‘Il pittore dei due mondi’ il doc di Lorenzo Borghini racconta Luca Alinari

Il pittore dei due mondi è il film documentario di Lorenzo Borghini sulla figura di Luca Alinari, uno dei più grandi artisti del Novecento italiano.

Un vero e proprio viaggio intimo nella vita di un artista, anche nella vita.

Il film uscirà nei cinema d’Italia il 18 gennaio distribuito e prodotto da Garden Film.

La sinossi de Il pittore dei due mondi

Il pittore dei due mondi è un viaggio intimo nell’universo di uno dei più grandi artisti del Novecento italiano, Luca Alinari. Attraverso varie fonti come video creati dall’artista, interviste, testimonianze dirette di familiari, amici, storici dell’arte e rappresentanti di varie istituzioni, il documentario si fa strada lungo il percorso artistico ed esistenziale del pittore fiorentino. La sua sperimentazione dei generi e dei linguaggi pittorici consente di portare alla luce un affresco che spazia dalla Pop Art degli ambienti domestici ai fantasiosi paesaggi interiori, per finire nell’arte più concettuale verso la fine della sua vita, contribuendo a rivelare, per mezzo delle sue opere, gli aspetti più reconditi della sua personalità.

La recensione

Un artista che scopriamo poco alla volta. Luca Alinari non è solo un pittore. Dal ricco e intimo documentario di Lorenzo Borghini si scopre anche un artista nel quotidiano, nei confronti degli amici e dei conoscenti.

Luca non aveva l’intenzione di farsi conoscere del tutto.

Umberto Cecchi

È lui stesso che, attraverso le sue parole, i filmati e le sue opere si fa conoscere agli altri e allo spettatore. Sembra quasi che l’arte diventi secondaria nel racconto personale di un artista a tutto tondo.

Il pittore dei due mondi: la potenza dell’arte

Attraverso materiali d’archivio, registrazioni e vecchi filmati Lorenzo Borghini fa conoscere, anche al pubblico più giovane, Luca Alinari in quanto artista. Se con le sue opere si mostra in quanto uomo, attraverso le sue parole e le sue azioni siamo in grado di comprendere meglio anche la sua arte. Un’arte che appare protagonista fin dal primo istante. Si tratta di due aspetti che si intersecano continuamente tra loro e che influenzano e hanno influenzato la sua vita e quella di chi lo ha conosciuto.

Tante volte ho pensato che un pittore è un uomo senza documenti, senza carta d’identità, senza passaporto, senza tessera sanitaria, senza portafoglio, senza pantaloni, senza cravatte, senza giacche, senza niente, senza una casa. Senza una terra.

Luca Alinari

Così descriveva, in qualche modo, la sua arte lo stesso Luca Alinari. E così si descriveva.

Il ricordo dell’artista nel tempo

A colpire di questo documentario sono soprattutto le testimonianze che vengono fornite. Oltre alla presenza di volti noti nel panorama toscano e non solo, dal presidente della regione Eugenio Giani allo storico giornalista Umberto Cecchi, ci sono anche amici e familiari, il figlio su tutti, che ricordano con minuzia di particolari quello che per ognuno di loro è stato Luca Alinari. Sentirne parlare in maniera così precisa, così delicata e così sincera tanto da portare quasi a una nuova commozione, seppur a distanza di qualche anno (il pittore è scomparso nel 2019), sorprende lo spettatore. Uno spettatore forse non pienamente in grado di comprendere la grandezza di un uomo e di un artista che tanto ha dato nel corso della sua vita da meritare un tale riconoscimento.

I suoi quadri ci hanno dato l’idea di come la fantasia, se riesci a imbrigliarla, può creare l’arte.

Umberto Cecchi

Il trailer

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli