Il cortometraggio Una nuova prospettiva, diretto dall’attrice e regista Emanuela Ponzano è stato presentato al 38° Torino Film Festival che si è tenuto in streaming dal 20 al 28 novembre nella sezione competitiva Torino 38 Corti.
La Ponzano che si è fatta conoscere come regista con il precedente cortometraggio La slitta, selezionato ai Nastri d’Argento 2016, in questo lavoro si concentra sul punto di vista di un ragazzino che gioca insieme ai suoi amici nel bosco, il quale attraverso il suo osservare con gli occhi dell’innocenza vede dei volti, delle persone che sembrano catapultare lo spettatore all’orrore dei campi di concentramento, la deportazione degli ebrei e la collocazione storica dei primi anni Quaranta. Il protagonista è il talentuoso Zoltan Cservak, attore ungherese che abbiamo potuto ammirare nel capolavoro Il figlio di Saul (2015) diretto da Laszlo Nemes, affiancato da attori cinematografici noti al grande pubblico come la bravissima Donatella Finocchiaro, Ivan Franek e Vitaliano Trevisan.
Due visioni differenti
Una nuova prospettiva è un’attenta riflessione su come nonostante siano passati più di settant’anni dai tragici avvenimenti dei campi di sterminio e l’uccisione di milioni di ebrei da parte dei nazisti, ancora tutt’oggi il tanto dibattuto tema dei rifugiati in attesa alle porte d’Europa è legato indissolubilmente al periodo in cui l’Europa è stata costruita dopo la Seconda Guerra Mondiale, abbia dei legami con quello che è stato uno degli eventi più drammatici di quel periodo. Attraverso gli occhi di un ragazzino che gioca con dei suoi coetanei assistiamo a una visione che sembra riportarci in un’epoca lontana, continuamente in bilico tra passato e presente, una bambina smarrita di etnia diversa e una coppia che viene accerchiata da guardie e un muro alto di fino spinato. Ma in quale epoca ci troviamo? Lo scopriremo solo alla fine.
È un’opera di grande impegno civile, le tematiche trattate sono più che mai attuali e ci fanno riflettere su come effettivamente i pregiudizi e l’odio profondo verso chi è di razza diversa siano tutt’ora presenti. Attraverso l’uso dei diversi formati che ci permettono di distinguere il passato (4:3) e il presente (2:35), assistiamo a quindici minuti in cui la Ponzano ha saputo con grande bravura riassumere un tema delicato e difficilissimo come l’immigrazione, lasciando solo alla fine allo spettatore la possibilità di capire quale sia la giusta epoca. La regista si è avvalsa di una troupe di collaboratori importanti tra cui Daniele Ciprì che ha curato la fotografia, Teho Teardo che ha firmato la colonna sonora, mentre i costumi sono di Grazia Colombini e il montaggio di Marco Spoletini. È un’opera che arriva in modo diretto nel cuore dello spettatore, che ci ricorda di quanto sia importante salvaguardare i diritti dell’essere umano, che non esistono differenze tra razze e di come ancora oggi l’odio verso le varie razze sia purtroppo ancora presente.
Una nuova prospettiva è una produzione REDSTRING, KAOS e OFF SHORE con il contributo del NUOVO IMAIE.