Dall’alto di una fredda torre, il primo film del regista Francesco Frangipane, presentato alla Festa del cinema di Roma, arriva su Sky.
Nel cast Vanessa Scalera, Edoardo Pesce, Anna Bonaiuto e Giorgio Colangeli. In veste di produttore e distributore, AndreaOcchipinti di LuckyRed.
L’idea proviene dall’opera teatrale di FilippoGili. Gili e Frangipane portano sul palcoscenico la storia di una famiglia, i cui figli devono decidere quale genitore salvare da una malattia molto rara.
Il dubbio e la ragione
Dall’alto di una fredda torre di Gili e Frangipane mette in luce lo scontro tra dubbio e ragione. L’ansia dei personaggi viene introdotta attraverso una regia prettamente teatrale. Lo stile ricorda il cinema di ÉricRohmer, in cui regia e sceneggiatura si basavano principalmente su un racconto semplice e composto principalmente da dialoghi.
L’idea di base di Dall’alto di una fredda torre è affascinante. Il regista, però, si sofferma sulle vicende dei personaggi in maniera fredda. Sarebbe stato interessante farli uscire da alcune inquadrature schematiche e vedere un estro creativo. É è bene ricordare comunque che si tratta di un esordio cinematografico.
L’estetica della messa in scena di Dall’alto di una fredda torre
Sarebbe stato interessante vedere una fotografia vicina a una ricerca visiva e fotografica migliori, facendo riferimento ad altre opere composte più da interni che da esterni, come È solo la fine del mondodi XavierDolan.
La drammaturgia si concentra principalmente su chi sacrificare, non su chi uccidere. I personaggi si perdono in un limbo emotivo intrigante che li distrugge emotivamente, fino al punto di perdersi in un oblio. Emergono le fragilità dei due fratelli, fino ad essere impossessati da un istinto amplificato.
L’interpretazione di VanessaScalera arriva a toccarci profondamente. Il suo ruolo porta il peso di tutta la storia e la rende protagonista all’interno di un’opera complessa e affascinante.
É da riconoscere il coraggio di Frangipane in Dall’alto di una fredda torre nell’affrontare il tema in modo dialogato e teatrale. Sarà interessante seguire come si evolveranno i suoi prossimi film e come la sua estetica potrà cambiare in futuro.
I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’
Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers