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‘Sono Vergine’. Recensione della serie Prime Video

Dopo 'Sorry to bother you', il regista, rapper e attivista Boots Riley si confronta con la serialità, dando origine ad un lavoro zuppo di cultura made in California, coming of age e graffio sociale

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Sono Vergine

Sono Vergine (I’m a Virgo nella versione originale) è una serie tv comedy statunitense  creata e diretta da Boots Riley (Sorry to Bother you) e interpretata da Jharrel Jerome (When they see us, Moonlight). Presentata in anteprima al festival cinematografico South by Southwest, è disponibile su Prime Video dal 23 giugno 2023. Prodotta da Media Res e Amazon Studios.

Guardalo gratis su Prime Video con la prova di 30 giorni.

La serie non è stata pubblicizzata in Italia, né anticipata da comunicati stampa specifici o dal trailer in lingua italiana. Inoltre, la traduzione stessa in “Sono Vergine” non le rende giustizia. I’m a Virgo è il viaggio surreale di un ragazzo afroamericano alto 4 metri alla scoperta del mondo fuori dalle mura di casa. L’esperienza di questo individuo stra-ordinario diventa l’occasione per parlare della comunità di cui fa parte.

Nel solco dell’assurdo di autori quali Michelle Gondry, Donald Glover e Jordan Peele, I’m a Virgo potrebbe essere insignita del titolo di serie più incredibile del 2023 (finora).

Sono Vergine, la trama

Cootie (Jharrel Jerome) nasce e cresce ad Okland, California. Ha 19 anni ed è alto poco meno di quattro metri. In città lo definiscono “monster”. Nascosto alla comunità per questioni di sicurezza, i suoi zii Lafrancine (Carmen Ejogo) e Martisse (Mike Eppsse ne prendono cura fino a quando non è più possibile trattenerlo. La verità è che Okland è celebre per aver storicamente perseguitato i giganti causandone atroci sofferenze e morte. Pertanto, gli zii aticipi di Cootie che, pure s’industriano per cibarlo e non fargli distruggere la casa, inventano stratagemmi per sottrarlo al destino dei suoi simili.

Sono Vergine

Cootie raggiunge l’età in cui le domande e la curiosità imperversano. Il mondo fuori diventa velocemente più attrattivo di quello costruito ad hoc per lui.
L’amicizia è il primo amo, quando dal suo appartamento origlia un gruppo di giovani attivisti politici. A seguire troverà l’amore (Flora, Olivia Washington) in un fast food. Infine, il suo idolo The Hero (Walton Goggins), fumettista e supereroe che contribuirà ad alimentare in città la paura del diverso.

Come una cornice surrealista con tenuta pienamente realista, I’m a Virgo si dota di una sintassi difficile da categorizzare, e per questo conquista un posto speciale tra i prodotti in piattaforma.

Sono Vergine, corpo e anima della serie

Sorry to bother you, il lungometraggio di esordio alla regia di Boots Riley ottiene cinque anni fa un successo unanime di pubblico e critica come elaborato fortemente identitario, che usa il mezzo surrealista per condurre una satira incisiva. In I’m a Virgo – che nell’accezione originaria si riferisce all’essere del segno della Vergine del protagonista – il cineasta si confronta con la serialità, dando origine ad un lavoro zuppo di cultura made in California, coming of age e graffio sociale. L’humour conferisce battito agli episodi e la fisicità ingombrante di Connie è occasione fervida di risate nelle sue derive goffe, tenere e a tratti non-credibili.

Jharrel Jerome lascia il segno con la sua performance, interpretando il ruolo con registri comunicativi plurimi e variegati. Comico, amorevole, divertente e romantico, incarna la leggerezza della giovinezza mista ad una certa “verginità” alle cose del mondo. Così lo spettatore viene assorbito dal suo sguardo in un prisma visivo e sonoro che non si ripete mai e che intrattiene con gusto.

L’assurdità come mezzo per fare satira politica

Il leit motiv, nonché postura della serie, è l’assurdità come tenacia stilistica per rafforzare la trasmissione delle tematiche che intende sviscerare.
Il macchiettistico “eroe” sulla scena, il miliardario che incarna il potere dei mass media, è la chiave di volta della satira politica voluta da Riley. Il supereroe, amante dei supereroi e amato dal protagonista, sulla Terra si spoglia non tanto dei suoi poteri ma delle sue vesti ispirazionali e si svela rappresentante della matrice capitalistica americana, con la sua retorica grave quanto più si mostra nella sua risibilità. Questo lavoro sottotraccia, di lato, dentro e fuori operato dalla tessitura narrativa della serie colpisce per originalità ed estro.

Gli elementi tipici del coming of age, con la loro carica esplorativa, sono qui un pretesto per affrontare cosa succede ad un giovane nero quando cresce, cosa scopre, decide di essere e incontra lungo il cammino. I’m a Virgo è un’esternazione di creatività e slancio. Cuore, mente e sensi pronti a godersi lo spettacolo.

Sono Diletta e qui puoi trovare altri miei articoli

Sono Vergine

  • Anno: 2023
  • Durata: 1 stagione, 7 episodi
  • Distribuzione: Prime Video
  • Genere: commedia, satira, surrealismo
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Boots Riley
  • Data di uscita: 22-June-2023