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Medfilm Festival

‘Dissidia’: il dolore celato dietro l’apparenza

La storia di due gemelle identiche solo in apparenza diventa uno specchio delle differenze interiori e del bisogno di attenzione

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Presentato al MedFilm Festival nella sezione Sguardi dal futuro, Dissidia è un cortometraggio prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia e diretto da Letizia Zatti, che, in soli dieci minuti, riesce a catturare con intensità il dolore e la complessità di sentirsi esclusi.

Due sorelle identiche ma solo in apparenza 

Ginevra e Lucia sono gemelle identiche solo in apparenza. Lucia osserva con crescente incomprensione come la sorella riceva tutte le attenzioni, mentre lei resta ai margini, invisibile.

Fin dalla prima scena questa disparità emerge con chiarezza attraverso il lavoro sul suono e sulle voci di sottofondo: mentre Lucia tenta di completare una scultura in argilla, lo sguardo si posa su Ginevra, ormai quasi al termine del suo lavoro. Il docente interviene, paragonandole e sottolineando i progressi della prima, lasciando trasparire — anche senza dirlo esplicitamente — la distanza che separa le due.

Una riflessione delicata sul desiderio di attenzione e comprensione 

Letizia Zatti trasforma la storia di due gemelle identiche in una riflessione sulla ricerca di attenzione e d’amore.
Con la forza del non detto e la delicatezza delle immagini, la regista dà vita a un racconto che colpisce non tanto per ciò che mostra quanto per ciò che suggerisce.

Ogni gesto, ogni sguardo e ogni dettaglio visivo diventano strumenti narrativi attraverso cui prende forma la storia.
Questo minimalismo narrativo si traduce in un racconto compatto e denso di emozione, in cui lo spettatore è invitato a cogliere ciò che si nasconde tra le righe, nei silenzi e negli sguardi.

La somiglianza fisica tra le due gemelle diventa una maschera che accentua la distanza interiore che le separa.  
La musica che accompagna gli sguardi e i gesti di Lucia contribuisce a definire il tono emotivo del racconto: un tessuto sonoro misurato e coerente, che sottolinea con eleganza la tensione silenziosa che attraversa il corto.

Dissidia

  • Regia: Letizia Zatti