‘River of Grass’: Il dolceamaro esordio di Kelly Reichardt

In sala con The Mastermind, riscopriamo l’opera prima di Kelly Reichardt “River of Grass” che segue le vicende di Cozy, una casalinga insoddisfatta, la cui vita cambierà incontrando Lee in un bar. Un drink si trasforma in un’irruzione in casa e uno sparo li costringe a fuggire insieme, convinti di aver commesso un omicidio.

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Prima di trasferirsi in Oregon, Kelly Reichardt ha realizzato un film su un fuggitivo ambientato nelle paludi della Florida, più simile allo stile grunge di Jim Jarmusch che al suo successivo cinema lento. Ciò che però resta sempre al cuore delle narrazioni della regista americana sono i reietti e agli emarginati dell’America.

River of Grass di Kelly Reichardt raccontato attraverso la voce inaffidabile di Cozy e il divario tra fantasia e realtà.

Frammenti di un’avventura in River of Grass

River of Grass è narrato in prima persona da Cozy, attraverso una voce fuori campo completamente inaffidabile. Racconta frammenti della sua vita e di un’avventura che non sempre coincide con ciò che vediamo sullo schermo.

La discrepanza fra racconto e realtà emerge subito, quando Cozy dice allo spettatore che la persona con cui scapperà è sola quanto lei. Così crea un legame che, in realtà, non esiste ancora, e anticipa un’esperienza che non si è ancora verificata.

Dopo aver incontrato Lee, la narrazione diventa sempre più manipolata. Cozy rielabora ciò che accade, anche se tra i due non nasce alcun vero legame. Vanno d’accordo, condividono lo spazio e, quando serve, il letto. Sono però sempre completamente vestiti e, quando sono sobri, non c’è nulla che li avvicini davvero, neppure un accenno di flirt. Non li vediamo mai nemmeno baciarsi. Questa distanza contraddice volutamente il racconto interiore di Cozy, che li presenta come due amanti in fuga, uniti da un misfatto condiviso e diretti verso un futuro cupo e comune.

Ciò che Cozy e Lee hanno davvero in comune è la loro posizione nella società americana: sono poveri, disillusi, insoddisfatti delle proprie scelte e privi di uno scopo. Quando il film di Reichardt mostra le loro vite, però, le divergenze diventano sempre più evidenti.

Lee vive nella stessa stanza da tutta la vita. È vicino ai trent’anni e condivide la casa con sua madre e sua nonna. Tra le due, l’unica a preoccuparsi davvero di lui è la nonna, che si assicura ogni giorno che si svegli e stia bene.

River of Grass

Vite sospese

Nonostante Lee imposti la sveglia alle otto del mattino, non sembra avere né un lavoro né una vita fuori casa. Le uniche costanti sono la sua auto, il suo unico amico e una chiara avversione verso tutto ciò che potrebbe costringerlo a interrompere la sua esistenza comoda ma vuota.

Le donne della sua famiglia lo accudiscono, impedendogli di avere responsabilità verso qualcuno. Paradossalmente, è proprio questa libertà a disorientarlo: senza obblighi, non riesce a compiere nemmeno un passo verso un nuovo percorso, qualunque esso sia.

Cozy, invece, ha sposato un uomo che non aveva mai nemmeno baciato al momento del diploma. Da allora vive con lui in una casa teatro di un crimine, acquistata a poco prezzo in un’asta cittadina. Hanno tre figli piccoli, perché la maternità è ciò che ci si aspetta da lei. Cozy, però, non ha alcuna affinità con questo ruolo, né affetto per i bambini. Il suo unico impegno è un vago tentativo di mantenerli in vita.

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È una sognatrice: conta i minuti della sua esistenza, immagina di essere una ginnasta, gira sotto il sole finché non le gira la testa, si sdraia sul prato e parla con suo padre, che è un poliziotto. Per Cozy, lasciare la propria vita è un gesto drammatico e monumentale. Per Lee è un passo che avrebbe dovuto compiere anni prima, un’occasione per diventare l’uomo che crede di dover essere, se solo le circostanze fossero state diverse.

L’intera avventura di Cozy non rappresenta solo una nuova forma di libertà, ma una vera e propria nuova vita. Probabilmente è per questo che la narrazione tende verso un immaginario romantico alla Bonnie & Clyde.

Cozy si descrive come una fuorilegge assetata di sangue, convinta che la televisione trasformi persone come loro in figure pericolose e allo stesso tempo celebri. In River of Grass capiamo però che è soltanto Cozy a tentare di dare un senso alla propria vita, sia passata che presente. Allo stesso tempo, vediamo come il suo percorso si stia allontanando da quello di Lee, che comprende benissimo quanto tutto ciò non sia altro che un gioco di finzione.

Per Cozy, però, non è un gioco. E Lee se ne rende conto solo quando quella consapevolezza non gli serve più: quando è troppo tardi per rimediare agli errori commessi, troppo tardi per tornare alla sua vita comoda e sicura, e troppo tardi per permettere a Cozy di tracciare finalmente la propria strada.

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