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‘Becoming Male in the Middle Ages’: il desiderio di fare figli come una vera coppia

Su MUBI, il corto interessante di un promettente regista e attore portoghese, che riflette sul desiderio contrastato di paternità e maternità, e sulle pratiche controverse per organizzare il proliferare della coppia.

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Becoming Male in the Middle Ages

Su MUBI è disponibile da giorni un interessante cortometraggio intitolato Becoming Male in the Middle Ages, diretto dal giovane regista e attore Pedro Neves Marques, il quale si ritaglia per l’occasione anche uno dei quattro ruoli che contraddistinguono la vicenda.

Una storia del desiderio di paternità attraverso una maternità organizzata, che coinvolge due coppie amiche tra loro, una eterosessuale, ed una omosessuale.

Quest’ultima indotta a partecipare al parto con il procedimento di fecondazione sottocutanea, decisamente originale e sulla carta dai tratti quasi cronenberghiani.

Il contrastante desiderio di coppia di avere figli o di arrendersi all’evidenza dei fatti

Mirene e André cercano da tempo di concepire un figlio, ma i loro sforzi risultano sempre vani. Dall’avvento dei trent’anni, all’uomo della coppia è venuta la smania di procreare, a cui la donna, di fatto ancora riluttante, non ha saputo opporsi.

La scarsa fertilità della donna viene contraddetta quando, da esami a cui la coppia si sottopone, risulta in realtà l’uomo quello con problemi più evidenti di sterilità.

Carl e Vicente, invece, sono giovani omosessuali, amici della coppia precedente, che decidono di procreare tramite l’embrione prelevato ad una donna che lo aveva congelato dopo aver scoperto di soffrire di un cancro che credeva di poter curare.

Uno dei due ragazzi si fa impiantare nel corpo diversi embrioni nel tentativo di custodirli fino a che non trovino una madre fisiologica che possa partorire loro il figlio.

Ma, ironia della sorte, anche la donna trovata per partorire, si ammala di cancro, e quando il progetto pare sfumare, sarà proprio Mirene, dapprima piuttosto scettica a concepire un figlio tutto per sé, a offrirsi di partorire per la coppia di amici.

Becoming Male in the Middle Ages – la recensione

Il sottile e controverso cortometraggio del giovane regista Pedro Neves Marques, mette al centro della sua problematica storia tutta crucci e sensi di colpa, la questione del concepimento.

Riflettendo sulla circostanza che spesso e ancor più se incalzati dallo scorrere degli anni che precedono la maturità, i membri della coppia si ritrovano quasi costretti a prendere una decisione riguardo ai loro progetti sul mettere al mondo dei figli.

In un’epoca in cui la carne può essere generata e riprodotta in laboratorio, rendendosi commestibile anche per convinti vegani in quanto non di provenienza da sacrifici di vite animali, ecco che la sperimentazione del processo di procreazione finisce anche per coinvolgere l’uomo, che diviene in grado, se non ancora di gestire tutta la gravidanza, almeno di custodirne per tempi limitati il feto che si materializzerà nell’essere vivente tanto agognato dalla coppia.

Il piccolo interessante film, che si snoda tra un voce femminile narrante e quella dei quattro protagonisti, riesce a focalizzarsi con una solida lucidità sulle scottanti tematiche affrontate. Senza peraltro mai fornire soluzioni definitive o concedersi giudizi morali, che non derivino dalle intime confessioni scambiate dai quattro protagonisti, direttamente o tramite l’uso di cellulari.

Becoming Male in the Middle Ages

  • Anno: 2022
  • Durata: 22
  • Genere: Cortometraggio
  • Nazionalita: Portogallo
  • Regia: Pedro Neves Marques