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Approfondimenti

‘Voyage of Time – il cammino della vita’, viaggio nel cinema di Terrence Malick

Voyage of Time permette una panoramica su alcuni aspetti narrativi presenti in tutto il cinema di Malick

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Voyage of Time

Presentato al 73º Festival del cinema di Venezia, giunge finalmente nelle sale italiane, grazie a Lo scrittoio, Voyage of Time – Il cammino della vita (Voyage of Time, 2016) di Terrence Malick. Su Mubi c’è la possibilità di vedere la variante “corta”: Voyage of Time: The IMAX Experience (circa 45 minuti), in versione digitale 4K.

Quest’opera, “in media res” nella filmografia del regista, va accolta come la preistoria di tutte le altre storie, di esseri umani e luoghi, da lui raccontati; tutte quelle vite, strafottenti o tribolate, scaturiscono dal meraviglioso creato, inquinato successivamente dalla bramosia, dall’incompetenza e dall’autodistruzione dell’essere umano, come evidenziano le immagini video prese dalla realtà contemporanea.

Sono immagini sgranate, di una semplice videocamera amatoriale, come se fossero realizzate da un viaggiatore (alter ego del regista), che catturano fatti comuni della vita degli uomini (feste religiose, incendi, caos urbano, ecc.). Si contrappongono alla limpidezza geometrica delle scene inerenti l’evoluzione, confermando questa involuzione umana.

Voyage of Time, pertanto, consente un viaggio nel cinema pregresso e successivo di Malick, attraverso quegli elementi presenti nelle pellicole.

Voyage of Time e The Tree of Life

THE TREE OF LIFE

The Tree of Life

“Where were you when I laid the foundations of the Earth?… When the morning stars sang together, and all the sons of God shouted for joy?”

(Libro di Giobbe, 38:4-7)

È la citazione che appare all’inizio di The Tree of Life (2011), e sottolinea come questa pellicola sia speculare a Voyage of Time.  Infatti, entrambi i film contengono quel materiale e quell’idea che avrebbero dovuto formare Q, l’ambizioso progetto che Malick cominciò a concepire dalla fine degli anni Settanta: narrare per immagini la nascita della terra.

Malick costruisce The Tree of Life su due piani (microcosmo e macrocosmo), per imbastire un completo discorso sul senso della vita. Da un lato racconta la vita di Jack O’Brian (Hunter McCracken da giovane, Sean Penn da adulto) cresciuto in una famiglia bigotta (padre violento e madre religiosa), dall’altro mostra gli accadimenti dell’universo e la grandezza della natura.

La prima è un’indagine nel microcosmo familiare, che mostra come si può formare il carattere di un individuo, in questo caso schiacciato tra natura (la violenza del padre) e grazia (il temperamento della madre). Jack, nel rievocare il passato (dopo la morte del fratello) si interroga sulla sua vita. Il secondo è l’esposizione del macrocosmo, di tutta l’evoluzione che ha portato a formare il mondo e gli esseri viventi. Accadimenti che hanno dato forma alla terra.

La voice over

Voyage of time

Linda Manz (Days of Heaven)

In Voyage of Time fluiscono le dirompenti immagini della nascita e dell’evoluzione terrestre occorse nel lungo trascorre del tempo. Non ci sono attori, non ci sono dialoghi, ma suoni e rumori della natura. Soltanto una voice over – di Cate Blanchett – a volte interviene, entra in questo flusso d’immagini. Ringrazia la madre (in riferimento a madre natura) di tutta la bellezza creata, e di perdonare i peccati di distruzione degli uomini. È una preghiera – reiterata – che non potrà mai avere risposta, perché rivolta a un’Entità superiore. Una voce dolce, quasi da bambina, che funge da alter ego a quella del regista, che vuole rivolgersi liturgicamente al creato.

La voce fuori campo è una costante nel cinema di Malick, e ha sempre avuto differenti finalità. In La rabbia giovane è di Holly Sargis (Sissy Spacek), e ci racconta la sua vita di quindicenne, dalle violenze familiari fino all’incontro con Kit (Martin Sheen), un ragazzo di 25 anni.

Voyage of time

La sottile linea rossa

Ne I giorni del cielo (Days of Heaven, 1978) i fatti ci vengono raccontati da Linda (Linda Manz), la sorella piccola di Bill (Richard Gere); pertanto una visione dal basso e di lato. Ne La sottile linea rossa (The Thin Red Line, 1998), la battaglia di Guadalcanal è rievocata da otto personaggi di quella compagnia. Inizialmente, il narratore doveva essere Billy Bob Thorton, che registrò quasi tre ore di narrato.

The New World – Il nuovo mondo (The New World, 2005) ha come voice overs quelle dei protagonisti, e sono voci interiori, che esprimono i loro pensieri e le loro paure. Molto più classico l’utilizzo in The Tree of Life, poiché la voce è di Jack adulto, che rievoca la sua infanzia. Nuovamente una coralità di voci fuori campo riempiono To the Wonder (2012), ma non sempre sono vere e proprie voice overs, perché spesso sono sussurri, pensieri incerti.

Ben Kingsley è la voce narrante di Knight of Cups (2015), un personaggio non presente in scena, al di sopra delle parti (in gioco). Mentre in Song to Song (2017) la voice over torna ad essere quella di un personaggio della storia: è di Faye (Rooney Mara). Mentre in Hidden Life – La vita nascosta (Hidden Life, 2019), la voice over è più presente, considerata quasi pedante.

La grandezza della natura

Voyage of time

Martin Sheen (La rabbia giovane)

Voyage of Time, come già scritto, è un sentito omaggio a Madre natura. Benché le pellicole di Malick sono fitte di esseri umani, quello che interessa al regista sono prevalentemente gli ambienti, che possono accogliere o soffocare i personaggi coinvolti.

Già il suo esordio nel lungometraggio, La rabbia giovane, dimostrava nel titolo originale l’interesse di Malick verso i fenomeni geomorfologici. Le Badlands sono i calanchi, enormi corrosioni a “lama di coltello” createsi con il passare del tempo tramite l’erosioni provocate dall’acqua.

Ne La sottile linea Rossa, la grandezza della foresta può nascondere pericoli, ma allo stesso tempo gli elementi naturali che la compongono possono dare requie ai soldati, come ad esempio il fiume. The New World mostra un mondo ancora incontaminato, in cui le tribù hanno rispetto verso l’ambiente che li circonda.

Molto differenti, invece, i mondi che appaiono in To the WonderKnight of Cups e Song to Song. I personaggi vivono nel mondo contemporaneo, in metropoli caotiche. Riescono a ritrovare se stessi soltanto in quei momenti in cui sono immersi nella natura (in riva all’oceano, oppure in mezzo a un campo).

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Voyage of Time - Il cammino della vita

  • Anno: 2016
  • Durata: 90 minuti
  • Distribuzione: Lo scrittoio
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Stati Uniti
  • Regia: Terrence Malick
  • Data di uscita: 03-March-2022