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Biennale del Cinema di Venezia

‘Anhell69’, il film di Theo Montoya in concorso alla SIC

Una Medellin spettrale. Una testimonianza sul presente e sul futuro della società colombiana. Il film di Theo Montoya, Anhell69, è in concorso alla Settimana Internazionale della critica

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Anhell69

Una Medellin spettrale. Una testimonianza sul presente e sul futuro della società colombiana. Il film di Theo Montoya, Anhell69, è in concorso alla Settimana Internazionale della critica.

Anhell69, la storia

Un giovane regista mette insieme i ricordi del suo passato legati alla città di Medellin. Un posto dove violenze sono quotidiane, nonostante il periodo di pace. Nel frattempo ha deciso di girare uno di quei classici b-movie che si vedono in sala, unendo il genere come la fantascienza e l’horror e scritturando un cast appartenente alla comunità queer.

Anhell69, la recensione

Il film comincia con una scena che lascia subito di stucco. La telecamera si ferma a osservare dall’interno un carro funebre, simbolo di morte ma che allo stesso tempo, come emerge nella storia, è la fine di una sofferenza. La città in questione è Medellin. Una parola che viene sempre associata a un’altra, Escobar, l’uomo che ha costruito un impero con il potere del narcotraffico. La Colombia ha conosciuto dei periodi di guerra civile dove la violenza non aveva alcuna intenzione di riposarsi. In un mondo dove non si conosce la pace, non esiste infatti il concetto di futuro, come per altro si sente dalla voce del narratore, il regista di Anhell69 che ci accompagna in questo viaggio tra i margini della società colombiana.   

Fantasmi a Medellin

Il primo elemento che si apprezza di questo racconto non a caso è proprio la narrazione. Theo Montoya sapeva di voler stravolgere i canoni pensando a uno di quei film che ha accompagnato la sua giovinezza. Ma mai avrebbe pensato di realizzare un film in evoluzione, senza averne affatto alcun controllo. Molti infatti credono che ci sia la pace in Colombia con l’accordo del 2016 tra le Farc, il gruppo armato di ispirazione comunista, e lo Stato. Ma la realtà è ben diversa dalla fiction, come si vede nei suoi tentativi di creare un cast ideale per il suo film, che prenderà il nome di questo personaggio, Anhell69, di cui per altro prova un enorme affetto per la sua storia. Il regista credeva di portare finalmente alla luce il progetto di finzione, in cui vivi e fantasmi condividevano un mondo senza memoria o passato, e dove la violenza continua imperterrita a lasciare traccia. Un racconto che rispecchia il presente come del resto lo fanno molti di questi racconti di genere horror.

Sperimentazione

Anhell69, oltre a essere un ibrido, è anche la voce di una generazione ingabbiata e  che non vede futuro. Una testimonianza di chi sogna in grande ma non ne ha la possibilità vista la condizione sociale in cui si trova la Colombia. Eppure dietro agli scontri e alla malinconia che comunque emerge per tutto il film si nasconde una libertà che conquistata con forza da questi ragazzi, come si sente nelle varie interviste alla comunità queer. Un diritto di essere se stessi che si manifesta solo  con le luci della notte. Una delle piccole sorprese di questa Settimana della Critica a Venezia, senza dubbio.   

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  • Anno: 2022
  • Durata: 75 min
  • Genere: drammatico
  • Nazionalita: Colombia
  • Regia: Theo Montoya