William Bradley Pitt, in arte Brad Pitt, non era tra i miei attori preferiti, ma, confesso che, dopo un’intervista, mi conquistò. Il suo modello era James Dean, al quale, tra l’altro, assomigliava fisicamente. Non avendo, però, una famiglia disastrata alle spalle come quella di Dean, né essendo, a suo dire, nevrotico o complicato come il protagonista di Gioventù bruciata, quindicenne, incomincia a raccontare agli amici che era un trovatello e che i genitori adottivi lo picchiavano.
Venuta a galla la verità, il padre voleva chiuderlo in collegio, ma la madre lo mandò da uno strizzacervelli. In cura per circa un anno, iniziò a raccontargli le storie più assurde e fantasiose. Alla fine, lo psicoanalista concluse che era così bravo a inventare storie che avrebbe sicuramente sfondato come venditore di automobili usate, uomo politico o come attore.
Brad Pitt: un sex symbol amato dai rotocalchi rosa
Votato più volte come l’attore più sexy del pianeta, preda dei paparazzi per i matrimoni e le love-story con Juliette Lewis, Jennifer Aniston e Angelina Jolie, Brad Pitt, come ogni divo americano che si rispetti, prima di intraprendere la carriera di attore s’impegna in mille lavori.
Dopo qualche apparizione televisiva e qualche ruolo secondario, raggiunge ben presto la notorietà per il ruolo di J.D, il ladruncolo autostoppista di Thelma & Louise di Ridley Scott (1991). Compare poi l’anno successivo nel delicato In mezzo scorre il fiume, diretto da Robert Redford (1993), in Una vita al massimodi Tony Scott e in Kalifornia, al fianco di Juliette Lewis. Grazie al film Vento di passioniriceve la prima nomination ai Golden Globe
I successi internazionali
Seguono Intervista col vampirodi Neil Jordan e Seven di David Fincher (1995), in cui è il detective David Mills sulle tracce dl Joe Doe, sadico e folle serial killer. La sua interpretazione gli vale un Golden Globe e la prima candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista. Nello stesso anno compare ne L’esercito della 12 scimmiedi Terry Gilliam ed è premiato con un altro Golden Globe e candidato all’Oscar. Segue Sette anni in Tibetdi Jean-Jacques Annaud,
“Se mi emoziona ancora sentire la voce del regista che dice: “Azione”? E’ come la campana per il pugile all’inizio del combattimento. Mi sento nello stesso spirito. Me ne sto seduto nel mio angolo e poi…giù botte.”
Da Fight club ai commerciali Troy e Ocean’s Eleven
A consacrarlo definitivamente come star internazionale é Fight club di David Fincher (1999), nel ruolo di Tyler, che, a pugni nudi, si batte con gli avversari in incontri clandestini. Pitt alterna film commerciali (la trilogia di Ocean’s Eleven, Troy ) agli autoriali Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher e Vi presento Joe Black di Martin Brest, entrambi nel 2008 e nel 2011. É in The tree of life di Terrence Malick(2011) e ne L’arte di vincere di Bennett Miller, con i quali colleziona altre candidature all’Oscar. Ma l’ambita statuetta la conquista come produttore per il film 12 anni schiavodi Steve McQueen(2013) e come migliore attore non protagonista perC’era una volta a… Hollywood (2019) di Quentin Tarantino (2019).