Festival di Roma

‘Malavia’ Un coming of age a ritmo di rap

Malavia è la nuova opera scritta e diretta da Nunzia De Stefano, ambientata a Napoli nel mondo rap.

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Presentato nella sezione Freestyle della ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, Malavia riporta dietro la macchina da presa Nunzia De Stefano, a distanza di cinque anni dal precedente e apprezzato Nevia. L’idea nasce tra le strade di una Napoli che più viva e fiduciosa non si potrebbe, rappresentata da quei giovani che hanno scelto e scelgono ancora la musica come valvola di sfogo a un’esistenza che tenta di intrappolarli in ciò che non vorrebbero. Tra chi sogni di fare soldi facili e raggiungere il successo attraverso una scappatoia, e chi invece ha un dono nel sangue, che lo guida e lo spinge a non arrendersi mai, prende forma la storia del protagonista, sorprendentemente interpretato da Mattia Francesco Cozzolino. La sceneggiatura è firmata a quattro mani dalla stessa De Stefano e da Giorgio Caruso.

Malavia | La trama

Sasà (Cozzolino) ha 13 anni, una mamma (Daniela De Vita) che adora e che lo ama oltre ogni cosa, un paio di inseparabili migliori amici e una passione smisurata per la musica rap. Un giorno, finito un po’ per caso in una battaglia di freestyle, fa la conoscenza di Yodi (Giuseppe “PeppOh” Sica), una vera e propria leggenda del mondo del rap. Sasà comincia a frequentare il negozio dell’uomo, insieme agli amici, e decide di seguire qualcuno dei suoi consigli, a partire dalla creazione di un pezzo molto personale. Musa ispiratrice delle sue rime, la mamma sta attraversando un momento difficile dal punto di vista economico, motivo per cui il figlio finisce per lavorare al soldo di un giovane spacciatore (Artem).

Ho fame di musica.

Set del film “Malavia” di Nunzia De Stefano.
Nella foto Mattia Cozzolino, Junior Rodriguez e Francesca Gentile..
Foto di Gianni Fiorito
Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film.
E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.

Il senso della vita secondo Sasà

Malavia racconta una realtà di oggi incredibilmente viva e incoraggiante. Si tratta di una realtà fatta di giovani e giovanissimi, ai quali la musica riesce spesso a dare ciò che cercano ma non trovano nelle loro case. Sogni, speranze, sentimenti. Sasà è, in fondo, un ragazzo fortunato, ma comprensibilmente segnato da qualcosa che ha a che fare con la mancanza di una figura paterna. Lo strettissimo rapporto con la madre lo porta a ribollire, a tirar fuori una rabbia che non lo rappresenta ma lo penalizza. La gelosia nei confronti del genitore sfocia in un malessere incontrollabile e difficile da gestire. E sarà proprio il senso di responsabilità e di dovere nei suoi confronti – è lui l’uomo di casa – a condurlo pericolosamente fuori strada, lì dove in tanti si perdono.

Non dovete seguire il treno, dovete essere voi il treno.

Set del film “Malavia” di Nunzia De Stefano.
Nella foto Mattia Cozzolino e Daniela De Vita.
Foto di Gianni Fiorito
Questa fotografia è solo per uso editoriale, il diritto d’autore è della società cinematografica e del fotografo assegnato dalla società di produzione del film e può essere riprodotto solo da pubblicazioni in concomitanza con la promozione del film.
E’ obbligatoria la menzione dell’autore- fotografo: Gianni Fiorito.

L’amicizia con Nicolas (Junior Rodriguez) e Cira (Francesca Gentile) diviene un’ancora, non solo di salvezza. Grazie a loro, Sasà entra in contatto con la sua parte più intima e vulnerabile, e comprende che non è solo. L’ascolto assume un ruolo fondamentale, in primis perché si parla di musica, ma anche perché è ciò che permette di leggersi dentro, di scegliere la propria identità e di intraprendere la strada che si vuole. L’importante è rimanere fedeli a se stessi, evitando di tenere tutto dentro e di temere il giudizio altrui, con uno sguardo sempre rivolto al futuro.

*Sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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