giger ci porta nel XIX secolo, dove un’eruzione vulcanica provoca una nuova era glaciale, gettando nello scompiglio una famiglia di contadini. La storia esplora il legame tra uomo e natura, riflettendo su questioni ancora attuali.
Sul fronte delle storie familiari, 6 Months 6 Days di Michale Boganim si concentra sulla donna più ricca della Germania, Juliana Kant, e su un giovane che tenta di farle affrontare il passato della sua famiglia, legato alla Seconda Guerra Mondiale. Solal Coutard, produttore di A Paradise Lost di Kim Lêa Sakkal, si addentra in temi simili, esplorando il privilegio e le dipendenze umane.
Tra le proposte più originali, From Planet Earth di Luca Magi racconta la storia di Alì, un ragazzo africano misterioso che appare ai margini di una grande città e viene portato in un rifugio per minori stranieri. La pellicola si ispira all’esperienza diretta del regista come operatore sociale in un centro per rifugiati.
Un altro progetto degno di nota è Hôtel des Thermes diretto da Maéva Ranaïvojaona e Georg Tiller che affronta il passato coloniale del Madagascar in un contesto di realismo magico. I registi descrivono il film come una storia di vendetta coloniale ambientata in un hotel infestato, che mette in luce il difficile dialogo tra culture diverse.
Nel film Atlantic Mirage di Hakim Mao due amici d’infanzia lavorano in un hotel in Marocco sognando un futuro migliore, finché uno di loro scompare misteriosamente. Undercurrents di Beatrice Minger, invece, mescola realismo magico e dramma, raccontando la storia di tre generazioni di donne alle prese con la perdita e la disconnessione.
Infine, Lost Paradise di Hugues Harich dipinge un mondo devastato dalla mancanza di acqua, dove due fratelli lottano per sopravvivere. Con un tono tragicomico, Bourgeois Paranoia di Lukas Nathrath alleggerisce l’atmosfera raccontando l’escalation di tensioni quotidiane tra cinque persone che si incontrano in un caffè.
Francesca Palleschi sottolinea l’importanza dell’Alliance 4 Development nel favorire lo scambio creativo tra cineasti, aiutando a costruire una comunità di nuovi autori e storie oltre i confini nazionali.
Locarno Film Festival 2024: pre apertura con Paolo Cognetti e Fiore mio
Fonte Variety