Tra le ambientazioni decisamente poliedriche nella storia del cinema e della televisione, senza dubbio, c’è l’ospedale. Teatro di amori melodrammatici insidiati da malattie incurabili (Io prima di te, A un metro da te), spazio di contrasti e rapporti interpersonali variegati al centro di molta serialità televisiva anni ‘2000 (Scrubs – Medici ai primi ferri, Dr. House – Medical Division, Grey’s Anatomy), è riuscito a inserirsi nell’immaginario contemporaneo grazie alle sue rappresentazioni sempre più precise e popolari. Tanto da venire ironicamente ripreso, ad esempio, anche nella terza stagione della sitcom italiana Boris con “Medical Dimension”, parodia delle fiction a tema ospedaliero in voga nel panorama seriale di quegli anni.
In questo articolo analizzeremo il cinema sugli ospedali psichiatrici, filone legato a questo contesto e molto apprezzato dalla critica. Vi proponiamo i cinque migliori film ambientati in un ospedale psichiatrico che potete trovare sulle principali piattaforme streaming.

Il cinema sugli ospedali psichiatrici:
Qualcuno volò sul nido di cuculo (1975)
Uno dei più grandi capolavori di sempre, una delle migliori interpretazioni di Jack Nicholson, Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo’s Nest) viene distribuito nel 1975 per la regia del cecoslovacco Miloš Forman.
Racconta la storia di Randle P. McMurphy (Jack Nicholson, in quegli anni una delle maggiori star dei film della Nuova Hollywood), un uomo che, dopo aver fatto sesso con una quindicenne, finge la pazzia per non finire in prigione. Viene spedito in un manicomio dove troverà l’autoritaria infermiera Mildred Ratched (Louise Fletcher, talmente iconica in questa interpretazione da riprendere un ruolo simile in E.R. – Medici in prima linea trent’anni dopo).
È la pellicola che, per prima, segna una decisiva svolta sull’argomento. Gli istituti psichiatrici e il trattamento disumano della malattia mentale, più vicini a delle carceri che a degli ospedali, sono fino a quel momento tabù.
Disponibile in streaming a pagamento su: Prime Video, Apple TV+
Guarda il trailer di Qualcuno voló sul nido del cuculo

Il cinema sugli ospedali psichiatrici:
Ragazze interrotte (1999)
Con Ragazze Interrotte (Girl, Interrupted), diretto da James Mangold nel 1999, la prospettiva di Qualcuno volò sul nido del cuculo si sposta sul fronte femminile. Come suggerisce il titolo, a farsi portavoce della complessa questione della malattia mentale sono delle giovani ragazze, tra cui le attrici simbolo degli anni ‘90 Wynona Ryder e Angelina Jolie, affette da gravi disturbi psicologici e in cerca della libertà e del significato di ‘normalità’ nella società contemporanea.
Ancora una volta l’ospedale è un luogo di castigo e reclusione, tanto che la massima aspirazione delle protagoniste è riuscire a fuggire dalla clinica. A salvarle sarà proprio il loro legame e la comprensione reciproca delle rispettive sofferenze, tipiche della loro giovane età.
Disponibile in streaming su: Netflix
Guarda il trailer di Ragazze interrotte

Il cinema sugli ospedali psichiatrici:
Shutter Island (2010)
È del 2010, invece, Shutter Island, ventunesima opera di Martin Scorsese che opera una considerevole svolta nella sua filmografia: quattro anni dopo il classico gangster scorsesiano The Departed – Il bene e il male e un anno prima del cinefilo e nostalgico Hugo Cabret, il regista italoamericano vira su una storia oscura e avvolta nel mistero, ambientata nel manicomio criminale di una remota isola al largo della costa di Boston, dove sembrerebbe essere sparita senza lasciare tracce una delle prigioniere.
Il protagonista è Leonardo Di Caprio, che proprio in quel periodo collaborava assiduamente e con grandi risultati con Scorsese. Qui, interpreta un detective chiamato ad indagare sul caso (affiancato da Mark Ruffalo) che si addentrerà in un viaggio all’interno della propria mente e nel clima angoscioso e tetro del vecchio ospedale.
Il film è un thriller psicologico ricco di colpi di scena inaspettati. È trainato da una fotografia cupa e claustrofobica e da una tensione affilata fino all’ultimo secondo.
Disponibile in streaming su: Infinity+, Now Tv
Guarda il trailer di Shutter island

Il cinema sugli ospedali psichiatrici:
Adam Resurrected (2008)
Passiamo ora a una figura molto vicina a Martin Scorsese: Paul Schrader, sceneggiatore di molti capolavori del periodo d’oro del cinema hollywoodiano anni ‘70-‘80 (Taxi Driver, Toro Scatenato, L’Ultima Tentazione di Cristo in collaborazione proprio con Scorsese). Nel 2008 dirige Adam Resurrected. Il film racconta la storia di Adam Stein (interpretato da Jeff Goldblum), ex artista circense ebreo che, dopo l’esperienza traumatica dei campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale diviene paziente in un istituto clinico in Israele, rivolto ai sopravvissuti alla Shoah.
Schrader, con la ricorrenza dei suoi temi più cari come il peccato e la redenzione, esplora gli effetti psicologici del trauma sull’essere umano. Prendendo il caso del trauma più segnante del Novecento attraversa una linea grottesca che tratteggia strani personaggi e percorre le interpretazioni del protagonista e di Willem Dafoe. Quest ultimo, attore feticcio del regista, qui recita la parte del Comandante delle SS Klein, che nei lager tormentava Adam con umiliazioni e soprusi, e che vent’anni dopo aleggia nella sua psiche fratturata come un fantasma.
Disponibile in streaming su: Amazon Prime
Guarda il trailer di Adam Resurrected

Il cinema sugli ospedali psichiatrici:
La cura del benessere (2016)
Chiudiamo il discorso sui lungometraggi ambientati in ospedali psichiatrici con uno dei generi che viene associato in maniera più immediata a questa location: l’horror. Nel 2016, per la regia di Gore Verbinski (Pirati dei Caraibi, Rango, The Ring), viene distribuito nelle sale, rivelandosi un discreto fallimento al botteghino, La Cura dal Benessere (A Cure for Wellness), un horror psicologico dalle forti venature gotiche.
I protagonisti sono due tra gli attori della nuova generazione più talentuosi e in rampa di lancio: Dane De Haan, la giovane rivelazione di Chronicle e The Amazing Spiderman 2 dagli occhi glaciali, e sopratutto Mia Goth, dal cognome incredibilmente aderente alla sua estetica, che in tempi recenti ha avuto il meritato e definitivo exploit con X: A Sexy Horror Story e Pearl.
In un’ambientazione che riceve a piene mani l’immaginario estetico di La Montagna Incantata di Thomas Mann e Otto e Mezzo di Federico Fellini, oltre che di molto cinema di serie B, Gore Verbinski costruisce un racconto inquietante su un giovane broker di Wall Street inviato a recuperare il CEO della sua azienda in un ambiguo istituto psichiatrico tra le innevate Alpi svizzere. Nell’isolamento del luogo, il protagonista si addentra nei meandri di un sistema sempre più sinistro, che rivela l’altra faccia del benessere. E che, forse, è qualcos’altro rispetto a ciò che sembra (vi evitiamo possibili spoiler, perché le sorprese sono tante).
Disponibile in streaming su: Disney+
Guarda il trailer di La Cura del benessere