Visto nelle sale cinematografiche ad inizio 2023, approda in home video grazie a Paramount e Plaion pictures Babylon, quarto lungometraggio diretto da Damien Chazelle. Il Damien Chazelle che, ad oggi regista più giovane premiato agli Oscar grazie a La La Land, ha all’attivo anche Whiplash e The first man. Un regista che, dunque, nella sua ancor breve carriera è riuscito ad assestare più di un colpo in quella folta giungla che si chiama Hollywood. Giungla di cui parla proprio tramite questa quarta prova, raccontando in fotogrammi i turbolenti anni Venti del settore cinematografico losangelino. Ovvero il periodo in cui si stava passando dalle pellicole mute a quelle sonore.
Anni Venti in cui troviamo un ottimo Brad Pitt nei panni del divo Jack Contrad e un’altrettanto convincente Margot Robbie in quelli dell’attrice in ascesa Nellie LaRoy. Mentre agli astri nascenti Diego Calva e Jovan Adepo spettano il ruolo del segretario messicano Manuel ”Manny” Torres e del musicista Sidney Palmer.
Soltanto i nomi principali di un ricchissimo cast comprendente anche Li Jun Li, Olivia Wilde, Lukas Hass, Eric Roberts, Samara Weaving e Katherine Waterston. Senza contare un allucinato Tobey Maguire che, anche produttore esecutivo dell’opera, offre un fondamentale apporto al malato universo inscenato in Babylon. Quell’universo tempestato di droga, sesso e criminalità che si nasconde, in realtà, dietro alla magia e al glamour della Settima arte a stelle e strisce. Una Settima arte popolata da individui destinati ad inseguire i propri luminosi sogni raggiungibili, però, pagando spesso soltanto un altissimo prezzo.
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Una Settima arte che Chazelle colloca qui nel 1926, in una Città degli angeli comprendente anche ambiziosi autori di estrazione nordeuropea. Ed è ricorrendo inaspettatamente ad una piuttosto esasperata vena critica che concretizza oltre tre ore di coinvolgente e godibilissima visione. Vena critica che, di sicuro, ha purtroppo portato ad essere quasi del tutto escluso agli Academy Awards quello che diventerà con ogni probabilità un classico. Perché è un ispiratissimo occhio cinefilo ad emergere in questa narrazione a base di scandali, morti sospette, sperpero di denaro e feste trasudanti vizio. Feste frequentate da discutibili personaggi che, poi, agli occhi del grande pubblico non si presentano altro che in qualità di vere e proprie star.
Man mano che lo spettacolo in questione oscilla sorprendentemente tra lo sfarzo di Baz Luhrmann e il trash di John Waters. Guardando in maniera evidente alle shockanti storie cartacee di Hollywood Babilonia di Kenneth Anger.
Del resto, in mezzo a tanto degrado umano mostrato, come non citare getti di vomito e colossali escrementi di elefanti inclusi nel mucchio? Tra dramma, commedia e, addirittura, horror, Babylon è quindi una lettera d’amore e, al contempo, di odio nei confronti della fantastica invenzione dei fratelli Lumière. Una bellissima, emozionante e perfino commovente lettera d’amore ora in una preziosissima edizione steelbook a tre dischi. Un 4K Ultra HD e un blu-ray contenenti il film, più un secondo disco in alta definizione riservato al materiale extra. Materiale spaziante da trentuno minuti di making of a quasi due riguardanti le musiche. Passando per quattro scene eliminate, due estese e circa tre minuti incentrati sui costumi. Disponibile nello store FanFactory.