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Personaggi

Addio a Valentina Cortese, ultima, grande diva

Frequentò il cinema più importante, da Antonioni a Fellini, dal Truffaut di Effetto Notte a Terry Gilliam, lavorando con grandissime star internazionali, come James Stewart, Spencer Tracy, Kim Novak, Ava Gardner e Humphrey Bogart. Senza dimenticare il teatro con Giorgio Strehler. Addio a Valentina Cortese, ultima grande diva

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È morta a Milano Valentina Cortese. L’attrice aveva 96 anni. Originaria di Stresa, è stata attrice di cinema e teatro, tra le protagoniste del cinema italiano degli anni Quaranta. Il primo ruolo importante fu quello di Lisabetta nel film La cena delle beffe (1942) di Alessandro Blasetti. È stata anche diva per François Truffaut in Effetto notte (1973), per cui è stata candidata agli Oscar come attrice non protagonista, oltre che una delle interpreti di Giulietta degli spiriti (1965) di Federico Fellini. Ha collaborato a lungo col Piccolo teatro di Milano, con Giorgio Strehler già alla fine degli anni 50. Ed è nella sua città, sul palco del Piccolo teatro che si terrà la camera ardente per il saluto “all’ultima diva”.

Due anni fa l’attrice è stata celebrata alla Mostra del cinema di Venezia con Diva! il film di Francesco Patierno che rende omaggio alla vita e alla carriera di Valentina Cortese con un cast corale al femminile composto da Barbora Bobulova, Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia D’Amico, Isabella Ferrari, Carlotta Natoli, Greta Scarano, Anna Foglietta e con Michele Riondino.

Dopo film come La regina di Navarra (1942), Orizzonte di sangue (1943) e Quartetto pazzo (1945), diviene una diva e partecipa a film come I miserabili (1948) in cui compare un giovane Marcello Mastroianni. Insieme lavoreranno anche in Lulù (1953).

Nel 1948 è sotto contratto con la 20th Century Fox. Lavora con James Stewart e Spencer Tracy in Malesia (1949), e viene diretta da Jules Dassin in I corsari della strada (1949). Lavora nel film La contessa scalza (1954) accanto ad Ava Gardner, Humphrey Bogart e Rossano Brazzi, in Italia con Michelangelo Antonioni in Le amiche (1955), film grazie al quale vince il Nastro d’argento come migliore attrice non protagonista, e in Spagna con Luis García Berlanga in Calabuig (1957).

Nel 1958 si ritira temporaneamente dalle scene in seguito a un matrimonio sfortunato con Richard Basehart, che aveva sposato il 24 marzo 1951 e da cui divorzia nel 1960. Dall’unione è nato Jackie, anche lui attore. In una intervista rilasciata a Pino Strabioli nel programma Colpo di scena ha confessato di ricordare l’esperienza americana come interessante, avendo potuto lavorare con i grandi attori e registi che ammirava sugli schermi, ma non certo entusiasmante visto il suo desiderio di ritornare in Italia. L’unico rimpianto è quello di avere dovuto rinunciare, a causa della gravidanza, alla proposta giunta direttamente da Charlie Chaplin per il ruolo di protagonista femminile nel suo film Luci della ribalta nel 1952, poi assegnato a Claire Bloom.

L’attrice milanese torna alla ribalta anche in Italia con il film Barabba (1961) diretto da Richard Fleischer e interpretato accanto ad Anthony Quinn, Silvana Mangano, Vittorio Gassman ed Ernest Borgnine. Nel 1964 viene diretta anche da Federico Fellini in Giulietta degli spiriti e nello stesso anno duetta con Ingrid Bergman in La vendetta della signora. Negli Stati Uniti viene richiamata dopo vari anni, insieme a Rossella Falk, per interpretare il ruolo di una sofisticata contessa italiana nel film Quando muore una stella (1968) di Robert Aldrich, accanto ai protagonisti Kim Novak e Peter Finch.

Dopo alcune partecipazioni televisive italiane (I Buddenbrook, dove fu diretta da Edmo Fenoglio), l’incontro con Giorgio Strehler e il teatro mettono in mostra le sue qualità di attrice drammatica. Sempre amata e rispettata anche dal cinema d’oltralpe, nel 1973 lavora con François Truffaut in Effetto notte (premiato con l’Oscar al miglior film straniero), con cui ottiene una nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. La vincitrice di quell’anno, Ingrid Bergman, durante la cerimonia di consegna del premio si scusò pubblicamente con la collega e amica Cortese, affermando che secondo il suo parere era proprio l’attrice italiana a meritarlo.

Importante fu il sodalizio con Franco Zeffirelli nel film Fratello sole, sorella luna (1971), lo sceneggiato televisivo Gesù di Nazareth (1976), nel ruolo di Erodiade, e in Storia di una capinera (1993). Nonostante l’intensa attività teatrale e i ruoli in importanti produzioni internazionali, in Italia partecipa a numerosi film, commedie, polizieschi ed horror che lei considera trascurabili. Il suo ultimo film americano risale al 1980, Ormai non c’è più scampo, dove lavora con William Holden, Jacqueline Bisset e Paul Newman.

Nel 1987 partecipa al film di Carlo Vanzina Via Montenapoleone tratteggiando con la consueta intensità una madre dell’alta borghesia incapace di accettare l’omosessualità del figlio. Nel 1988 prende parte a Le avventure del barone di Munchausen di Terry Gilliam in cui interpreta il doppio ruolo di Daisy/Regina della Luna al fianco di Robin Williams. Negli anni 2000 porta in scena il Magnificat di Alda Merini per la regia di Fabio Battistini. Il 1º aprile 2012 è stata ospite di Fabio Fazio alla trasmissione televisiva Che tempo che fa per presentare la sua autobiografia Quanti sono i domani passati a cura di Enrico Rotelli, edito dalla Mondadori.

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