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FESTIVAL DI CINEMA

‘Masha’ (film 2020) al Soundscreen Film Festival: la recensione

Una giovanissima, l'amore per il jazz e la malavita: i tre elementi dell'esordio alla regia di Anastasiya Palchikova in concorso al Soundscreen

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masha film 2020

Presentato in anteprima mondiale in Russia, il film Masha del 2020 è in concorso al Soundscreen Film Festival. Si tratta del primo lungometraggio di Anastasiya Palchikova che, per questo, ha vinto il premio come miglior esordio al Sochi Open Russian Film Festival. Romanzo di formazione e dramma criminale: un binomio che, nel complesso, convince.

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Masha (film 2020): la trama

Come si evince dal titolo, il film ruota attorno al personaggio di Masha, una giovanissima che si ritrova a vivere e crescere nelle strade di una città russa di provincia negli anni ’90. Circondata da giovani gangster che mascherano le  azioni criminali con la boxe. Masha ha dodici anni e ama il jazz. Canta continuamente in inglese, in qualsiasi occasione perché il suo sogno è proprio quello di diventare una cantante famosa. Sogno che potrà, però, realizzare conducendo una vita diversa da quella che le si prospetta. Una vita lontana dalle persone che, al momento, le sono vicine.

La musica come rifugio

L’unica ancora di salvezza alla quale Masha sembra potersi aggrappare è la musica. L’amore incontrastato che la giovanissima ha per le melodie e le canzoni supera qualsiasi cosa. Anche i momenti più bui e più oscuri. E anche per lo spettatore questo elemento ha lo stesso effetto e la stessa potenza. In Masha (film 2020) è la musica il filo conduttore che unisce l’oscura infanzia della protagonista e la sua vita attuale, nell’età adulta. Dai momenti più belli a quelli più tristi, sia Masha che lo spettatore sono accompagnati dalle note. Una su tutte la prima importante perdita per la giovanissima.

Un coming-of-age nella malavita

Masha altro non è che un viaggio nella vita vera. Il confronto con la realtà ha un impatto incredibile per la giovane protagonista. All’età di soli tredici anni, appena compiuti, Masha ha già vissuto una vita ben più complessa di tanti adulti. Ha visto in faccia tutto quello che la vita può mostrare: la vita e la morte, l’odio e l’amore. Ma quello che deve imparare a fare, a piccoli (ma neanche troppo) passi, è guardare oltre. Guardare chi le sta intorno e cosa sta succedendo. Prima che sia troppo tardi.

Con Masha (film 2020) bisogna guardare oltre

Un “guardare oltre” quello a cui si fa riferimento che è un suggerimento per Masha, ma anche un ammonimento per chi guarda il film. Quello che apparentemente è pensato come un dramma criminale è, in realtà, molto di più. Masha si ritrova a vivere nelle circostanze di un dramma criminale e, avendoci a che fare, impara a crescere, prima degli altri. E il suo modo di guardare oltre è attraverso una risata. Quella risata dolce e amara al tempo stesso con la quale si apre e si chiude il film. E che accompagna, nel periodo di crescita, una bambina che, a ben guardare, è molto di più.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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