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Taxidrivers Magazine

L’ipotesi di riforma della tax credit mette a rischio il cinema indipendente italiano

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Tax Credit

Cinema Indipendente a rischio per l’ipotesi di riforma tax credit secondo Corrado Azzollini Presidente di Confartigianato Cinema e  Audiovisivo

“Preoccupano alcune anticipazioni circolate in questi giorni sulla tax credit per il cinema.  Se fossero confermate, verrebbe penalizzato il cinema indipendente italiano con pesanti conseguenze sulle imprese e sui lavoratori oltre che per la nostra produzione culturale”.

Queste le dichiarazioni allarmate di Corrado Azzollini Presidente di Confartigianato Cinema e Audiovisivo, da sempre attenta ai bisogni del settore, in merito ad alcune indicazioni di fonte ministeriale riportate dalla stampa specializzata.

“Temiamo che si concretizzerebbero alcune distorsioni denunciate ripetutamente da Confartigianato e che il Ministero della Cultura si era impegnato a contrastare: posizioni dominanti di mercato, concentrazione dei contributi a vantaggio poche grandi imprese, contrazione degli spazi a supporto delle micro, piccole e medie imprese, con conseguente riduzione del pluralismo creativo e produttivo di cui sono portatrici”.   

Tra le ipotesi trapelate della riforma contestate dal Presidente Azzollini,  spicca quella che per accedere al tax credit un produttore debba presentare ex ante un contratto con un’emittente o una piattaforma soggetta, un obbligo d’investimento.

Un film, per poter andare in sala dovrà dimostrare di avere un impegno con un distributore tra i primi quindici sul mercato, oppure la previsione che un film con budget medio o basso dovrebbe garantire un’esposizione per sette giorni consecutivi e tre proiezioni quotidiane in almeno 100 sale.

Questo taglierebbe le gambe alla filiera distributiva, e ridurrebbe sensibilmente l’impulso creativo dei nuovi cineasti, più lontani dalle leggi ferree dell’industria cinematografica, non consentendo ad opere di nicchia di poter uscire in sala e essere vista dagli spettatori più attenti and un cinema meno mainstream.

“A queste condizioni – sostiene Azzollini – la riforma del tax credit avrebbe  conseguenze negative per il nostro cinema e per chi lavora nella filiera. Le produzioni sarebbero costrette ad appiattirsi su pochi grandi player. L’innovazione, la sperimentazione, la ricerca e la creatività che da sempre hanno reso vincente l’Italia non avrebbero più modo di esprimersi, piegate all’interesse di un prodotto concepito unicamente in funzione del suo appeal commerciale. Confartigianato ha presentato al Ministeri numerose proposte ma le soluzioni individuate sembra vadano in direzione del taglio lineare a discapito delle imprese più piccole. Ciò non appare di alcun supporto al settore: non elimina gli sprechi, non limita le distorsioni e aumenta ulteriormente la concentrazione delle risorse a favore di pochi. Siamo certi che il Ministero della Cultura saprà recuperare questa situazione anche con un confronto con le associazioni e i sindacati”.

Toni allarmati sull’ipotesi di modifica della tax credit anche per Confartigianato Imprese

Marco Granelli  in qualità di  Presidente di Confartigianato Imprese ha affermato, ribadendo il punto di vista di Azzollini che :“le ipotesi anticipate escluderebbero dal contributo migliaia di piccole imprese italiane di produzione e distribuzione. Si tratta di una vera e propria inversione logica della ratio del tax credit e delle premesse stesse della riforma, a vantaggio delle major e dei broadcaster, con buona pace del supporto al Made in Italy che pure ha rappresentato una parte qualificante della legge di bilancio. Al contrario, siamo convinti che la riforma debba avere anche, come obiettivo, la valorizzazione del cinema indipendente, introducendo ogni correttivo utile”.