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Cosa vedere su Netflix a Natale con i più piccoli

Dieci film, tra babbi Natale rocker e principesse in scambio, per decifrare la magia delle feste per i più piccoli su Netflix.

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Con l’avvicinarsi delle festività, la televisione diventa il cuore pulsante del focolare domestico, specialmente per intrattenere i nostri piccoli spettatori. Tuttavia, navigare nel catalogo di Netflix alla ricerca di un film di Natale che sia realmente adatto ai bambini può trasformarsi in un’odissea. Per questo, di seguito potrete trovare dei consigli su cosa guardare con i più piccoli durante queste feste.

Due classici intramontabili: Il Grinch e Elf

Se dovessimo analizzare il canone cinematografico natalizio moderno, due film si stagliano, non solo come successi al botteghino, ma come veri e propri fenomeni cult, capaci di definire l’estetica e l’isteria della stagione per intere generazioni: Il Grinch (2000) e Elf – Un Elfo di Nome Buddy (2003).

Il Grinch di Ron Howard è un’esplosione barocca e viscerale. È la celebrazione del massimalismo natalizio. Il suo status di cult è cementato dall’interpretazione maniacale di Jim Carrey, un atto di performance fisica che trascende la recitazione, trasformando il Grinch in un’icona del cinismo ribelle. Il film, sotto le tonnellate di trucco e l’opulenza di Chinonsò, cattura l’essenza dell’esaurimento festivo: l’odio per l’eccesso, che si cura solo con un ritorno all’essenziale.

Dall’altra parte, Elf di Jon Favreau è un miracolo di semplicità. Se il Grinch urla, Elf sorride con un’ingenuità quasi sovversiva. Il film è tenuto in piedi dalla performance perfetta di Will Ferrell nei panni di Buddy, l’umano cresciuto al Polo Nord. Buddy non è solo comico; è l’incarnazione della purezza nel mondo distratto e cinico di New York. Il film sfrutta l’innocenza di Buddy per smascherare l’adultismo stanco e l’ossessione per il lavoro.

Entrambi, a modo loro, sono satire sociali travestite da film per famiglie. Il Grinch critica il consumismo sfrenato; Elf critica il cinismo urbano. Sono i due volti della stessa medaglia: uno è l’aggressore della festa che si redime (il caos), l’altro è l’apostolo della festa che redime gli altri (l’ordine). Sono cult perché offrono una catarsi completa, garantendo che, in un modo o nell’altro, il vero spirito del Natale, al di là dell’algoritmo, trionfi sempre.

Nel catalogo Netflix troviamo però anche altre proposte più recenti. Un esempio è rappresentato dalla saga di Qualcuno Salvi il Natale, un fenomeno che non possiamo ignorare. Il successo di questa serie risiede nell’audacia di aver reinventato la figura di Babbo Natale. Il Babbo Natale interpretato da Kurt Russell è energico, carismatico e dotato di un aplomb da star del cinema d’azione. Il film, che vede due fratelli costretti ad aiutarlo in una corsa contro il tempo per salvare il Natale, bilancia l’azione frenetica con una sincera e toccante riflessione sul lutto e sul valore della fede. È il Natale che ti aspetti, ma con un Babbo Natale che vorresti come amico.

Il capolavoro di Charles Dickens è stato adattato innumerevoli volte, ma questa versione  animata in CGI si distingue per la sua energia visiva e l’uso intelligente degli elementi musicali. Stiamo parlando di Scrooge: canto di Natale. Questo Scrooge è frenetico, quasi pop, cercando di mascherare l’amara critica sociale dell’originale dietro numeri musicali scattanti. È una produzione che grida prestigio, ma finisce per essere un’eco luccicante di qualcosa di molto più profondo. Si rivolge ai bambini che trovano troppo noioso lo spirito del passato, offrendo loro un fantasma in 4K.

Rimanendo sempre nel mondo del cartone animato vi è un film meno universalmente noto ma che è perfetto per i bambini che amano l’avventura e gli animali, lo spin-off natalizio della saga di Spirit. Il film offre un intermezzo natalizio che si concentra sull’amicizia e sulla perseveranza, elementi sempreverdi e fondamentali. È un’opera più contenuta, ma che soddisfa egregiamente l’esigenza di una narrativa calda e avventurosa ambientata nella natura selvaggia.

Con Un bambino chiamato Natale, vi è uno dei migliori tentativi recenti di creare una mitologia natalizia originale. Il film narra la storia del giovane Nikolas e del suo viaggio avventuroso verso il lontano Nord alla ricerca di suo padre e della leggendaria Elfhelm (la Terra degli Elfi). Con un look visivamente ricco e fiabesco, questo film tratta temi adulti come la perdita, la speranza e il coraggio, ma lo fa con un linguaggio accessibile ai bambini. È un’opera che celebra l’ottimismo contro l’avversità.

Spostandoci verso il cinema belga, interessante è Famiglia Claus. Questa serie di film offre una prospettiva affascinante e insolita: Babbo Natale non è un singolo individuo, ma un’eredità familiare che viene tramandata. La storia si concentra su Jules Claus, un ragazzino che scopre il segreto di famiglia e deve accettare il suo destino. Noi apprezziamo come questo titolo affronti il peso della tradizione e la responsabilità, mescolando elementi di coming-of-age con la magia del Natale. È una boccata d’aria fresca nel panorama delle narrazioni natalizie.

Esempi di favole moderne

Quando ci si addentra nel sottobosco del catalogo Netflix, si incontra una categoria cinematografica che si possono riassumere come comfort film. Vi proponiamo due esempi: Un’eredità per Natale e Nei panni di una principessa.

Il primo, Un’eredità per Natale, è l’archetipo perfetto del “Netflix Christmas Movie”: una giovane ereditiera viziata, Ellen Langford, deve andare in una piccola città (Snow Falls, ovviamente) e imparare il vero significato della vita e, soprattutto, del Natale. C’è il bel ragazzo, il problema aziendale, il gesto altruista finale. È un comfort movie, la dimostrazione che il pubblico, a Natale, vuole la stessa storia, ancora e ancora. È il cinema come coperta termica, privo di rischi ma innegabilmente caldo.

Quando si parla di cult natalizi Netflix, non si può neanche ignorare il fenomeno Nei panni di una Principessa (The Princess Switch). Il film, con Vanessa Hudgens che moltiplica le sue identità, è la dimostrazione che la formula non è stanca, è necessaria. Scambi di persona (due, poi tre), principati europei di fantasia (Montenaro), pasticcerie e l’inevitabile incontro con un principe affascinante. Il suo status di cult non deriva dalla genialità, ma dalla fedeltà al cliché. Netflix ha capito che a Natale il pubblico non vuole essere sorpreso, vuole essere rassicurato. Nei panni di una Principessa è la tradizione di scambi d’identità applicata al Natale, un pacchetto regalo patinato e prevedibile che, proprio per questo, è diventato la cartolina irrinunciabile delle feste per i millennials e la Gen Z.

Come ultimo consiglio proponiamo Il Natale di Angela. Basato su un personaggio creato da Frank McCourt, questo corto animato in stop-motion è un gioiello di umiltà e verità. Siamo nell’Irlanda povera, non nel Polo Nord zuccherato. Angela, una bambina piena di bontà e ingenuità, compie un gesto impulsivo che, nel contesto, è un grande atto d’amore. È un film che parla di miseria, ma con una leggerezza d’animo disarmante. Niente elfi, niente slitte supersoniche, solo il freddo e il calore umano. È l’antitesi perfetta della retorica americana: piccolo, sincero e, proprio per questo, infinitamente più potente.