‘Lupin parte III’, l’atteso ritorno di Assane Diop

Dopo il grande colpo al gala del suo acerrimo nemico Hubert Pellegrini, il ladro più scaltro di Parigi Assane Diop (Omar Sy) è il fuggitivo più ricercato d’Europa. In compagnia del suo fedele amico a quattro zampe, J’accuse, e del suo braccio destro, Benjamin Ferel (Antoine Gauy), si prepara a tornare per stupire tutti con il suo più grande numero di prestigio.

Inseguendo la perla nera

La storia di Assane Diop, protagonista della serie Netflix Lupin, ispirandosi alle gesta del geniale Arsenio Lupin narrate da Maurice Leblanc, oscilla continuamente tra passato e presente. Ogni puntata porta lo spettatore ad avvicinarsi al volto autentico di quello che, in particolare in questa nuova stagione, si dimostra essere un mago del trasformismo dalle molteplici identità. La sua speranza di libertà è riposta nel furto di una perla nera dal valore inestimabile: l’Arii Poeraya che pose fine alla guerra franco-tahitiana nel 1847.

Lupin parte 3

Tre colpi da maestro

Nelle prime tre puntate si delineano tre scenari diversi che fanno da sfondo ad altrettanti raffinati numeri di inganno e a rivelazioni sul passato di Assane. La prima puntata è strutturata come l’overture di un grande show con tanto di pubblico, allestito nella luminosa Place-Vendome, custode del piccolo cimelio nero. Nella seconda puntata, ambientata nel cimitero di Père-Lachaise, la costruzione meticolosa e dettagliata della messa in scena porta lo stesso spettatore a uscire con difficoltà dalla rete intessuta con astuzia dal ladro gentiluomo che ama indossare il basco e le Jordan. Dalla terza puntata ci si discosta dall’iniziale sogno di fuga. Assane viene tenuto sotto scacco da nuovi nemici che lo assoldano per il furto di un Manet custodito nella casa di un bizzarro boss di Nanterre.

“Mandava baci nello Spazio, nel cielo e nel sole, poi allargò le braccia e fece il salto”

L’identificazione di Assane con Arsenio Lupin, scoperta nella prima stagione e sostenuta con fervore dal detective Youssef Guedira (Soufian Guerrah) si fa sempre più stringente con i numerosi riferimenti ai romanzi di Leblanc (La trappola di cristallo, Il segreto della guglia, Edith dal collo di cigno) da cui l’artista del crimine si lascia ispirare di continuo, a partire dai nomi fittizi usati, passando per gli stratagemmi geniali e per l’iconica corsa sui tetti.

La storia di Assane

Mentre nel racconto del presente di Assane, si approfondisce il suo rapporto con il figlio Raoul e la moglie Claire (Ludvine Saghier), in quello del suo passato, distribuito nei frequenti flashback, scopriamo la figura della madre Mariame Diop e quella di Bruno, un amico di infanzia che, insieme all’insegnante di pugilato Keller, lo fa sentire parte di una nuova famiglia. Significativa è la ricorrenza con variazione della scena di esultanza davanti la tv per la vittoria calcistica della Francia. Assane riesce a esultare dopo aver scoperto la sua vocazione per il furto. Solo da quel momento si sente finalmente a casa. Il punto di contatto tra il presente e il passato è il montaggio parallelo che interviene nei momenti più emotivamente forti della serie.

Le musiche originali di Mathieu Lamboley contribuiscono a conferire alla narrazione un ritmo sostenuto. Omar Sy è sempre più credibile nei panni del personaggio principale e in questo terzo capitolo emerge tutta la sua straordinaria versatilità nei numerosi e stravaganti travestimenti di Assane.