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La filmografia dei Kaurismäki si arricchisce di una nuova perla

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Master Cheng”, presentato al Biografilm Festival, è l’ ultima perla della filmografia dei fratelli Kaurismäki

Se esiste un Dio vive in Lapponia, un luogo dove laghi, boschi e valli si moltiplicano a perdita d’occhio e dove la vita, almeno così sembra, può essere a misura d’uomo più che altrove. In questo mondo remoto e protetto giungono un giorno, sbarcati da un bus e provenienti dalla lontana Cina, un vedovo con suo figlio, in cerca di un amico che nessuno conosce e, forse, di una nuova vita. 

Questo l’incipit del film Master Cheng (Mestari Cheng) che ha aperto il Biografilm Festival in anteprima assoluta italiana, ed è poi stato replicato durante le proiezioni in streaming su MyMovies, una commedia sulla tolleranza firmata nientedimeno che da Mika Kaurismäki (La casa degli amori stabili), fratello maggiore del regista Aki Kaurismäki (Miracolo a Le Havre) due notissimi e poliedrici registi finlandesi (oltre che sceneggiatori e produttori). I fratelli Kaurismäki hanno fondato la società di distribuzione Ville Alpha (chiamata così dal film Alphaville di  Godard) ed il Midnight Sun Film Festival di Sodankylä in Lapponia.

I Fratelli Kaurismaki, con la loro filmografia, rappresentano l’originalità del cinema scandinavo

Eccentrico ed affascinante, soprattutto per chi abita nei Paesi del sud europeo, il cinema dei maestri Kaurismäki scava, spesso in maniera ellittica, nelle identità e nelle storie dei personaggi che abitano film e territori distanti e isolati, con abitudini differenti e all’apparenza stravaganti, attraverso la messa a fuoco di volti segnati, di momenti surreali, di brevi frasi ermetiche, di luoghi reconditi.

In Master Cheng il linguaggio cinematografico si fa più comprensibile ma i livelli di lettura restano molteplici. Il mistero che avvolge l’arrivo di Cheng (il premiatissimo attore teatrale Chu Pak-hong), nella sperduta cittadina della Finlandia si disvelerà a poco a poco: mentre cerca l’amico misterioso, il cui nome appare sconosciuto ai cittadini del piccolo paese, l’uomo e suo figlio trovano ospitalità da Sirkka (la brava Anna-Maija Tuokko), giovane proprietaria di una tavola calda con un passato difficile, la quale offre loro vitto e alloggio in cambio di un aiuto in cucina, avendo Cheng svelato la sua professione di cuoco sopraffino ed offrendo una bella sorpresa alla gente del posto, abituata a mangiare tutti i giorni lo stesso menù: salsicce e patate. 

Dopo un’iniziale diffidenza da parte degli anziani, il nuovo arrivato, oltre a far apprezzare le specialità della cucina cinese, dispenserà alla piccola comunità anche un nuovo approccio alle situazioni e alla vita, che conquisterà giorno dopo giorno la fiducia e la stima degli autoctoni, riuscendo ad integrare le grandi diversità culturali mediante il cibo, l’amicizia e le gite in zattera. Presto però il visto turistico di Cheng e di suo figlio, ormai ambientatisi nel nuovo mondo, scadranno e toccherà agli abitanti della cittadina trovare una soluzione per aiutarli a restare.

«Per aprire il Biografilm Festival – ha affermato la neo-direttrice Leena Pasanen – volevo un film che rappresentasse il mio Paese, la Finlandia, ed ho contattato un amico, il grande regista Mika Kaurismäki che mi ha proposto questa commedia, ‘Master Cheng’, adattissima a mostrare la necessità e la ricchezza generate dalla pacifica convivenza e dalla tolleranza delle diversità umane». 

Ma è proprio vero che i poliedrici fratelli Mika e Aki Kaurismäki, rappresentano la cinematografia scandinava/nordica/finlandese? La risposta è certamente affermativa: i due registi, popolarissimi in patria e all’estero, devono il loro successo, com’è noto a molti, al loro singolarissimo genio onirico e grottesco, alle storie particolarissime raccontate ed allo stile narrativo unico e molto ‘nordico’.

Aki è infatti conosciuto per pellicole quali “Leningrad Cowboys Go to America” (1989), “Nuvole in Viaggio” (1996) e L’uomo senza passato (2002), film vincitore di un Grand Prix al Festival di Cannes, e Miracolo a Le Havre(2011). Mika è uscito nelle sale italiane con “Napoli-Berlino, un taxi nella notte” (1988), caratterizzato dalla partecipazione di registi/attori come Wim Wenders, Samuel Fuller e Jim Jarmusch, amico personale dei Kaurismaki, e con The House of Branching Love- La casa degli amori stabili (2009) 

Fin qui tutto regolare, ma quello che forse pochi sanno di questa incredibile coppia finnica è che i due fratelli hanno investito i propri guadagni anche in alcuni locali/ristoranti davvero incredibili, il più famoso dei quali è lo Zetor, al centro di Helsinki, un ristorante-birreria con decori e arredi spiritosi ispirati a temi campagnoli ed in particolare ai trattori (Zetor significa infatti – bisogna fidarsi, chi potrebbe smentirlo? – “fabbricante di trattori”), di proprietà di Aki, i cui interni sono stati progettati dagli stessi folli designer ideatori del Leningrad Cowboys (un locale in stile saloon con cucina tex-mex ed un tocco sovietico negli arredi che al momento sembra aver chiuso). 

Fra gli altri locali gestiti dai fratelli Kaurismäki si annoverano, sempre nella capitale finlandese, il Corona e il Moscow, uno accanto all’altro, ambedue frequentati da una clientela particolare. Il Corona ha una ventina di tavoli da biliardo e offre birra a prezzi modici, assicurandosi una indiscussa popolarità fra studenti e viaggiatori. Sembra infine che non sia affatto impossibile incontrare i due registi in uno dei loro locali, come anche altri illustri esponenti del mondo del cinema.

Dunque non solo cinema d’autore, ma anche cultura, cura per l’ambiente, gite in barca, gastronomia, luoghi per incontrarsi e bere insieme una birra con gli amici, in altre parole: arte del saper vivere insieme pacificamente. In ciò i fratelli Kaurismäki rappresentano degnamente la Scandinavia intera, come si evince anche dall’affermazione di Mika Kaurismäki riguardo al suo film:

Master Cheng è, in un certo senso, anche un film sulla globalizzazione ma con uno spirito positivo: un incontro inaspettato, nel mezzo del nulla, che trasforma la vita di due persone comuni, appartenenti a culture completamente diverse”.

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