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Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze

Un amor: Isabel Coixet ci regala un film difficile da dimenticare

Scomodo ed intensissimo tassello che la talentuosa Isabel Coixet aggiunge alla sua personale indagine su questo indefinibile sentimento.

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Un amor

In questa edizione di Entre dos Mundos, il Festival del Cinema Iberoamericano di Firenze, verrà presentato il film Un Amor della regista spagnola Isabel Coixet.

Tratto da una novella di Sara Mesa, Un amor ha al centro Natalia (meravigliosamente interpretata da Laia Costa), una donna svuotata, che scappa dal suo passato. Prende possesso di una casa diroccata nel villaggio rurale di La Escapa, circondato da alte montagne. Da subito si scontra con l’asprezza e la ruvidezza del padrone di casa. Che la disincanta da una visione bucolica della vita campestre. La casa cade a pezzi, ma Natalia era stata avvisata. O prendere o lasciare. La donna è lì per restare. Fugge da ricordi di un lavoro doloroso, come interprete per i rifugiati richiedenti asilo. Oltre alla casa, ha ‘in dono’ un cane in catena. Segnato nel viso e nella magrezza, quasi inavvicinabile, diventa per Natalia il dolce Burbero, di cui inizia a prendersi cura. Il vicinato delle poche case aggrappate l’una sull’altra non perde tempo per rivelarsi. Il troppo gentile artigiano con le sue terribili vetrate ornamentali e l’amore per la poesia, che le conferma (e le domanda) continuamente che qui, lontano dalla città, si sta proprio bene. La famiglia perfetta, con due gemelline, proprietaria di una seconda casa per vivere la natura durante i fine settimana. La coppia di anziani che abita in prossimità di un ex convento di suore, e la moglie demente senile acuta, ma più lucida di tutti.

Il Tedesco

Infine, il Tedesco (l’ottimo Hovik Keuchkerian): un uomo imponente come le montagne del posto, che porta le verdure del suo orto ai vicini. Così vede Natalia per la prima volta. Il tetto di casa della donna, fradicio di pioggia è quasi al collasso. Il Tedesco ritorna, proponendole un destabilizzante baratto: entrare dentro di lei. Vive solo, non è disperato, ma vorrebbe entrare dentro Natalia una volta. Il secco rifiuto iniziale si trasforma in necessità ed infine in voluttà: Natalia si innamora follemente di quell’uomo di pochissime parole, che vive con un gatto. Che non ama pensare. Che la scopa e con cui scopa in modo pieno e viscerale. Il Tedesco si rivelerà l’essere più spietato e distaccato, incarnando perfettamente l’aridità, l’autosufficienza di un universo fine a se stesso.

Una caratterizzazione visiva e ambientale perfetta

Il viaggio nell’inferno umano di Un amor è un accurato dettaglio dell’occhio attorno ad un ambiente totalmente scollato da qualunque filtro. Il falso rifugio è già chiaro ed evidente. Nella materia delle case, nella nudità della natura. Lo stato ferino ci appare senza pietà e concessioni ad alcuna bellezza. Fissità, immobilismo: come le montagne che circondano luoghi del genere, più rivelati nella loro essenza.

Una protagonista magnetica

Isabel Coixet confeziona innanzitutto un personaggio femminile indimenticabile. Perfettamente indossato dalla sensualità e profondità di Laia Costa, carico di un tormento interiore palpabile. Di una ricerca della verità dell’esistere che passa attraverso la fuga dalla vita, nell’illusione di scacciarne l’oscurità, la violenza feroce, il dolore. Natalia attraversa il mondo campestre che la circonda con un sospetto mai sopito. Affrontandolo sempre come un’entità esterna, distaccata. La fiducia la concede illusoriamente al predatore più subdolo e sottile.

La sua danza liberatoria è una meravigliosa redenzione femminile, una rinascita che attraversa l’abisso della negazione della vita, abbracciandola consapevolmente. Restando fedeli alla propria essenza, alla propria purezza. Il finale di Un amor è una tenerissima e commovente concessione all’inganno della verosimiglianza. La vita come sa orribilmente ferirci, così è capace di sorprenderci con, inaspettate, gioie altissime.

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Un amor

  • Anno: 2023
  • Durata: 128
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Isabel Coixet