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‘Sotto il burqa’: La recensione

Nel toccante film di animazione della Twomey, il cartoon si adegua alla contemporaneità, alle minacce che incombono sui popoli e derivano dal fanatismo di pochi, facendo presa come una morsa sulla ignoranza di molti, compromettendo libertà individuali in nome di un fanatismo che non conosce mezze misure.

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Sotto il burqa

Su MUBI è da qualche tempo disponibile il film d’animazione Sotto il burqa (The Breadwinner è il titolo internazionale), della regista, sceneggiatrice e animatrice irlandese Nora Twomey, presentato in anteprima e in concorso nel 2017 ad Alice nella città, la rassegna di cinema dedicato ai giovani che si tiene ogni anno a Roma in concomitanza e in collaborazione con la Festa del Cinema di Roma.

Il film, in Italia inizialmente distribuito col titolo I racconti di Parvana, ha ricevuto una nomination agli Oscar 2018 e ai Golden Globe di quello stesso anno.

Sotto il burqa – la fine della libertà e della dignità

In un Afghanistan minacciato dalla invadente e opprimente presenza talebana che piega ogni forma di legittima libertà, una ragazzina è costretta a tagliarsi i capelli e a farsi passare per uomo per poter assicurare sostentamento alla sua famiglia.

Quest’ultima è composta da una madre malata, una sorella maggiore e un bimbo in fasce.

Una delle missioni a cui la ragazzina si dedica è quella di cercare di liberare il padre, vittima di guerra e senza una gamba, arrestato al mercato da un giovane talebano vendicativo e crudele, per motivi futili e campati per aria.

Sotto il burqa – la recensione

L’animazione si fa adulta, o almeno cerca di adattarsi alle tragedie inguaribili che affliggono il pianeta, raccontandoci una storia di drammatica attualità intervallata da una favola mitologica che vi si intermezza come in un sogno, aiutando a capire certe inesauribili malefatte insite nell’essere uomo.

Una storia di alto valore etico in cui l’amicizia e la saggezza dell’essere bambini, e dunque puri, hanno la meglio sulla cattiveria dell’età adulta, capace di circuire per il proprio bieco tornaconto ogni spunto di bontà e di buona fede, calando la propria scure rovinosa sul popolo pacifico ed inerme.

Tecnicamente il disegno della storia principale non offre spunti di rilievo, se non qualche scorcio o sottofondo interessante. Ma i dettagli antropomorfi del disegno appaiono piuttosto superficiali e generalisti, se non proprio banali.

Molto meglio invece quando il film si addentra a raccontare la favola, e dunque dentro una mitologia all’interno del sogno, quello che popola gli incubi infantili. Mai così realistici e spaventosi di quello che accade nella realtà in quei territori dilaniati dall’odio e dalla persecuzione del diverso, in nome di un Dio rancoroso e assetato di vendetta, di cui non vi è traccia in alcun testo sacro di nessuna religione.

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Sotto il burqa

  • Anno: 2017
  • Durata: 94
  • Genere: Animazione
  • Nazionalita: Irlanda/Canda/Lussemburgo
  • Regia: Nora Twomey