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‘Freaks out’ di Gabriele Mainetti: il cinema italiano di supereroi

Freaks out di Gabriele Mainetti: un'opera carica di suggestioni e passione per il cinema di genere.

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freaks out leoncino d'oro

Freaks Out è il secondo lungometraggio di Gabriele Mainetti dopo Lo chiamavano Jeeg Robot.

Il film è stato recentemente rilanciato su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.

Freaks out di Gabriele Mainetti: La trama

In una Roma del 1943, nel mezzo della Seconda Guerra Mondiale e alla soglia dei rastrellamenti nazisti, un gruppo di circensi mette in piedi spettacoli pieni di magia e meraviglia.

Guidati dall’affabulatore Israel (Giorgio Tirabassi), Fulvio (Claudio Santamaria), l’uomo lupo superforte, Matilde (Aurora Giovinazzo), la fatina dell’elettricità, Cencio (Pietro Castellitto), che comanda gli insetti, e Mario (Giancarlo Martini), il clown che è una calamita vivente, si guadagnano da vivere con le loro performance.

biennale venezia 2021

L’intensificarsi del conflitto li priverà della loro casa e, ben presto, anche del loro leader. Improvvisamente e dolorosamente soli, i quattro si troveranno costretti a fuggire dalla Capitale, allo sbando e senza più un soldo in tasca.

Sarà Matilde a convincerli a mettersi sulle tracce di Israel, ma la strada è costellata di ostacoli e loro sono solo dei “fenomeni da baraccone”. Il loro unico punto di forza dipende dal rimanere uniti.

La passione per il cinema

Gabriele Mainetti trasuda di passione per il cinema e non lo nasconde. Ma oltre a questo c’è molto di più. C’è lo sguardo attento e avvolgente di un grande regista, c’è la passione smisurata per l’arte nelle più svariate declinazioni, c’è la capacità di dare forma a un sogno.

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015) aveva già calato l’elemento supereroistico in un contesto realistico e romano. In Freaks Out abbondano i riferimenti a classici italiani e americani. Si pensi alla battuta della partigiana: “Tedeschi, giochiamo a fare la guerra?”, ripresa da I guerrieri della notte di Walter Hill. Ma prima, Mainetti ci aveva regalato piccoli corti citazionisti come Basette (2008) e TigerBoy (2012), dove faceva riferimento all’immaginario televisivo anime di Lupin III e L”uomo tigre.

Non sorprende ritrovarlo e accoglierlo alle prese con i suoi freaks, personaggi usciti da un immaginario al tempo stesso unico e condiviso. Ciò che però riesce a realizzare con loro è qualcosa di assolutamente unico.

Zeppo com’è di riferimenti tra i più disparati, ciascuno dei quali perfettamente ancorato alla realtà narrativa che va colorando, Freaks Out tempesta lo spettatore di stimoli, lo sovraccarica, fino all’esplosione finale.

E può bastare una singola battuta, un’inquadratura, per far nascere l’applauso più spontaneo, appassionato e liberatorio possibile.

*‘Freaks out’ Incontro con Gabriele Mainetti e il suo cast

Freaks out: spettacolo e romanità

Mainetti scrive e dirige un film suggestivo e stratificato sotto molteplici punti di vista. Affronta temi come la guerra, il nazismo, l’olocausto, in un modo totalmente originale.

La sua personalità si rispecchia nelle scelte stilistiche, nella visionarietà, nell’eccesso, sempre funzionale. Non fosse altro per alleviare quella sete di spettacolo a cui già il trailer strizzava l’occhio.

Inoltre dietro l’incredibile facciata, vibra un’umanità reale, fatta di carne, sentimenti e storia.

Freaks out Mainetti

Roma è il contenitore perfetto. La Capitale, a cui anche in questa occasione viene reso omaggio, si presta con i suoi Fori Imperiali e le sue cupole maestose. La romanità permea la narrazione, soprattutto grazie alla cadenza dialettale degli ottimi interpreti. E il piacere degli occhi si estende alle orecchie.

Oltre all’intrattenimento, la storia e i suoi mostri

Se l’intrattenimento viene al primo posto, non si può non percepire una presa di posizione forte nei confronti di un periodo storico fondamentale e di chi ne ha fatto parte.

La mescolanza di elementi e di generi permette di arricchire il discorso e di mostrare le varie facce di una medesima medaglia. I mostri (freaks) del titolo sono in realtà molto meno terribili (e temibili) di coloro che si considerano normali.

La diffidenza, il senso di colpa, il bisogno di perdono o di accettarsi per chi si è, spinge in una direzione oppure in un’altra. Vittime e carnefici, eroi e assassini. Quando arriva il momento in cui è necessario compiere una scelta, mettersi in gioco, talvolta sacrificarsi, i ruoli vengono definiti. Una volta per tutte.

Freaks out

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui

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Freaks out

  • Anno: 2021
  • Durata: 141
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Genere: Azione, storico
  • Nazionalita: Italia, Belgio
  • Regia: Gabriele Mainetti
  • Data di uscita: 28-October-2021