Dopo la più che buona riuscita della prima stagione arriva su NetflixSpecial2. Si tratta di una serie incentrata su Ryan, trentenne gay e disabile. E, per voler mettere tutti i puntini sulle i, il protagonista è anche lo stesso ideatore della sitcom, Ryan O’Connell. L’uomo è, infatti, affetto da paralisi celebrale infantile e la sua disabilità è uno degli elementi principali dello show.
Prima di Special 2 conosciamo meglio (i due) Ryan O’Connell
Trasferitosi giovanissimo a New York, O’Connell a 24 anni ha iniziato a tenere un blog su Thought Catalog, per poi concludere un accordo con Simon e Schuster per un libro. Ed è stato in quell’occasione che ha tenuto segreta la sua disabilità. Ha preferito raccontarsi come vittima di un incidente, che comunque aveva avuto davvero e aveva peggiorato la sua condizione. Ma la vera ragione della sua disabilità era la paralisi cerebrale che lo aveva costretto a sottoporsi a più di 10 interventi. Eppure nonostante tutto lui si sente tutt’altro che una vittima. Non a caso in un’intervista ha ammesso: «Non è nella mia natura stare troppo a lungo nei panni della vittima. Quando mi succede qualcosa di brutto io dico ‘Beh, non è grandioso. Come possiamo gestirlo. Come possiamo andare avanti?‘».
Temi importanti in Special e Special 2
Dalla disabilità all’omosessualità e a una rappresentazione autentica di entrambe. Questo quello che propone la serie tv. E nella stessa intervista Ryan O’Connell ha espresso la sua opinione riguardo ciò: «Sono così frustrato dalla mancanza di rappresentazione del sesso gay in TV e al cinema, come nel film Call Me by Your Name. Quando l’ho visto ho pensato: ‘Mi stai prendendo in giro? Questo film ha più sesso etero e più sesso tra la frutta che sesso gay’». E sempre nella stessa occasione ha rivelato anche la sua ambizione di mostrare in Specialil sesso tra due uomini in modo accurato.
E nella seconda stagione, si spingerà anche oltre: «Idealmente, voglio mostrare molto più sesso gay. Dovrà servire la storia, ma voglio normalizzarlo e voglio mostrarne i vari gusti in modo diverso da Queer As Folk».
La trama
La trama è in parte basata sul libro autobiografico scritto da Ryan O’Connor, I’m Special: And Other LiesWe Tell Ourselves. Un libro che ha attirato l’attenzione di Jim Parsons (lo Sheldon di The Big Bang Theory, che produce la serie) e gli ha offerto una grande occasione al quadrato. O’Connell, infatti, scegliendo di interpretare se stesso nella finzione, ha stabilito un nuovo orizzonte nella narrazione della disabilità in tv.
Ryan – nel corso della brevissima prima stagione – riesce ad andare a vivere da solo e vivere la sua omosessualità. Ogni episodio ha una durata di 15 minuti e al momento su Netflix sono disponibili i primi otto.
I personaggi di Special e Special 2
Ad aiutare Ryan nel percorso “anti-eroico” c’è una madre iperprotettiva, ma affettuosa (Jessica Hecht). E, oltre a lei, anche Kim (Punam Patel) una blogger che farà sì che Ryan mostri al mondo chi è veramente.
L’altro è ovviamente il protagonista. Un Ryan O’Connell che, prima del debutto come attore e ideatore della serie TV, ha sceneggiato alcuni show di successo come l’ultima stagione di Will & Grace, Daytime Divas, Diario di una nerd superstar e il film TV Red Hook. Diventare protagonista del proprio show è stata, però, una sorpresa.
L’inizio di Special
La paralisi celebrale infantile è protagonista sin dalla primissima scena della sitcom, quando Ryan inciampa davanti alla bambina dei vicini che gli chiede cosa abbia.
Dopo averlo scoperto, la bambina gli urla in faccia e nella scena immediatamente seguente Ryan parla con il suo terapista di alcune impossibili conquiste.
Divertente, dissacrante e profondamente vera, Specialè – come dice il titolo stesso – una serie TV speciale perché tratta dell’argomento disabilità con leggerezza e senza mai cadere nel pietismo.
Il trailer di Special
Il trailer di Special 2
Da giovedì 20 maggio sarà disponibile su Netflix la seconda stagione di questa divertente e dissacrante serie tv. Qui di seguito il trailer.