fbpx
Connect with us

In Sala

‘Cane che abbaia non morde’: finalmente nelle sale, dopo oltre vent’anni, il primo film di Bong Joon-ho

Esce al cinema il 27 aprile il primo lungometraggio del talentuoso regista sudcoreano autore di ‘Parasite’.

Pubblicato

il

cane che abbaia non morde

Dopo un’attesa durata ventitré anni esce nelle sale italiane, distribuito da P.F.A. Films ed Emme Cinematografica, Cane che abbaia non morde, pregevole opera prima del regista sudcoreano Boong Joon-ho realizzata nell’ormai lontano 2000.

Il recupero di una pellicola così a lungo trascurata dalla nostra distribuzione è un’operazione doverosa, che consente così al grande pubblico di apprezzare il debutto cinematografico di un regista che, negli anni, ha saputo regalare veri e propri gioielli cinematografici.

Per capire la grandezza di questo regista ormai ultracinquantenne basti pensare a film quali Memorie di un assassino, Madre, Snowpiercer e, soprattutto, Parasite, giustamente osannato da critica e pubblico, premiato con la Palma d’oro al Festival di Cannes 2019 e con l’Oscar per il miglior film (prima opera in assoluto non in lingua inglese a vincere l’ambita statuetta).

 

Cane che abbaia non morde: la trama

Yoon-ju (Lee Sung-jae) è un ricercatore universitario frustrato e depresso per non aver ancora ottenuto la cattedra. Vive con la moglie Eun-sil (Ho-jung Kim), incinta del loro primo bambino, in un piccolo appartamento di un immenso e spersonalizzante caseggiato nella periferia di una grande città.

Yoon-ju, che fatica ad arrivare a fine mese e non ha i soldi che gli servirebbero per corrompere il preside della sua facoltà e ottenere, così, l’ambito posto da docente, si convince ben presto che, fra le cause della nevrosi che lo attanaglia, ci sia il continuo abbaiare degli innumerevoli cani che vivono nel caseggiato. Inizia quindi una sua personale caccia agli animali allo scopo di ucciderli, ma dovrà fare i conti con Hyeon-nam (Bae Doo-na) una ragazza che lavora nell’amministrazione del palazzo, la quale dopo aver assistito all’uccisione di un piccolo cane da parte di Yoon-ju, inizia a seguirlo.

Per il povero ricercatore la situazione pare precipitare definitivamente quando la moglie Eun-sil un giorno ritorna a casa con un cane appena acquistato.

Una commedia nera grottesca dove emergono molti dei temi che il regista svilupperà nei successivi film

Cane che abbaia non morde si presenta come una commedia nera, spesso dai toni grotteschi, nella quale si ritrovano già molti degli argomenti che caratterizzeranno, in futuro, la filmografia del regista sudcoreano. Temi che descrivono una società alienata, non inclusiva; nella quale i personaggi, spesso in balia degli eventi, appaiono incapaci di gestire la propria vita.

Un mondo violento dove domina la corruzione a tutti i livelli e, chi non è in grado di corrompere le persone giuste, vuoi per conoscenze, vuoi per mancanza di denaro, è di fatto impossibilitato ad avanzare nella carriera. Una società classista in cui abbondano i poveri e, allo stesso tempo, dove anche i piccoli borghesi come Yoon-ju faticano a vivere. Un mondo in cui il gap fra i sessi è molto marcato e dove le donne rischiano di essere licenziate se incinte.

Bong Joon-ho, utilizzando una commistione di generi che spaziano dal thriller all’horror senza disdegnare accenti comici, ci racconta il condominio, vero centro della storia, come un microcosmo nel quale si percepisce netto il divario fra le classi sociali, con individui che vivono nelle cantine e altri ai piani alti, ma accomunati da una precarietà e da un male di vivere che li rende tutti vittime del sistema.

Un film stilisticamente assai interessante, con riprese tese a esaltare l’ansia e la precarietà dei personaggi grazie a improvvise zoomate e all’utilizzo insistente della macchina a mano.

La sceneggiatura dello stesso Bong Joon Ho, di Song Ji-ho e di Derek Son Tae-woong, permette una narrazione fluida che si sviluppa con una serie di passaggi che portano ogni scena a essere propedeutica a quella successiva, realizzando così un perfetto incastro, come tante tessere di un puzzle.

Unica nota positiva, in uno scenario così deprimente, è la natura che, nella scena finale, appare finalmente liberatoria, salvifica, contrastando con quella intravista nella scena iniziale dove, incombente, sembra aumentare le ansie del povero Yoon-ju.

Le recensioni di Marcello Perucca

Scrivere in una rivista di cinema. Il tuo momento é adesso!
Candidati per provare a entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi drivers

Cane che abbaia non morde

  • Anno: 2000
  • Durata: 108'
  • Distribuzione: P.F.A. Films, Emme Cinematografica
  • Genere: Noir
  • Nazionalita: Corea del Sud
  • Regia: Bong Joon-ho
  • Data di uscita: 27-April-2023