Diretto nel 2019 da Renaud Gauthier, approda in limited edition blu-ray l’inedito cinematografico Aquaslash. Con trailer italiano nella sezione extra e booklet incluso nella confezione, è Koch Media a renderlo disponibile all’interno della collana Midnight Factory, dedicata all’horror. Una produzione il cui titolo suggerisce immediatamente che ci troviamo dinanzi ad uno slasher d’ambientazione acquatica. Ma è giusto parlare qui di slasher, se il sottogenere in questione si costituisce di pellicole costruite su fantasiosi omicidi attuati in sequenza?
Diciamo che siamo davanti ad un esempio atipico rientrante nel filone che ci ha regalato dagli anni Ottanta i vari Halloween e derivati.
Soprattutto perché, a cominciare dall’uccisione della coppietta che, posta in apertura, si rifà chiaramente all’inizio di Venerdì 13, Aquaslash guarda proprio a quel sanguinolento decennio cinematografico. E, senza nascondersi, lo fa in maniera nostalgica, sfruttando un classico plot da massacri jasoniani e simili. Infatti, abbiamo la consueta combriccola di diplomati interessati unicamente a festeggiare facendo sesso, sbronzandosi e assumendo droghe. Non in un campeggio, però, bensì in un parco acquatico dove c’è anche l’immancabile anziano che nel posto assistette trentacinque anni prima ad una sciagura. La consueta combriccola di giovinastri molto poco simpatici, con tanto di band musicale dal repertorio, non a caso, eighties. Giovinastri che lo spettatore, giustamente, non vede l’ora di finire sotto i colpi del misterioso assassino di turno.
In quanto, ovviamente, egli c’è, anche se lo avvertiamo soltanto attraverso le sue soggettive, senza mai vederlo in volto o nascosto dietro una maschera. Ma, al di là del duplice delitto di cui sopra, Gauthier non lo lascia agire immediatamente. Delineando, dunque, una struttura che allontana in un certo senso il tutto da quella di un qualsiasi slasher. E allora, nell’ordine, abbozza nel corso della prima mezz’ora di visione i diversi personaggi-carne da macello, tra tradimenti, nudi accoppiamenti e snìffate di cocaina. Tirando in ballo anche il facoltoso padre di uno dei ragazzi, abituato a comprare qualsiasi cosa desideri.
Poi introduce l’elemento in cui va individuata la particolarità di Aquaslash: due affilatissime lame che l’omicida ha disposto in uno dei tunnel-scivolo del parco.
Affilatissime lame contro cui, di conseguenza, dovranno inconsapevolmente finire le vittime durate quella che sarà la gara prevista dal plot. Affilatissime lame di cui, a differenza dei protagonisti, noi che guardiamo siamo a conoscenza e, perciò, posti in uno stato di lunga attesa. Una lunga attesa nei confronti di quella che si rivela una splatterissima ecatombe in acqua, un po’ come ai tempi del Piranha 3D di Alexandre Aja. Ecatombre che, tra corpi sezionati in maniera impressionante, abbondanza di ralenti e fiumi di liquido rosso, si consuma nella fase finale dell’appena ora e undici totale. Una breve durata che, come la semplice regia sfoggiata, rispecchia proprio gli anni Ottanta dell’orrore in fotogrammi già menzionati. Rendendo Aquaslash – provvisto di un’ultima sorpresa durante i titoli di coda – un appuntamento indispensabile per i fan dello splatter.