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Valerian e la città dei mille pianeti: le variopinte guerre stellari di Luc Besson

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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La fonte di partenza è la graphic novel francese Valerian e Laureline, che, scritta da Pierre Christin e disegnata da Jean-Claude Mézières, non ha potuto fare a meno di ispirare una generazione di artisti, scrittori e registi.

Tra i quali, appunto, lo Spielberg d’oltralpe Luc Besson, che, autore di Nikita e Léon, ne ha derivato nel 2017 il lungometraggio cinematografico – dedicato al padre – Valerian e la città dei mille pianeti, distribuito nelle sale italiane dalla stessa 01 Distribution che provvede a renderlo disponibile su supporto blu-ray.

Supporto blu-ray racchiuso in custodia amaray inserita in slipcase cartonato, tramite cui è possibile rivivere la frenetica avventura intrapresa nel XXVIII secolo dai due giovani del titolo del fumetto, inviati speciali per il Governo dei Territori Umani che, interpretati dal Dane DeHaan de La cura dal benessere e dalla Cara Delevingne di Pan – Viaggio sull’isola che non c’è, hanno il compito di mantenere l’ordine nell’universo.

Un universo che, a cominciare dal fantasioso stuolo di creature che lo popolano, tanto ricorda quello dispensato dalla gettonatissima saga Star wars; man mano che, sotto la direzione del comandante Arun Filitt alias Clive Owen, i due protagonisti si imbarcano in un’ardua missione verso la città intergalattica di Alpha, metropoli in velocissima espansione e dove migliaia di specie diverse sono approdate nel corso dei secoli al fine di condividere sapere, intelligenza e cultura.

Città al centro di cui si trova un mistero; mentre una forza oscura minaccia la pace e, tra consueto tripudio di effettistica digitale ed immancabile spruzzata d’ironia, si lascia tranquillamente avvertire anche una certa influenza da Avatar di James Cameron, soprattutto per quanto riguarda il gustoso comparto visivo.

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Perché, senza ombra di dubbio, è la ricchissima ed affascinante varietà cromatica – impreziosita dall’eccezionale lavoro svolto sulla fotografia dal fido collaboratore bessoniano Thierry Arbogast – che caratterizza le immagini a rappresentare il maggiore punto di forza delle quasi due ore e venti di visione, che, tra abbondanza di azione e scontri a base di armi e veicoli futuristici, riservano un colpo di scena conclusivo per poi sfoderare un indispensabile messaggio di taglio ecologico; sebbene Besson precisii: “Non è, però, l’unico presente. È stato difficile trovare il giusto equilibrio nel film per evitare d’essere pedante. Più di ogni altro insegnamento, però, è evidenziato come i Pearl non cerchino vendetta per quanto hanno dovuto subire. Cercano solo una terra dove ricominciare, al contrario dei film Marvel, che, attraverso la vendetta, mostrano la potenza degli Stati Uniti”.

E, se la star hollywoodiana Ethan Hawke compare in grottesca “divisa” da cowboy e il veterano Rutger Hauer fa una breve apparizione, oltre alla cantante Rihanna gli spettatori maggiormente attenti potranno riconoscere, tra gli altri, il musicista premio Oscar Herbie Hancock presente soltanto in video nei panni del ministro della difesa e, non ultimi, i Louis Leterrier e Olivier Megaton cui si deve la serie action Transporter.

Con sezione extra che, oltre a undici minuti di backstage e ad uno speciale diviso in tre parti per effettuare un viaggio nella realizzazione del film, riserva il trailer e interviste al costumista Olivier Bériot, la concept designer Patrice Garcia, al regista e ai citati DeHaan, Delevingne, Owen, Hawke, Hauer, Christin e Mézières.

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